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Visualizzazione dei post da 2013

Nel marzo 1991 sono fuggito in Italia

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Spiaggia albanese In Albania ero professore in una scuola superiore ed insegnavo "Storia del Partito del Lavoro". Dentro di me però sognavo la democrazia e la libertà. Ma ero convinto di non poter far nulla, finché, pur sapendo il rischio che correvo, dal primo settembre 1990 ho cambiato di mia iniziativa il contenuto delle mie lezioni; invece di insegnare la storia del partito del lavoro sono passato ad insegnare la storia della democrazia. Per questo motivo il 7 marzo 1991 sono fuggito in Italia; con grande dolore ho lasciato la mia famiglia, la mia patria, i parenti...forse potevo perdere anche la mia vita perché in quei momenti c'era molta tensione; la polizia sparava e qualcuno è morto nel tentativo di fuggire. Ecco cosa può fare un uomo per raggiungere la libertà! Mi sono trovato a Trento dove ho conosciuto tanti amici che mi hanno aiutato. Un nostro principio è: "I fatti sono il criterio della verità"; in questi miei amici e in tanti altri l

La bocciatura, un assurdo pedagogico!

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Leggo su Facebook che un bambino è stato bocciato al catechismo. Notizia a dir poco sconvolgente se si pensa che nella scuola dell'obbligo la bocciatura viene oggi ritenuta dalla gran parte degli insegnanti un assurdo pedagogico. Secondo Maria Montessori e Don Milani, infatti, “bocciare” a scuola è un non senso. La scuola dell'obbligo “promuove sempre” la formazione e l’istruzione di ogni ragazzo: per questo la legge italiana  parla di una scuola per tutti e a misura di ciascuno. Ma anche andando al di là della scuola, ogni punizione (lo stesso carcere) deve essere sempre vista nell'ottica di una promozione umana e per il recupero della persona.  Parlare quindi di un  catechismo che boccia, ossia di un catechismo che per aiutare un ragazzo che non è arrivato ancora a maturare coscientemente una scelta di vita cristiana lo si punisce con la bocciatura... è scelta pedagogicame nte molto discutibile.  Purtroppo bisogna anche dire  che ci sono dei tentativi stri

"Perché andare a teatro?" di Antono Neiwiller

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Antonio Neiwiller (1948-1993) Si andrà a teatro per vedere ancora uomini che sudano, il teatro sarà questa cosa in un’ipotesi di forte massificazione. E’ probabile che non ci arriveremo nemmeno, che ci saranno già dei rigurgiti ad altri livelli e si potranno fare altre scelte. Ma nell’ipotesi di massima informatizzazione della società e di massima massificazione delle condizioni di vita degli uomini, si andrà a teatro perché là ci sono ancora degli esseri che sudano, che piangono, si tagliano, cadono, si disperano e sono felici. Si andrà a vedere questo evento come qualcosa di non manipolabile, di non bidimensionabile. Antonio Neiwiller Da Mirella Armerio, Neiwiller, l’utopia in scena, Corriere del Mezzogiorno 8 novembre 2013

"Mia madre mi ha fatto nascere"

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Mia madre mi ha fatto nascere, mi ha nutrito e lavato, mi ha fatto crescere, mi ha educato ed amato; poi è arrivato il momento della vita in cui "la madre" ho dovuto essere io, nel senso del prendersi cura e dell'accudimento...Anche nel dialogo, ciascuno di noi è madre dell'altro in certe cose ed è, nello stesso tempo figlio dell'altro quando sta nella posizione di ascoltare. In questo senso c'è una maternità universale che anche noi  di convinzioni non religiose, ormai in certa misura condividiamo con chi ha convinzioni religiose. Piero Taiti da Atti del Corso di approfondimento per "amici del dialogo" tra persone di convinzioni diverse, Castelgandolfo 6-9 aprile 2006

Quale alternativa al mito del sospetto?

