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Visualizzazione dei post con l'etichetta Coscienza e povertà

Faruk Redzepagic: La povertà causa di tutti i mali

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Faruk Redzepagic (1945-2010) Per la gente decisa  ad affrontare la povertà come l'origine e il luogo di nascita di tutti i mali e delle sofferenze, è essenziale la consapevolezza che la povertà si sta appunto spostando dalle aree  rurali verso i centri urbani. Questo non significa affatto che si debbano trascurare  i metodi per combattere  la povertà rurale. Se il genere umano saprà e vorrà raccogliere questa sfida, riuscirà ad evitare molte prognosi nere  relative al nostro futuro. Faruk Redzepagic OPERATORE PROGETTI UMANITARI IN BOSNIA

Chiara Lubich: Sconfiggere la povertà

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Chiara Lubich (1920-2008) Sentiamo più che mai attuale il messaggio che Chiara Lubich inviò nel maggio del 2007,  ai partecipanti al Convegno “Dialogo su coscienza e povertà” promosso dal “Centro per il dialogo con persone di convinzioni non religiose” del Movimento dei Focolari. Lo riproponiamo integralmente: "Carissime e carissimi, vi do il mio cordiale benvenuto a questo ottavo convegno a Castelgandolfo, per il quale avete scelto l’impegnativo titolo: “Dialogo su coscienza e povertà”. Con queste tre parole voi avete evidenziato i valori e gli ideali di cui l’umanità ha oggi grande bisogno. Nessuna persona responsabile può infatti sottrarsi all’affascinante imperativo di togliere la povertà sulla terra e di alleviare i dolori e le sofferenze che ne conseguono. Il fatto che finora non si sia riusciti a risolvere questo grosso problema rappresenta un lato oscuro, una tenebra, che paralizza il progresso umano e ci induce quindi a porvi rimedio con vigore. Qu...

Pompei: scelta coraggiosa della città

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Chiara Lubich: ABBATTERE L'INDIGENZA E L'INGIUSTIZIA DISTRIBUTIVA

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Chiara Lubich  all'ONU (1997) testo in italiano  francese e inglese Carissimi e carissimi, vi do il mio cordiale benvenuto a questo Convegno per il quale avete scelto l'impegnativo titolo "Dialogo su coscienza e povertà". Con queste tre parole voi avete evidenziato i valori e gli ideali di cui l'umanità ha oggi un grande bisogno. Nessuna persona responsabile  può sottrarsi all'affascinante  imperativo di togliere la povertà sulla terra e di alleviare i dolori e le sofferenze che ne conseguono, Il fatto che finora non si sia riusciti a risolvere questo grosso problema rappresenta un lato oscuro, una tenebra, che paralizza il progresso umano e ci indice quindi a porvi rimedio con vigore. Questo tanto più nel momento presente, che pare intorpidire le coscienze, oscurare i grandi valori a noi comuni, usare la ragione umana solo come strumento di arricchimento egoistico e di produzione tecnologica. Noi però da tempo viviamo insieme quelle che chiamiamo l'arte d...

Lorenzo Milani: "Quando si fa qualcosa per i poveri"

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Don Lorenzo Milani (1923-1967) Quando si fa qualcosa per i poveri non si deve pensare che si fa loro un dono, ma che si paga un debito. E' tutto qui. Quando si scrive o si parla ai poveri, bisogna pensare di farlo non per insegnare, ma solo per dare loro i mezzi tecnici necessari con i quali essi possono insegnare a noi le inesauribili ricchezze di equilibrio, di saggezza, di concretezza, di religiosità potenziale che Dio ha nascosto nel loro cuore, quasi a compensarli della sperequazione culturale di cui sono vittime. Lorenzo Milani da Mario Pancera, Lorenzo Milani, Edizioni Paoline. 1987

EMANUELE FERRAGINA: "Chi troppo chi niente"

