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Visualizzazione dei post da aprile, 2016

Roberto Andò: Le confessioni

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Lambert Wilson  e il regista Roberto Andò mentre si gira Le confessioni Le confessioni di Roberto Andò, un film di grande bellezza che affronta con geniale fantasia il problema che affligge oggi l’umanità come non mai : la disuguaglianza economica, il soffocamento delle economie deboli a tutto vantaggio delle economie più forti. Tutti gli attori sono bravissimi, perfettamente calati nei loro personaggi trascinano e coinvolgono lo spettatore in maniera intelligente e mai subdola. I dialoghi scuotono, ricostruiscono nell’animo dello spettatore valori e indicano scelte e comportamenti. A chi ha chiesto ad Andò  se il tema del film è stato influenzato dagli avvenimenti storici, egli  ha così risposto: “Ho cominciato a pensare alla storia quando ancora non si prevedeva  niente di quello che è accaduto in Grecia. Gli eventi sono precipitati al punto che, mentre giravamo, le stesse cose stavano accadendo nella realtà, dando vita ad un cortocircuito micidiale…Siamo partito dall’idea d

A casa con gli immigrati

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Ogni sabato o giorno di festa suonava il campanello e le porte di case si aprivano per accogliere  non un extracomunitario ma Erion, Sonia, Achmed, Badan e la lista potrebbe continuare….Un giorno è arrivato Xin Jun, un ragazzo cinese della mia età  cacciato di cassa dal padre. Lo abbiamo accolto in casa e fui io a lasciare  il mio letto e la mia camera, per andare a dormire in salotto, così lui e mio fratello potevano stare  nella stessa stanza. Fuori di casa, i miei compagni di scuola o gli amici non vedevano bene questa apertura della mia famiglia e spesso discutevano con me dicendomi che ero un tipo strano. Ma sentivano che dentro di me nasceva un’apertura nuova, una visione diversa delle cose, che spesso loro non capivano. A Natale la tavola era apparecchiata per 17 persone, 7 noi compresa la nonna, mentre gli altri erano tutti extracomunitari.. Mi ricordo che stavo aiutando in cucina, un po’ svogliatamente, quando mamma mi dice: “Gabriele  fallo per me  come se fosse il

Mario Luzi: "Miracolo a Primavera"

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Mario Luzi (1914.2005) nella sua casa a Firenze Miracolo a primavera Poi malgré tout è fine febbraio o marzo: la primavera non c’è ancora, c’è, trepidante, quella luminosa nebula, quel fuoco bianco nell’aria, quella velatura bianca e argento, tutto ciò che desidera il senso ci sia in questa piega dell’anno, tutto, la prima barca, il primo verde dei salici, la prima ruota d’acqua alla virata dell’armo. C’è tutto, tutto incredibilmente. Mario Luzi