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Se intendiamo dialogare, dobbiamo concentrare tutta la nostra attenzione sull'uomo, e in particolare sul rapporto degli uomini fra loro, cioè di noi fra di noi e di noi con gli altri. Dobbiamo vivere il dialogo come alternativa al mito del sospetto, al mito della sfiducia e rivalità e della strumentalizzazione dell'altro...Nell'uomo c'è il bene e il male. Noi puntiamo sul bene, sul positivo in ognuno per rafforzarlo e sostenerlo, per ingrandirlo. Arnaldo Diana da Costruiamo insieme un mondo unito, Atti del Convegno 2-3 maggio 1992

"Abbiamo parole" di Gianni Rodari

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Abbiamo parole per vendere, parole per comprare. Andiamo a cercare insieme  le parole per pensare. Abbiamo parole per fingere, parole per ferire, parole per fare il solletico. Andiamo a cercare insieme le parole per amare. Gianni Rodari

Aver dentro di noi tutta l'umanità

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"In dialogo" al centro la Pace di Benevento L'umanità è fatta di credenti e anche di persone di convinzioni non religiose; se vogliamo veramente aver dentro di noi tutta l'umanità, il più possibile, allora il rapporto fra noi,  di convinzioni religiose e non, deve essere il più stretto possibile...Vogliamo assolutamente camminare insieme. Arnaldo Diana da Costruire insieme un mondo unito, Atti del Convegno 2-3 maggio 1992 Castelgandolfo (Roma)

Il cinema che vorremmo! di Maurizio Nichetti

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Maurizio Nichetti Io penso che la flessione continua del pubblico nelle sale cinematografiche sia dovuto al fatto che il cinema è diventato foriero di sofferenze per lo spettatore. Fino a quando il cinema lo divertiva, il pubblico andava. Nel momento in cui devi andare al cinema per soffrire non ci vai più. Einstein diceva che l’iimmaginazione è più importante della conoscenza. Ecco, riscopriamo la voglia e la passione di mettere nel lavoro valori positivi, e nel cinema non film di evasione ma di fantasia. E’ la lezione che ci offrono grandi maestri come  Chaplin, Keaton, Fellini con Tonino Guerra. E’ la grande lezione di Georges Méliès che, dopo aver fatto il cinema ai massimi livelli, quando gli va in fumo il suo mondo costruisce giocattoli. Nel nostro tempo di pessimismi e tristezze, ne veniamo fuori solo se ognuno si impegna, con passione, a fare bene il proprio lavoro, magari dotandosi di quel minimo di ottimismo che fa attenuare questa diffusa ansia sociale Maurizio Nic

Morire per la propria gente

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la tragedia delle Filippine Popoli affamati La  guerra in Siria “Lo scopo, il fine, il motivo per cui Gesù è venuto al mondo è tutto racchiuso in una frase: Morire per la propria gente . E, notate, Gesù non è morto per la sua gente che era innanzitutto il popolo ebreo e poi l'umanità intera, soltanto in croce. No: Gesù è stato sempre pronto a morire per la sua gente . La sua vita ne è lo specchio più luminoso... avvicinando e sanando storpi, ciechi, paralitici, rifiuto di quella società che vedeva nel dolore una conseguenza del peccato, avvicinando peccatori e peccatrici pubblici, donne di strada e ladri, sfamando gli affamati... Oggi i poveri, i ciechi, i morti, i peccatori... sono altri, hanno magari altri nomi: drogati, emarginati, handicappati, gente con visione parziale della vira, solo terrena, ad esempio, gente che odia, che propugna il delitto contro la vita di ogni età e l'immoralità più assurda; abbiamo i figli soli del divorzio, alienati spess

Aprire la nostra mente e il nostro cuore

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Massimiliano Varrese e Omar Sharif in "Fuoco su di me" Per avere un’opinione imparziale sulle cose, è  importante essere onesti verso se stessi. Rispettare il pensiero libero anche  quando contrasta con il tuo interesse. Poi, serve non soltanto una mente  aperta, ma anche un cuore aperto. Forse l’esempio di una madre che  assomigliava alla figura,   al femminile,   di "Padre Sergio" di Tolstoi, mi ha  insegnato a ricordare che si deve "entrare nella pelle dell’altro" per sentire ciò  che sente lui. Avremmo evitato chissà quante discordie, quante disgrazie  sociali, familiari ecc. se avessimo avuto come guida questo atteggiamento morale. Donika Omari da Elsa Demo, intervista a Donika Omari, Una classe politica senza veri ideali.

