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Visualizzazione dei post da novembre, 2021

Chiara Lubich di fronte allo scandalo delle favelas

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Immagine di san Paolo in Brasile Nel maggio 1991 Chiara Lubich visita il Movimento in Brasile. Porta nella borsa il volumetto appena pubblicato dell'enciclica sociale Centesimus Annus di Giovanni Paolo II. I paesi  del Sud America, reduci da dittature militari, sono schiacciati dalla crisi economica, con povertà diffusa e perdita di milioni di posti di lavoro. Quando Chiara sbarca a San Paolo, megalopoli e motore economico del Brasile, una cappa di sofferenza, fame e abbandono ricopre la città. Migliaia di lavoratori licenziati vivono sotto i ponti e i viadotti. Lungo i 25 km di percorso tra aeroporto e centro città, si estendono le favelas, schiacciate tra l'autostrada e il fiume Tieté. Dietro i rifugi di cartone, stoffa, plastica e lamiera, all'orizzonte si intravede la città possente, coi suoi grattacieli. Nel suo diario Chiara scrive della " corona di spine, così come il cardinale di San Paolo chiama la cintura di povertà e miseria che circonda la città che, di p

Piero Angela: Si punta troppo sulle prestazioni e troppo poco sui sentimenti

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  Piero Angela Cosa ce ne facciamo dei ragazzi che prendono 10, 9, 8 a scuola se non sono in grado di intervenire quando viene fatto del male ad un compagno, quando hanno delle prestazioni eccezionali ma non hanno strumenti per aiutare un loro amico e riconoscere un bisogno. Si punta troppo sulle prestazioni e troppo poco sui sentimenti, troppo egoismo e impoverimento emotivo. Un figlio prima deve diventare un uomo inteso “persona con valori”. Non puntiamo solo sulle prestazioni. Piero Angela Rispondi Inoltra

Roberto Montanelli: Mi sento un uomo in ricerca, in cammino

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Roberto Montanelli Molti si ricorderanno del "vento" che soffiava negli anni 70 in Italia e in Europa. Allora come oggi vivevo un grande ideale di giustizia, di libertà e di uguaglianza che mi portava a vivere a contatto con la gente l'impegno politico...In quegli anni si sviluppò in me la convinzione di combattere le differenze, le disuguaglianze che esistevano. Lottare contro la sperequazione fra ricchi e poveri, sfruttati e sfruttatori, oppressi ed oppressori era il mio vivere politico quotidiano. Con quali strumenti combattere tali differenze? Mi si presentarono allora solo due alternative, la lotta sociale o la lotta violenta...Scelsi la lotta non violenta. Fu per me una scelta di impegno, una scelta di vita. Passati alcuni anni sono tornato a Siena, la mia prima città adottiva, portandomi dietro i miei ideali, i miei dubbi su quello che ero e su quello che avrei dovuto fare nella vita. Mi avvicinai al mondo del lavoro...dalla parte dell'imprenditore. Ini

Gandhi: Perché le persone gridano

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  “Un giorno, un pensatore indiano, pose la seguente domanda ai suoi discepoli: “Perchè le persone gridano quando sono arrabbiate?” “Gridano perché perdono la calma”, rispose uno di loro. “Perchè gridare, se la persona sta proprio vicina?”, chiese di nuovo. “Bene, gridiamo perchè desideriamo che l’altra persona ci ascolti!”, rispose un altro discepolo. E il maestro tornò a domandare: “Allora non è possibile parlarle a voce bassa?”. Varie altre risposte furono date, ma nessuna convinse il maestro. Allora egli esclamò: “Volete sapere perchè si grida contro l’altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate, i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza, bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono, tanto più forte grideranno per potersi ascoltare. D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente.. e perchè? Perchè i loro cuori sono molto vi

