Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta vita e letteratura

LE DIVERSITA'... UNA RICCHEZZA

Immagine
"La tua amicizia ha riempito di senso la mia vita. Il dolore e la gioia che ho sperimentato accanto a te sono ormai parte di me, sedimentati nello scrigno più prezioso dell'anima. Nulla è andato perduto, tutto è dentro di me come dono ricevuto...Tu aggiungeresti da Dio. ma cosa cambia? Quando ci si vuol bene le diversità di fede e di vita diventano una ricchezza. Io da laica ho sempre rispettato la tua fede religiosa e le nostre diversità non ci hanno impedito di raggiungere in alcuni momenti una profonda unità esistenziale. Ed è questa, forse, nonostante le difficoltà del tempo presente, l'esperienza più straordinaria che possiamo lasciare ai nostri amici." Juliette Bertrand a Marino Moretti da Pasquale Lubrano Lavadera, Ritrovarci nella Brasserie Lipp, IOD Editore]

DOMENICO PISANO: Mi dispiace per il 2020

Immagine
  Domenico Pisano   E’ pur sempre un anno andato via. Un tempo passato, non più recuperabile. Un’occasione sprecata di vita. Il 2020 e le definizioni terribili, quali orribile, funesto, maledetto. Io mi chiedo “ Gli anni precedenti cosa hanno portato di diverso e migliore? Non ci sono state guerre, malattie, solitudini, disoccupazione, egoismi, tradimenti? E gli anni futuri saranno più umani? E allora qual è la differenza tra il 2020 e gli anni precedenti (e successivi )? “. Il 2020 ha subito una eredità pesantissima e irta, ch e, trasmessa con silenziosa infamia, gli ha consegnato l’inquinamento, lo sfruttamento, l’alienazione, il consumismo. Il virus non nasce nel 2020: in quest’anno egli è un giovinastro prepotente e immorale, negli anni precedenti concepito e programmato per la distruzione della terra e dell’uomo. Immaginiamolo, questo giovinastro, che si è alimentato con cibi alterati e potenziato attraverso una tecnologia dissacrante, ha profanato identità e considerato...

Cesare Pavese: Nel ricordo di sua nipote Maria Luisa Sini

Immagine
Cesare Pavese (1908-1950) Ho vissuto per due decenni con mio zio, Cesare Pavese, eppure lo consideravamo un poco un perditempo, un fafioché come si dice qui in Piemonte, non proprio un gigante delle lettere…A quel tempo c'era meno attenzione al prossimo, eravamo usciti dalla guerra, si viveva in modo più aspro e gli scrittori non erano delle star, guadagnavano anche pochino…Tra noi e lui c'era una sorta di paratia, non per cattiveria, eravamo fatti così…Mi viene ancora in mente lo zio che si riferisce   ai fogli del diario sul suo tavolo e ci ripete: "Questa è una cosa molto importante, non dovete toccare per nessun motivo,"…Come vorrei ora risentire la sua voce, Naturalmente ricordo come parlava, e non era per niente forbito, usava un italiano normale lineare, con qualche vocabolo in dialetto. Discorrendo con noi in famiglia non faceva mai l'intellettuale. Peccato che la sua voce non sia presente in nessun archivio…come sarebbe bello riascoltarla.     ...

Natalia Ginzburg: Il Crocifisso

Immagine
Natalia Ginzburg (1916-1991) Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. È l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea di uguaglianza fra gli uomini fino ad allora assente. La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo. Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo? Sono quasi duemila anni che diciamo “prima di Cristo” e “dopo Cristo”. O vogliamo smettere di dire così? Il crocifisso è simbolo del dolore umano. La corona di spine, i chiodi evocano le sue sofferenze. La croce che pensiamo alta in cima al monte, è il segno della solitudine nella morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. Il crocifisso fa parte della storia del mondo. Per i cattolici, Gesù Cristo è il Figlio di Dio. Per i non cattolici, può essere semplicemente l’immagine di uno che è stato venduto, tradito, martoriato ed è morto sulla croce per amore di Dio e del prossimo. Chi è ateo cancella l’idea di Dio, ma conserv...

Valentina Farinaccio: La nostra vita

Immagine
Valentina Farinaccio La nostra vita fin dall’infanzia è segnata dal dolore. Dobbiamo pertanto aiutarci ad attraversarlo, non fuggirne. Bisogna attraversarlo come si attraversa un tunnel, sapendo che alla fine ci sarà la luce. Il vissuto doloroso non si dimentica, ma una volta attraversato non nuoce più alla nostra vita, anzi diventa un punto forte. Valentina Farinaccio

Erri de Luca: Quale il nostro destino?

Immagine
Erri de Luca Molto del destino di ciascuno dipende da una domanda, una richiesta che un giorno qualcuno, una persona cara o uno sconosciuto, rivolge: d'improvviso uno riconosce di aspettare da tempo quella interrogazione, forse anche banale, ma che in lui risuona come annuncio, e sa che proverà a rispondere ad essa con tutta la vita. Erri de Luca