Ogni cittadino ha un grande valore

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Donika Omari C’è una poesia di Victor Hugo dove si esprime l’idea che un re intelligente sa  come mettere al servizio del paese le possibilità e le capacità di ogni cittadino,  da quello più capace a quello più insignificante. Dunque, ogni persona ha  qualcosa di particolare che si può usare per il bene di tutti.  Donika Omari

La nostra vita è in pericolo?

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Francesco Gesualdi Oggi stiamo pagando il presso dell'eccesso. Troppa produzione ha provocato inquinamento ingestibile. Troppi consumi hanno provocato rifiuti incontrollabili. Troppo lavoro ha provocatop stress insostenibile. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: ci stiamo ammalando di cancro, generiamo figli malformati, stiamo cedendo alla follia, le nostre riserve di acqua si stanno esaurendo. Il nostro futuro è a rischio, e se vogliamo salvarci dobbiamo trovare un rimedio. Fondamentalmente dobbiamo ritrovare il senso della misura. Dobbiamo smettere di vivere per consumare e tornare a consumare per vivere." Francesco Gesualdi da Il mercante d'acqua , Feltrinelli Editore

"Arte, vita e sacro" di Mina Gregori

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Mina Gregori, storica d’arte e Professoressa emerita presso l’Università di Firenze. E’ una delle massime esperte mondiali del  Caravaggio.  Come è nata la sua passione per l’arte? Un fatto familiare. Mio nonno si occupava del distacco degli affreschi …A mia madre devo la passione per le cose antiche. Da bambina mi piacevano le cose vecchie e mi facevo regalare oggetti che altrimenti sarebbero stati buttati: vecchie serrature e cornici dismesse. Da mio padre peresi il senso del viaggio e della libertà. Era un antifascista e Cremona negli anni trenta non era proprio la città ideale per viverci. La considerano la più autorevole studiosa di Caravaggio. Cosa le ha dato o le ha tolto questo artista? Di solito lavorare sulle leggende è molto rischioso. Ma qualcuno deve pur farlo. A me accadde di “scoprire” in anni giovanili un Caravaggio e questo ha un po’ cambiato la mia vita. Proprio la parola “vita” entra con qualche decisione nell’arte di Caravaggio. Con lui il rapport

"Annoiarsi o vivere?" di Devis Bonanni

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Devis Bonanni Molte persone agiscono come se dovessero vivere in eterno. Non si curano affatto dei giorni che passano e pensano che domani sarà sempre meglio, come se fossero intente ai preparativi di una festa che, a loro modo di vedere, coronerà il senso di un’intera esistenza. Finiamo così per accumulare beni che godremo nel periodo peggiore della nostra esperienza, quando il nostro corpo sarà solo un lontano ricordo di quel fremito di vita che è stato in gioventù. Le volte che sono stato costretto a letto dall’influenza ho ripercorso le avventure di questi anni e non c’è stato per me un solo momento di noia, nonostante la malattia. Così voglio essere un vecchio sonnolento su una poltrona, con il corpo sfinito, con i giorni che gli rimangono sulle dite delle mani, ma sulla cui espressione non ci debbano essere dubbi: quel  vecchio sonnolento sta facendo un sogno bellissimo che è stato la sua vita. Devis Bonanni da Devis Bonanni, Pecoranera, Marsilio, Venezia 2

A scuola: mi veniva voglia di mollare tutto!

