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Visualizzazione dei post con l'etichetta la non violenza

Gandhi: Perché le persone gridano

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Gandhi    “Un giorno, un pensatore indiano, pose la seguente domanda ai suoi discepoli: “Perchè le persone gridano quando sono arrabbiate?” “Gridano perché perdono la calma”, rispose uno di loro. “Perchè gridare, se la persona sta proprio vicina?”, chiese di nuovo. “Bene, gridiamo perchè desideriamo che l’altra persona ci ascolti!”, rispose un altro discepolo. E il maestro tornò a domandare: “Allora non è possibile parlarle a voce bassa?”. Varie altre risposte furono date, ma nessuna convinse il maestro. Allora egli esclamò: “Volete sapere perchè si grida contro l’altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate, i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza, bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono, tanto più forte grideranno per potersi ascoltare. D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente.. e perchè? Perchè i loro cuori sono...

Paolo Crepet: Gandhi ci parla dell'amicizia

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Gandhi insegna la non violenza ai suoi amici L'amicizia è necessità. Esigenza dettata dall'intelligenza emotiva. Si narra che un giorno Gandhi, salendo su un treno avesse perso una scarpa sui binari, tra il vagone e la banchina. Tentò di prenderla, ma era impossibile, e il treno stava per partire. Così, si tolse l'altra scarpa e la buttò vicino a quella caduta. Chi era con lui, gli chiese stupefatto perché mai avesse deciso di buttare la scarpa che gli era rimasta, e il Mahatma rispose sorridendo: "Un povero che trova una sola scarpa non sa che farsene. Buttando anche l'altra, almeno lui potrà gioire del mio paio di scarpe". Nella sua coniugazione più nobile, l'amicizia ha proprio questo significato: non serve per sé ma per entrambi, non è visione egocentrica ma relazione svelata. A cosa serve tenere per sé una scarpa spaiata? Che senso avrebbe se l'amicizia fosse un sentimento declinabile solo per se stessi? Che significato potrebbe mai avere l...

Radicare la cultura della non violenza

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Sonia Masini Mi sembra straordinario che vi siano persone  che lavorano sinceramente per radicare  la cultura della non violenza, del confronto e del rispetto...Eppure stiamo vivendo un tempo nel quale prevalgono o sembrano prevalere, in ogni ambito della società e nei rapporti tra le persone, gli aspetti più marcatamente conflittuali, le competizioni esasperate, le sollecitazioni narcisistiche  più forti...La nostra società sembra essersi incamminata sulla strada della prevalenza di chi grida più forte, questo anche nel campo della politica. In realtà sono sempre più convinta che il futuro sia sulla strada dell'ascolto, del confronto, del rispetto, della condivisione. Occorre quindi lavorare insieme per sviluppare metodi di governo condivisi, come i tavoli di concertazione, gli incontri con i cittadini, utilizzando però anche le grandi opportunità che oggi ci vengono dalle nuove tecnologie...In questo percorso di crescita penso possono avere un ruolo important...

Come faceva Gandhi

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Una scena del film "Gandhi" di Richard Attenborough (1982) “Quando c'è vuoto di contenuti, mancanza di ideali si gratta nel secchio sporco e ci si infanga. La politica, purtroppo, è spesso in mano a qualche mestatore di odio...Non ci resta che combattere la nostra buona battaglia come faceva Gandhi: parola e azione, azione e parola, mai la violenza, mai la turpitudine, mai il marciume, mai il fango... ma la forza, il coraggio, la potenza dell'amore per l'uomo!”

Gandhi la “grande anima”

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La figura e la personalità di Gandhi rappresentano incontestabilmente una sorta di provocazione, soprattutto per noi occidentali, dato che il suo esempio può essere considerato un invito a prendere posizione, a decidere cosa fare della propria vita quando si presenta nella storia un testimone della verità. A differenza della maggior parte degli eroi nazionali, che sono stati eroi guerrieri, Gandhi mise fine alla dominazione inglese in India dedicando la propria vita alla promozione degli ideali di pace e non violenza, quegli ideali da lui considerati come le chiavi di volta del raggiungimento del progresso sociale ed economico. Qualcuno lo ha definito un grande politico, altri ritenevano che fosse un santo, per milioni di induisti fu soltanto il Mahatma, la “grande anima”. Arduino Damieto Da “In dialogo per la pace” - Atti del Convegno del “Centro del dialogo con persone di convinzioni non religiose”, Castelgandolfo 28-30 maggio 2004

I black bloc a Roma

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In merito alle violente reazioni dei black bloc nelle strade di Roma, che hanno trasformato la manifestazione degli indignati in una vera e propria guerriglia, così si è espresso il Sindaco Alemanno: “Siamo di fronte a una rete di antagonismo illegale che agisce provocatoriamente in tutti gli scenari di conflitto sociale” [1] . Ma quale potrebbe essere una delle possibili cause di queste reazioni così violente ed eversive? Ricordiamo quello che disse Chiara Lubich all’indomani del crollo delle torri gemelle in America: un sistema economico mondiale che non abbatte il divario profondo tra popoli ricchi e popoli poveri, lasciando morire milioni di persone per mancanza di cibo, è un’ingiustizia così grande che crea le premesse per forme di reazioni violente e di fenomeni di terrorismo. Ebbene pensiamo che questo valga anche a livello nazionale, soprattutto quando una democrazia si ammala. E una democrazia si ammala quando dimentica che prima della Politica c’è il Sociale che ch...

La morte di Gheddafi in televisione

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"Gheddafi dopo la cattura" foto di Philippe Desmazen Le immagini crudeli della morte di Gheddafi ripresa in diretta e spiattellata su tutte le televisioni mi hanno fatto riflettere sul degrado globale al quale si è assoggettata l'informazione per immagini. Per quanto crudele, assassino, pazzo o sanguinario, nessun uomo deve essere barbaramente giustiziato. Al contrario, deve essere catturato e assicurato a una giustizia equa, indipendente e sovrana, cioè scevra da condizionamenti politici. Questa è l'eredità dell'Illuminismo e della Rivoluzione francese, l'eredità che ha creato l'occidente così come lo conosciamo, la democrazia rappresentativa e l'idea di stato. In nome di questa idea di giustizia, di equità e di dignità, nessun uomo deve morire ripreso dalle telecamere o dai telefonini, e se anche lo fosse, nessun editore o proprietario di network di informazione dovrebbe consentire la diffusione di quelle immagini. C'è un limite alla l...

Gandhi, un idealista pratico

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La religione di Gandhi fu una religione razionale ed etica. Egli non avrebbe accettato alcuna fede che non facesse appello alla ragione, né alcun precetto che non riscuotesse l’approvazione della coscienza. Un aspetto fondamentale, della concezione etico-politica di Gandhi, è rappresentato da un profondo rispetto per la dignità e l’autonomia dell’individuo e, in particolare, un’altrettanta profonda fede nella sua umanità, intesa come capacità di rispondere in modo positivo all’appello della ragione e del cuore. Per Gandhi la suprema considerazione non è solo l’uomo, l’individuo che egli erige a misura della verità, bensì l’umanità intera, senza distinzioni di razza o classe, nazione o religione: “Tutte le mie azioni hanno principio dal mio inalienabile amore per l’umanità: lavoreremo per l’unità del genere umano”. Da queste parole scaturisce naturalmente l’adozione della non violenza come scelta per risolvere problemi e conflitti sia a livello individuale che sociale. Ga...