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Visualizzazione dei post da marzo, 2018

Esiste ancora la "maestra"?

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Da un po’ di tempo, un tentativo strisciante, sta prendendo piede in alcune scuole elementari: eliminare la figura della “maestra”, ossia di quella persona che prima ancora di essere esperta di lessico, grammatica e matematica, sia innanzitutto un’educatrice, ossia una persona che si prenda cura del bambino in tutti gli aspetti della sua personalità, che cerchi un rapporto col suo mondo interiore e che segua con premura le sue fasi di sviluppo e lo aiuti a venir fuori con  tutte le sue capacità. Sentiamo infatti, con grande preoccupazioni, affermazioni che dicono, prevalentemente, una grande attenzione ai contenuti fin dalla prima elementare, del tipo: “Questa bimba è poco scolarizzata e non apprende sufficientemente”, “Si distrae durante la lezione”, “Ha scarsa concentrazione”, “Non sa relazionarsi con i compagni” e di conseguenza note sul diario da far firmare ai genitori, segnacci rossi sui quaderni, abbondanza di compiti per punizione e tant’altro ancora. Evidentemente l’origi

"La strada per la libertà" di Nelson Mandela

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Ci rendiamo conto che non esiste una strada facile per la libertà. Sappiamo bene che nessuno di noi può farcela da solo. Per questo dobbiamo agire insieme, come un popolo unito, per riconciliare il paese, per costruire la nostra nazione, per dare vita a un nuovo mondo. Che ci sia giustizia per tutti. Che ci sia pace per tutti. Che ci sia lavoro, pane, acqua, e sale per tutti. Che tutti sappiano che il corpo, la mente, e l'animo di ogni uomo sono ora liberi di cercare la propria realizzazione. Mai e poi mai dovrà accadere che questa splendida terra conosca di nuovo l'oppressione dell'uomo sull'uomo e patisca l'indegnità di essere la vergogna del mondo. Che il sole non tramonti mai su questa gloriosa conquista dell'umanità. Che regni la libertà. Dio benedica l'Africa. Nelson Mandela dal discorso al processo di Rivonia 20 aprile 1964

Dialogo nella libertà

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Antonella Ortelli (al centro) e due amiche In tutti questi anni abbiamo tentato di vivere nella condivisione e pratica di valori e ideali comuni, ideali di giustizia, di uguaglianza e di fraternità e ognuno ovviamente, con visioni e linguaggi differenti. I nostri incontri, nei diversi gruppi, non sono stati solo uno scambio intellettuale, ma ci siamo confrontati anche sul nostro agire e sulle scelte che quotidianamente operiamo. In un certo senso è stato come se la parola e l'esperienza dell'altro, diverso da me, nel clima di reale ascolto che ogni volta si è creato, siano diventate nutrimento sostanziale per allargare la mia capacità di coscienza. Questa pratica del dialogo, ci ha aiutato a sviluppare un'attitudine e attenzione alla relazione con l'altro, in cui la coscienza e il rispetto, a volte anche doloroso delle differenze, possono portare a quella dimensione comunitaria in cui si è liberi dalla necessità di attirare a sé l'altro. Antonella Ort

Il nostro continenete è in declino

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Arnaldo Diana Il nostro continenete è in declino, le sue due forze più vive, cristianesimo e laicità illuministico-liberale, da tre secoli si combattono, fiaccandosi e paralizzandosi a vicenda. E' giunta l'ora del dialogo votato al bene dell'altro, dell'audace costruzione dell'unità fra tutti, di quanti finalemente si guardino con occhi nuovi, occhi di rispetto, stima, dono, amore reciproco. Il grido urlato da un quinto dell'umanità deprivato e calpestato è una delle occasioni per unirci nel soccorso ed imprimere al mondo un circolo virtuoso dettato da coscienze responsabili. Arnaldo Diana da Arnaldo Diana, Percorso del Dialogo, Atti del Convegno Dialogo su coscienza e  povertà: idee e esperienza, Castelgandolfo 25-27 maggio 2007