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Per educare occorre essere innanzitutto testimoni: mettere in pratica nel proprio comportamento e nella vita, ciò che si vuole trasmettere. Quando ho iniziato col mio primo incarico di insegnante elementare, mi sono trovata ad operare con dieci colleghe, a tempo pieno, in una scuola di campagna. L'ambiente era difficile: tra gli insegnanti si era creato un divario netto: due gruppi ostili. La barriera era consistente: divergenze ideologiche, di carattere, di impostazione didattica. Che fare? Lo spirito di unità, scoperto da poco, mi spingeva a voler far tutto per costruire lì, nel mio pezzetto di umanità, la realtà di un mondo unito. Ma dovevo fare da cuscinetto! Una posizione veramente difficile e faticosa. Ogni giorno era un ascoltare sfoghi, arrabbiature, cercando di smontare pezzo a pezzo il muro...Mi dicevano che ero troppo buona...come a dire: sciocca! Tante volte mi veniva voglia di mollare tutto e di pensare solo alla mia classe. Un grande aiuto, nei momenti in c

Non possiamo vivere di atti eroici

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Non possiamo vivere solo di atti eroici, possibili a pochissimi, ma tutti noi possiamo far bene i piccoli atti della vita quotidiana, altrettanto impegnativi. Agli "eroi" dei grandi valori si sostituisce il valore di ogni singolo uomo comune, il valore della vita quotidiana. Arnaldo Diana da Arnaldo Diana, Fondamenti di unità fra credenti e non credenti, Atti del Comvegno "Costruire insieme un mondo unito", Castelgandolfo  2-3 maggio 1992

Sull'Amiata festa dei Nonni e Nipoti

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Inizia Giovedì 10 ottobre 2013 la manifestazione della FESTA DEI NONNI con messa a dimora di alberi da parte delle Scuole Primarie di Abbadia San Salvatore alla presenza di un nonno per ogni nipote. Durante la settimana saranno allestiti Laboratori di antiche tradizioni incollaborazione con il Centro Anziani “L’Incontro” di Abbadia San Salvatore a cui parteciperanno nonni e nipoti. Sabato 19 ottobre 2013 presso la Sala Macchia Faggeta in Via della Pace, avrà luogo un CONVEGNO NAZIONALE sul tema “Dialogo tra le generazioni – memoria per il futuro” a cui partecipano tra gli altri Ezio Aceti, psicologo ed autore del libro “Nonni oggi..”, Pietro Clemente, antropologo dell’Università di Firenze, Riccardo Bosi autore del libro “Il viaggio nella mente bambina” e giovani scrittori di racconti per nipoti e ragazzi. Alla fine del convegno sarà presentato il progetto europeo “SWEET MOBILITY”. Domenica 20 ottobre 2013 manifestazione di premiazioni dei vincitori del premio del concorso

"Fare silenzio dentro di noi" di Simone Weil

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Simone Weil (1909 - 1943) Prima ancora di metterci in ascolto dobbiamo saper fare silenzio dentro di noi, far tacere le tante parole che giudicano, che stigmatizzano, che interpretano, che a tutti i costi vogliono trovare soluzioni veloci. Le parole che presumono di aver già capito senza prima aver affiancato, condiviso, amato. Solo da questo silenzio può nascere l’ascolto, un silenzio che è spazio, apertura all’altro. Un silenzio che ci permette di cogliere verità che altrimenti resterebbero celate per sempre. Solo allora capiremo che ascoltare non è solo porgere l’orecchio ma aprirci al mondo che ci circonda. Simone Weil

"Guardano per caso le costellazioni" di Robert Frost

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Robert Frost  Puoi aspettare tanto, tanto tempo prima che in cielo accada qualcosa di più dello scorrere delle nuvole e delle Luci del Nord, che corrono come brividi pungenti. Il sole e la luna s'incrociano, ma non si toccano mai, nè fuoriescono fiamme, nè' si scontrano violentemente. Sembra che i pianeti s'incontrino nei loro tragitti, ma non accade nulla, non viene fatto nessun male. Possiamo tranquillamente continuare la nostra vita, e guardare ovunque tranne che alle stelle, alla luna e al sole perchè abbiamo bisogno di colpi e di cambiamenti per non impazzire. E' vero che la siccità più lunga finirà in pioggia, che la pace più lunga in Cina finirà in conflitto. Ma verrà deluso chi restera sveglio nella speranza di veder rompere la calma del cielo, di fronte a lui nella sua vita. Quella calma sembra proprio essere certa fino all'ultima notte  da:  Poesia di Robert Frost - Guardando per caso le costellazioni | Poesie di Rob

Infanzia rubata, oggi come ieri?

