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Visualizzazione dei post con l'etichetta comunicazione empatica

Marshall B. Rosenberg: la comunicazione non violenta

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Marshall B. Rosenberg (1934-2015) La comunicazione non violenta si basa su abilità di  linguaggio e di comunicazione che rafforzano la nostra capacità di rimanere umani, anche in situazioni difficili. Non contiene nulla di nuovo: tutto quello che è stato integrato nella comunicazione non violenta è già noto da secoli.  Il suo scopo è di farci ricordare ciò che già sappiamo - circa il modo in cui gli uomini sono fatti per relazionarsi tra loro - e di aiutarci a vivere in un modo che è manifestazione concreta di questa conoscenza. La comunicazione non violenta ci guida nel ripensare il modo in cui esprimiamo noi stessi ed ascoltiamo gli altri. Invece di limitarci ad avere reazioni automatiche, abituali, le nostre parole diventano risposte coscienti basate sulla solida consapevolezza di ciò che percepiamo, ciò che sentiamo e ciò che vogliamo. Siamo perciò indotti ad esprimere noi stessi con onestà e chiarezza, allo stesso tempo prestando agli altri un'attenzion...

Rosenberg: Come smorzare la rabbia

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Marchall Roenberg (1934-2015) Mi  è stato chiesto: “Ma non vi sono forse circostanze in cui la rabbia è giustificata? Non è forse necessaria una giusta indignazione davanti all’incurante, sconsiderato inquinamento dell’ambiente, ad esempio?” La mia risposta è questa: sono fermamente convinto che nella misura in cui sosteniamo l’idea che esistano azioni sconsiderate o azioni scrupolose, persone avide o persone virtuose, contribuiamo alla violenza che c’è su questo pianeta. Invece di essere d’accordo o meno su quello che le persone sono quando uccidono, violentano, inquinano l’ambiente… credo che serviremmo meglio la vita se ci concentrassimo sui nostri bisogni. Ritengo che ogni tipo di rabbia sia un risultato di un modo di pensare che aliena dalla vita e che provoca violenza. L’essenza della rabbia è un bisogno che non viene soddisfatto. La rabbia quindi è preziosa se la utilizziamo come un campanello d’allarme per svegliarci, per accorgerci che abbiamo un bisogno che non ...

ANDREA SEGRE: Creiamo anticorpi culturali

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Andrea Segre Riportiamo alcuni passi di una interessante intervista al regista veneziano Andrea Segre: Il Veneto ha perso l’occasione di essere un incredibile laboratorio di intercultura…Ha prevalso la paura. Hanno vinto ragionamenti così: : “La mia vita sta cambiando,  colpa dell’altro. Non so cosa sarà il futuro. Le mie certezze si sbriciolano, dipende dai nuovi arrivati.” Non accetto l’atteggiamento di certa politica che consapevolmente alimenta dolori e ansie del “popolino”. Dobbiamo tutti abituarci a questi cambiamenti…Siamo ancora in tempo per cambiare…La paura è perdente. E’ fondamentale la società civile attiva, che permette alle comunità  di dotarsi di anticorpi, evitando il pericolo della xenofobia…Non possiamo frenare i processi di immigrazione…Un alleato speciale per creare anticorpi è la  cultura, l’economia da sola non basta: l’economia è interazione non integrazione…La sfida dei prossimi anni sarà quella di ridefinire un welfare globale, nel nome ...

Marshall B. Rosengerg:La malvagità è nella natura dell'uomo?

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Marshall B. Rosengerg (1934-2015) Il  negativo, la malvagità non è la nostra natura, risulta dall’educazione che riceviamo, che ci scollega dalla vita. Secondo alcuni studi antropologici, prima di ottomila anni fa non c’era quasi violenza su questa Terra. La violenza  è iniziata nel momento in cui i popoli, prima cacciatori e raccoglitori, hanno cominciato a rimanere fermi per coltivare. Questo ha portato al bisogno di avere organizzazioni più grandi, chiamate governi, e successivamente sono subentrate  rappresentazioni della natura difettosa dell’essere umano. Quindi la violenza ci è stata insegnata, ma non è nella nostra natura. Ci sono intere tribù di persone che non hanno mai usato la violenza e queste esperienze sono bene documentate da antropologi, come Ruth Benedict, che hanno identificato nel mondo molti popoli che non hanno mai praticato la violenza, non usano la punizione, non uccidono, non stuprano. La violenza non è nella natura umana, la violenza deriva ...

Rosenberg: Nei rapporti, come stabilire una reale connessione?

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Marshall B. Rosenberg (1934-2015) Poco tempo fa ad un seminario, una madre molto preoccupata per il figlio che fumava, pensava che dovesse farlo smettere. Il figlio percepiva questa pressione e affermava che più sentiva l’intenzione della madre di farlo smettere, più aveva voglia di resistere. Ho mostrato alla madre la differenza tra l’avere come unico obiettivo quello di cambiare il comportamento del figlio e quello di cercare, invece, una connessione con lui, con i bisogni che lo spingevano a quel comportamento. L’obiettivo della madre aveva bisogno di trasformarsi, di passare dal tentativo di togliere qualcosa al figlio, al trovare un modo diverso dal fumo, più sicuro e salutare, che gli permettesse di soddisfare alcuni bisogni. Questo cambiamento richiedeva che la madre comprendesse quali erano i bisogni che il figlio cercava di soddisfare quando fumava… Il giorno successivo è tornata al seminario estremamente soddisfatta perché aveva avuto una qualità di connessione c...