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  Emanuele Ferragina “Chi troppo chi niente” di Emanuele Ferragina, un libro intessante ed attuale su come ridurre le disuguaglianze sociali. Ne riportiamo un brano. Proporre oggi la riduzione delle disuguaglianze non significa rispolverare senza riflessione critica   vecchie ideologie o peggio ancora non curarsi dell’efficienza; vuol dire piuttosto interrogarsi sulle falle del nostro sistema socioeconomico. Falle che ci impediscono di sfruttare un enorme potenziale umano che giace inutilizzato per le sperequazioni del sistema e invece potrebbe concorrere alla trasformazione, finalmente in chiave moderna del paese. Proporre di ridurre le disuguaglianze significa portare alla ribalta un’agenda ormai ignorata da tutti i partiti politici, anche da quelli che ne avevano fatto una bandiera… Questa agenda si basa su un principio razionale: abbattere la disuguaglianza per avviare una lotta serrata contro l’inefficienza del sistema. Invocare finalmente la ridistribuzione dei ...

Frank Capra: I miei film tra ideali e divertimento

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Una scena del film "l'eterna illusione" di Frank Capra  con James Stewart e Jean Arthur I miei film dovevano dire qualcosa, E qualunque cosa dicessero, dovevano venir fuori delle idee che avevo dentro e che "si sforzavano dolorosamente di uscire", Non avrei più accettato copioni scritti frettolosamente contando sua mia abilità di giocoliere di fare film divertenti…D'ora in poi le mie sceneggiature avrebbero impiegato da sei mesi a un anno per essere scritte e riscritte; mi sarei sforzato con intelligenza di unificare ideali e divertimento in una storia significativa. E senza tener conto dell'origine del soggetto, io lo avrei fatto mio…il pensiero , il cuore e la sostanza  di un film sarebbero stati miei. Frank Capra da Frank Capra Il nome sopra il titolo Lucarini editore

Arnaldo Diana:La nostra responsabilità sociale

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Arnaldo Diana (1932-2018) Non si può restare indifferenti alla sofferenza, all'ingiustizia, all'inerzia. E allora come comportarmi in questo momento? Come  tradurre in pratica, nel mio  cuore , nel mio ambiente nel mio paese, su questa terra quel sogno di un mondo unito? Trasferiamoci  nel campo dei valori umani più universali, soprattutto nel campo di quei valori giustamente chiamati primari, come la pace, la libertà l'uguaglianza, la giustizia, la fratellanza. Noi tutti cerchiamo di essere  persone che si sentono responsabili non solo di se stesse e del proprio comportamento etico, ma anche della miseria e dell'emarginazione sociale che esistono accanto a noi o comunque in posti da noi raggiungibili perché situati su ques to pianeta. Sentiamo che la parte più sensibile di noi ci induce all'azione, per rendere meno disumana e meno disperata la vita di quanti, anche se per ora sconosciuti, sono pur sempre  nostri simili e quindi uomini come noi, ...

Piero Taiti: Un dialogo fondato sul valore della coscienza

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Piero Taiti La corale partecipazione dei presenti ha prodotto, credo in tutti, la profonda soddisfazione per aver provato la sensazione di aver scoperto un valore di fondo, un punto archimedico su cui fondare una visione condivisa del nostro modo di pensare e soprattutto di agire: noi (e quindi tutti gli altri, anche non presenti) siamo come portatori di un valore indisponibile che è la libera coscienza di ognuno, valore degno quindi di un rispetto connaturato alla nostra stessa natura umana. Penso che abbiamo scavato nelle nostre teste e nei nostri cuori, con grande libertà e soprattutto ciascuno di noi con profonda sincerità, trovando una sostanziale motivazione del nostro “dialogo” e forse un ancoraggio comune alle nostre azioni ed esperienze: oltre a tutti i valori che abbiamo riscoperto insieme, in questi anni di “lavoro”, abbiamo questa volta convenuto che se di fronte ad ogni nostra azione o pensiero ci sono degli uomini, ebbene allora dobbiamo aver rispetto prima di tut...