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Chivasso (Torino) Italia Un importante convegno sul tema INFANZIA RUBATA, OGGI COME IERI? si terrà il 26 ottobre 2013 nel Palazzo Einaudi di Chivasso (Torino) Italia. Il convegno verrà proposto in associazione alla mostra fotografica dedicata al sociologo e fotografo Lewis Wicked Hine (1874-1940), che sensibilizzò l’opinione pubblica del suo Paese, gli Stati Uniti d’America, al tema del lavoro minorile. Lo stesso obiettivo si propone il convegno, che approfondirà ed amplierà alcuni temi della mostra, grazie a esponenti di alto profilo sia istituzionale sia culturale. RELATORI INVITATI: Jeffrey Newman - National Child Labor Committee di New York: L’attività del NCLC ieri e oggi. Constance Thomas, ILO di Ginevra: Programma internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile. Linee guida. Anna Teselli, Associazione Bruno Trentin: Il lavoro minorile oggi in Italia. Tito Boeri, economista, Milano: Globalizzazione e lavoro minorile. Gianni Oliva: Inquadramento storico del lavoro

Vale solo il successo professionale?

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Si crede e si fa credere che le società funzionino solo per l’abbrivio del talento, per la forza dei migliori, dimenticando che il benessere della società è frutto di un processo corale, collettivo, e la serenità degli individui (anche degli “eccellenti”) non è connessa al di fuori di un miglioramento della vita, se non di tutti, di molti. E’ vero che la selezione dei meritevoli è, nel nostro paese, inceppata, spesso umiliata dal clientelismo, dalle baronie, dalla mafiosità. Ma non è umiliando o dimenticando i secondi, e i terzi, e i quarti, che i primi avranno soddisfazione. Il successo professionale, tra l’altro, non è la sola misura del valore umano. Ce ne sono infiniti altri. Ho conosciuto qualche “eccellente” odioso, e umanamente minimo, e molte persone umili di grande spessore, capaci di dare agli altri qualcosa che non è quantificabile in uno stipendio o in un titolo di studio. Credo, o spero, che i ragazzi che scendono in piazza sappiano che la posta in palio non è solo s

Sono entrato nel carcere di Lauro

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Per fortunata coincidenza  ho conosciuto – in un saggio di Scuola Alberghiera – Educatori, Dirigenti e alcuni Detenuti del carcere di Lauro (pene brevi al massimo 10 anni). Il contatto è stato piacevole e mi hanno chiesto se qualche volta andavo a trovarli. Il Magistrato, dopo aver verificato la mia fedina penale,  mi ha concesso l’entrata nella parte interna della Casa Circondariale. Nasce così con alcuni di loro una buona amicizia e il desiderio di svolgere qualche iniziativa insieme. Coinvolgo i Giovani di Baiano nel Progetto di un Quadrangolare di Calcio; presenti anche le famiglie dei detenuti (figli, genitori, mogli in grande sofferenza). Finite le gare “forzo un pochino la mano”  ed ottengo dagli Educatori che anche i loro familiari possono venire a cena insieme a noi. Poi un Torneo di Ping Pong ( con doppio chiavistello che ci chiude “dentro” con loro ). Nel frattempo i Giovani del Forum si scrollano paure, pregiudizi e… si lanciano chiedendomi un Convegno su “Leg