In dialogo con Amos Oz

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lo scrittore israeliano Amos Oz Amos Oz , 72 anni, è una delle voci più amate e ascoltate della letteratura israeliana. Straordinario il suo libro autobiografico " Una storia d’amore e di tenebra"  (Feltrinelli) dove emerge con forza il senso della speranza che anima la vita di ogni essere umano.  “Ogni storia è basata sulla speranza. Non importa quanto possa apparire pessimista, malinconica o addirittura disperata. Chi la racconta si aspetta comunque che ci sia qualcuno in ascolto, un altro disposto a leggere e a creare così un legame di condivisione. Scrivere è un atto di speranza e la speranza è una necessità umana elementare”1 Nell’intervista, concessa a Alessandro Zaccuri, Amos Oz entra nel dramma che si consuma nella sua terra, ma ci offre anche spunti di riflessione per la crisi economica globale che investe tutti.  Il realismo impedisce oggi una soluzione del conflitto palestinese?   Al contrario, direi: il realismo imporrebbe semmai di accelerare una decisione che i

Albert Camus: Amicizia

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  Albert Camus (1913-1960) Non camminare dietro a me, cammina accanto a me e sii mio amico. Albert Camus Da Amicizia, Ed. Paoline Milano 2019

EMANUELE FERRAGINA: "Chi troppo chi niente"

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  Emanuele Ferragina “Chi troppo chi niente” di Emanuele Ferragina, un libro intessante ed attuale su come ridurre le disuguaglianze sociali. Ne riportiamo un brano. Proporre oggi la riduzione delle disuguaglianze non significa rispolverare senza riflessione critica   vecchie ideologie o peggio ancora non curarsi dell’efficienza; vuol dire piuttosto interrogarsi sulle falle del nostro sistema socioeconomico. Falle che ci impediscono di sfruttare un enorme potenziale umano che giace inutilizzato per le sperequazioni del sistema e invece potrebbe concorrere alla trasformazione, finalmente in chiave moderna del paese. Proporre di ridurre le disuguaglianze significa portare alla ribalta un’agenda ormai ignorata da tutti i partiti politici, anche da quelli che ne avevano fatto una bandiera… Questa agenda si basa su un principio razionale: abbattere la disuguaglianza per avviare una lotta serrata contro l’inefficienza del sistema. Invocare finalmente la ridistribuzione dei beni non

Chiara Lubich: Nel dialogo non c'è proselitismo

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  Chiara Lubich incontra i Buddisti  in Giappone e dona loro la sua esperienza Il dialogo è un arricchimento reciproco, è un volersi bene, è un sentirsi già fratelli, è un creare già la fraternità universale...Il dialogo è vero se animato dall'amore vero. Ora l'amore è vero se è disinteressato, se no non è amore, è egoismo. Se ci fosse un interesse nell'amare, esso sarebbe un dialogo costruito senza l'amore, quindi non sarebbe un dialogo, sarebbe un  altra cosa: proselitismo. Proselitismo deve stare fuori dalla nostra porta, non può esserci altrimenti non c'è dialogo. Chiara Lubich Le dialogue est un enrichissement réciproque, c'est un signe d'amour, une façon de se sentir déjà être frères, c'est une façon de créer déjà la fraternité universelle… Le dialogue est vrai s'il est animé de vrai amour. Or, l'amour est vrai s'il est désintéressé, sinon, ce n'est pas de l'amour mais de l'égoïsme. S'il y avait de l'intérêt dans le

Marisa Madieri: "Solo gratitudine"

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Marisa Madiera (1938-1996) e suo marito Claudio Magris L’ora è tarda. Le stoviglie della cena sono riposte, le stanze, ordinate e avvolte nell’ombra, sono pronte per l’intervallo notturno. I ragazzi non dormono ancora. Uno guarda assonnato la televisione, l’altro ripassa una lezione per la prossima interrogazione programmata. Claudio mio marito corregge il dattiloscritto dell’ultimo articolo. I loro respiri tranquilli animano la casa. Fuori, la notte chiara, frusciante di stelle, custodisce volti e parole che non saprò mai dire. Molta parte della mia storia affonda in questa dolce oscurità, simile forse a quella, grande e buona, che mi accoglierà un giorno nella pace… Ma non provo tristezza, solo gratitudine…Sento di dover ringraziare mio marito, i mie figli e quelle persone che, amandomi, o semplicemente standomi accanto con la loro fraterna presenza, non solo mi hanno aiutato a vivere ma, forse, sono la mia stessa vita. Marisa Madieri da MarisaMadieri, Verde acqu