Povertà felice

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Francesco Tortorella Fin da bambino, e poi da ragazzo, per amore di giustizia rinunciavo a qualcosa di mio per darlo a chi aveva di meno: una volta vendetti per questo motivo persino i miei strumenti musicali e la moto. Quando poi conobbi il Vangelo, iniziai a vivere un'esperienza di fraternità che mi portò a considerare ogni persona come mio fratello e sorella, facendomi sentire uguale a lei. Capii che anche nel possedere dovevo essere uguale agli altri, che non si trattava di dare qualcosa ogni tanto, restando comunque ricco, ma che dovevo assumere uno stile di vita improntato alla condivisione e alla sobrietà dei consumi. Con un gruppo di amici con cui condividevo questo ideale cominciammo fra noi una certa comunione dei beni, compilando periodicamente una lista delle cose e del denaro che ognuno custodiva, ed attingendovi per le nostre necessità e per quelle di altri giovani del mondo, Vivendo così e confrontando i miei consumi con quelli degli altri, anche di Paesi mo...

Muhammad Yunus: Premio Nobel per la pace

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Muhammad Yunus Il fondatore del microcredito Muhammad Yumus, l'economista del Bangladesh, è stato insignito nel 2006 del premio Nobel per la Pace e qualcuno l'ha definito il banchiere dei poveri. Yunus ricevendo il premio ha dichiarato: "Così si aiuta il sogno di un mondo senza miseria", e agli organizzatori che gli consegnavano i fondi del premio ha detto: " Voi sostenete il sogno di un mondo libero dalla povertà". Il Dalai Lama ha dichiarato: Un premio incoraggiante a chi difende i diseredati." Nereo Cocchi da Povertà, in Atti del Convegno Coscienza e Povertà, 2007

La SALUTE: un Diritto di ogni cittadino

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S. Paulo - Brasile Considero la salute un diritto di ogni cittadino e un dovere dello Stato, perciò non ho mai avuto uno studio privato. Oggi lavoro come medico di famiglia...Il nostro lavoro ha come obiettivo quello di promuovere azioni concrete che cambino il tenore di vita, molto basso  a causa delle differenze sociali...Quest'anno sono 25 anni che mi adopero in questa professione che ho scelto perché credevo l'unica che mi permetteva di avvicinarmi a tutti gli uomini senza distinzione...Ho scoperto che se non fossi stato medico, probabilmente sarei una persona divisa in me stessa e forse prepotente. Però il fatto di aver ascoltato tante persone in momenti di sofferenza e aver meditato profondamente su questo,  mi ha fatto riflettere più profondamente su cosa sono io, che cosa penso e qual'è la mia visione degli altri  e della società. Maria Virginia Rubin de Celis (S. Paulo - Brasile) I consider health to be a right of every citizen and a duty of the ...

La natura della povertà

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Essere povero non vuol dire essere malato. La povertà non viene ereditata con il codice genetico, né rappresenta uno stato d'animo o fisico, che potrebbe predestinare una persona, oppure un gruppo di persone, ad essere povere. Se distribuiamo esclusivamente in modo individuale i beni prodotti, generiamo disparità tra le popolazioni, tra quelle che possiedono qualcosa e quelle che non hanno nulla. Quando un gruppo o una comunità di gruppi umani si impossessa dei beni appartenenti alle altre comunità, all'intero genere umano, inizia il processo di pauperizzazione dei gruppi e delle comunità rimasti senza potere. All'inizio del XXI secolo il genere umano conta circa sette miliardi di abitanti. L'intera produzione mondiale dei beni (beni permanenti e di consumo, energie, servizi) divisa  tra i sette miliardi di abitanti della terra dà risultati  mai registrati prima. Se tutto ciò fosse distribuito in modo uguale, l'intero genere umano potrebbe vivere ...

Il valore del confronto

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Francesco Tortorella Per combattere la povertà e le disuguaglianze che sono intorno a noi dobbiamo superare i momenti di scoraggiamento. Mi aiuta molto il confronto con altri che cercano come me di vivere così...Nel confronto con altri giovani ci siamo aiutati a vicenda e ci aiutiamo a fare questo cammino insieme e ci sproniamo non solo partecipandoci le esperienze, ma ancher standoci vicini in queste scelte. Francesco Tortorella da "Coscienza e povertà" atti del Convegno  del Centreo del Dialogo  2007

PIU' COSCIENZA NELL'USO DEI BENI DELLA TERRA

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Diana Peza Borrelli Abbiamo la responsabilità   di trovare le forme per aiutarci tutti ad avere più coscienza anche nell'uso dei beni della terra…Vorrei che l'umanità intorno a noi si accorgesse che, a prescindere da un nostro credo religioso o non religioso, il valore della nostra vita, la bellezza, al di là delle difficoltà,   è proprio in questa dimensione del dialogo a 360° che ha suscitato in noi questa coscienza. Diana Pezza Borrelli Atti del Convegni Dialogo su coscienza e povertà idee ed esperienze    25-27 maggio 2007