Amos Gitai: Come vivere insieme su questo piccolo pezzetto di terra

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Una scena del film "Ana Arabia" Amos Gitai regista israeliano presente al Festival di Venezia con lo splendido  film in concorso "Ana Arabia", sulla possibile coesistenza pacifica tra israeliani e palestinesi, nell'intervista concessa al giornalista Luca Pellegrini,  ha spiegato i motivi che lo hanno portate a girare questo ultimo suo film: Credo fermamente nel potere delle idee. Non sono mai qualcosa di debole. Possono cambiare il mondo. Al mio popolo faccio spesso questa domanda: se non avesssimo avuto la forza delle nostre idee, come saremmo sopravvissuti alla storia? Non certo impugnando delle armi…Dobbiamo essere capaci di progettare, in un momento così buio, un’idea di coesistenza. Il nostro mondo non può essere governato solo dalle bombe, dal denaro, dalla violenza e dalla brutalità. Dobbiamo avere  e comunicare un’idea ben precisa di umanità. Dobbiamo continuare a cercarci e a guardarci per capire come vivere insieme su questo piccolo pezzetto

"Nella crisi attuale" di Giuliano Montaldo

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Pierfrancesco Favino e Carolina Crescentini in una scena di "L'industriale" Nel suo ultimo film L’industriale, Giuliano Montaldo, autore di film come Sacco e Vanzetti,  Giordano Bruno, L’Agnese va a morire , ha raccontato la crisi economica che attanaglia  l’Italia oggi. Nella lunga e interessante intervista concessa a Federica Lamberti Zanardi ha detto tra l’altro: Una crisi così totale non la ricordo nemmeno nel 1970 e negli anni Ottanta…Allora il momento difficile riguardava solo l’Italia..Abbiamo vissuto la violenza della dinamite, delle Brigate Rosse, i grandi misteri delle bombe sugli aerei, sui treni,, nelle banche e nelle piazze. E’ incredibile, ma siamo ancora prigionieri di questa strana, lunga, oscurità. Mi piacerebbe conoscere finalmente tutte le verità, quali esse siano, per poterci guardare negli occhi meglio, liberi e consapevoli. Sì l’Italia è un paese che ogni tanto fa soffrire. Però dà anche delle grandi gioie. Quando ho visto i ragazzi del f

Focolari: un movimento pacifista ed ecologico?

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L'isola di Procida, Italia La pace è la salute dell'umanità: pace dell'uomo con se stesso, con gli altri, pace con la natura. Per chi crede, pace con Dio, comunque pace con l'umanità. Pace: perdono, vincolo di amore, unità. Potremmo dire che siamo un movimento pacifista, che dona pace al mondo, i cui membri costruiscono rapporti di pace...Potremmo dire che il Movimento dei Focolari è un movimento ecologico, che contribuisce alla salvaguardia dell'ambiente, che vuole l'amore alla natura perché essa sia il più possibile se stessa e per l'uomo. Arnaldo Diana da Arnaldo Diana, Fatti di solidarietà fra gli uomini e con la natura per costruire la pace, Atti del Convegno "Costruire insieme un mondo unito" Castelgandolfo  2-3 maggio 1992

La solidarietà tra i popoli non si improvvisa

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la sociologa brasiliana Vera Araujo La solidarietà tra i popoli non si improvvisa. Scaturisce dalla dinamica della vita personale e si estende ai rapporti tra i popoli e le nazioni. I paesi industrializzati hanno sviluppato la cultura dell'avere che è arrivata alle massime conseguenze: accaparramento, difesa individualistica del proprio benessere, consumismo, spreco... Ora davanti ai cambiamenti storici, si trovano nella necessità di dare, di solidarizzare, di condividere, e non ne sono capaci.. Non sono capaci di muovere gli ingranaggi della burocrazia, di liberare i beni, di organizzare gli aiuti economici in modo funzionale. Il lavoro a cui tutti siamo chiamati è di ordine anzitutto culturale e spirituale. Bisogna puntare sull'educazione, sul cambiamento delle menti e dei cuori. E' un'opera di liberazione dalla mercificazione della vita. Bisogna far riscoprire a tutti e, ai giovani soprattutto, quei valori che non si vendono e non si comprano, che non sono ogg