Luigino Bruni: IL VALORE SOCIALE DEL DIALOGO

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Luigino Bruni E' importante che il dialogo tra noi sia il punto di arrivo. E' necessario che il nostro dialogo non diventi un club dove si discute solo di cose belle, ma senza arrivare ai poveri. Dobbiamo stare insieme, dialogare per qualcosa, per gli ultimi in particolare. E' lì secondo me che si misura il valore sociale di quello che facciamo. Stare insieme per noi certamente ma anche per gli altri. Luigino Bruni Dialogo su cosc ienza e povertà Castelgandolfo 2007

Scegliere Banche che privilegiano valori di pace

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Francesco Tortorella Sappiamo che la gran parte delle banche  investe il denaro dei propri clienti in attività poco traspartenti, tra cui la produzione e il commercio delle armi, che a loro volta provocano la morte di molte persone. Per questo sono passato  a Banca Etica, che per scelta non solo è fuori da questo mercato, ma mantierne  la produzione responsabile ed eco-compatibile, la cooperazione internazionale e il microcredito, il terzo settore e il volontariato. Francesco Tortortella 

OGNUNO HA DEI VALORI DENTRO DI SE'

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Claretta Dal Rì (1930-2016) Noi sappiamo che ognuno ha dei valori dentro, ognuno. Amandoci tra noi, aiutandoci, aiutiamo l'altro a sviluppare questi valori, la parte più bella di sé. Quindi se l'altro migliora nella sua parte più bella, viene fuori una cosa molto speciale, ed io mi trovo arricchita da questo perché cerco di aiutare  l'altro a svilupparsi, e l'altro fa altrettanto con me. Quindi si parte da una coscienza personale, che sempre c'è, e si arriva a questo aiuto reciproco che fa crescere in noi la parte più bella, la coscienza personale e collettiva. Claretta Dal Rì da Atti del Convegno sul tema  "Dialogo su coscienza e povertà" promosso dal centro del Dialogo del Movimento dei Focolari il 25-27 maggio 2007

Moreno Orazi: Un relativismo positivo

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Moreno Orazi Relativismo, una delle parole estremamente ambigue che richiedono una precisa ridefinizione. Ogni parola ha un suo ambito culturale, un suo ambiente, forse questa parola... dovrà essere oggetto di una particolare attenzione. La mia concezione del relativismo è questa, non negativa: è un particolare stadio della coscienza che non corrisponde ad un offuscamento, ma a uno sguardo più vigile e più attento. E' un elemento utile per la ricerca della verità, che non è data una volta per tutte, ma che è un valore da raggiungere. Il relativismo aiuta ad essere vigili, a non cadere in giudizi assoluti, a non assolutizzare il proprio punto di vista, è un o strumento importantissimo nel dialogo. Moreno Orazi da Dialogo su coscienza e povertà, Tip. Città Nuova 2007, Roma

Riscopriamo il valore della coscienza comunitaria

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Uniti da una profonda motivazione interiore viviamo una profonda  esperienza di dialogo che ci fa sentire portatori di un valore fondamentale: la propria coscienza e il rispetto  per la libera coscienza di ognuno, di tutti, anche di quelli che non hanno voce perché emarginati o perché vivono in uno stato di estrema povertà. Sentiamo così affiorare la coscienza comunitaria e percepiamo che essa, se ancorata ai valori umani condivisi, può preservare  questo valore fondamentale...  Questa coscienza nasce dall'ascolto e nell'esercizio, anche se a volte doloroso, dell'attenzione e dell'amore verso chi ci è accanto. Perciò fiorisce  e rifiorisce nella pratica del bene, nell'impegno a soccorrere chi ci è accanto o chi è solo geograficamente più lontano. Accoglie le diversità di ogni uomo ed esprime la conapevolezza della sua interdipendenza con tutti gli esseri viventi, restituisce al più indigente della terra la sua dignità. Agnese Fermo Fasola da A...