Andare al di là delle differenze

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Un momento  di un Convegno  promosso dal "Centro del dialogo con persone di convinzioni non religiose" del Movimento dei Focolari Moltissime persone di convinzioni non religiose per anni hanno lottato per ideali di giustizia sociale, di fratellanza e di equità, ed oggi attraversano momenti di demotivazione ideologica e di riflusso nell'individualismo. E' possibile recuperare la grandiosa carica morale e civile di costoro?  Riportiamo un brano della risposta data dal filosofo Giuseppe Maria Zanghì durante un convegno. Dobbiamo continuare ad affermare insieme, persone di convinzioni religiose e non religiose,  nelle idee e soprattutto nella vita che l'uomo è l'essere che vive veramente se è in comunione, se è essere sociale. E la comunione, la socialità autentica, domanda che si vada al di là non delle differenze in quanto esse sono fonti di reciproco arricchimento, ma delle differenze in quanto possono diventare mura di separazione. Andando al di

Pier Giorgio Colonnetti, un amico

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Pier Giorgio Colonnetti Ci ha lasciati da pochi giorni l'amico Pier Giorgio Colonnetti. Riportiamo il ricordo di Raffaella Bellucci Sessa che ha vissuto con lui una profonda esperienza di dialogo. Ho conosciuto Pier Giorgio circa 25 anni fa, quando fui chiamata dalla sorella maggiore Elena ad occuparmi della Fondazione, con sede a Torino, che i loro Genitori avevano voluto in ricordo del fratellino Alberto. Da subito con la famiglia Colonnetti si stabilì un rapporto cordiale, aperto, al di fuori delle convenzioni. Pier Giorgio non veniva spesso a Torino, ma nei brevi incontri si parlava di tutto. Sapevo che apparteneva al Movimento dei Focolari, ma avevo nei confronti di questo pregiudizi antichi, retaggio di esperienze di confine fatte negli anni Settanta nella cosiddetta “chiesa del dissenso”, che mi avevano definitivamente allontanata dalla fede. Durante uno dei nostri incontri trovò una breccia, e mi propose di conoscere una coppia del Movimento, i Cataldi, che stava

Quel torneo di ping pong

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  Ho conosciuto a Baiano   un signore schivo, di poche parole; nell'interessarmi al suo mondo mi comunica che gli piacerebbe partecipare a  qualche torneo di ping pong (sport che io non frequento). Nasce un bel dialogo e riteniamo possibile la cosa, magari fra una dozzina di amici. Poi maturano combinazioni favorevoli nel conoscere i Giovani del Forum della città (che disegnano anche il banner) quelli di Radio Baiano, Circolo Anziani e  i ragazzi delle Medie...Decidiamo di rischiare con iscrizione gratis. E gratis troviamo tavoli e racchette, palestra della Scuola Elementare, Prof di Educazione Fisica incoraggianti.   Sempre vivacemente occupati - nel sabato pomeriggio - i 6 tavoli disponibili; torte e bevande per tutti, 2 gruppi musicali, accoglienza gradita. Una spontanea e brillante presenza di giovani, ma anche adulti.  Sindaco, Assessori e Consiglieri sudatissimi a sfidare cittadini; bambini delle  Elementari in apposito spazio; carabinieri in schiacciate acro

"Una boa di salvezza per l'Europa" di Julia Kristeva

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Julia Kristeva L’Europa possiede una boa di salvezza nella tempesta che attraversa, ed è la sua cultura. E uno dei punti forti della cultura europea è la nostra concezione dell’identità. Nel mondo globalizzato si parla molto di diversità culturale, ma in realtà ognuno mette avanti la sua identità e attacca quella dell’altro…Tutti prestano culto alla propria identità. Lo spazio europeo è l’unico   ambito al mondo dove l’identità non è un culto, ma una domanda: “Chi sono io, se c’è l’altro? Che cosa posso fare per ascoltarlo?” Queste domande si radicano nelle culture greca, ebraica e cristiana…Ogni idea, ogni valore si costruisce   in un continuo dialogo…Non esiste   altra soluzione, altro modello per il futuro della globalizzazione, se non questa visione dell’identità e dei valori   come ricerca perenne…Sviluppiamo gli incontri, i gemellaggi, il multilinguismo che non è ancora sostenuto abbastanza! Bisognerebbe cominciare con i bambini e creare, fin dall’asilo, class