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Carlos Clarìa: L'amore e la pace

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Carlos Clarià (1940-2009) Quando si parla di amore si può essere fraintesi. Bisogna capire che non si tratta di una parola che esprime soltanto un dolce sentimento. Si parla di una realtà molto forte, esigente. Si parla di un impegno serio, perché costruire  una realtà di dialogo tra persone di convinzioni diverse senza lo sforzo, la fatica, il coraggio, la decisione di essere pronti s pagare di persona...questo sì che è un sogno. Poco tempo fa Chiara Lubich, ricevendo il premio per la pace dell'Unesco a Parigi, tra le altre cose diceva: "Bisogna accettare la sofferenza, come misura dell'amore. Non si fa nulla di buono, di utile, di fecondo al mondo, senza conoscere, senza saper accettare la fatica, la sofferemza...Non è uno scherzo impegnarsi a portare la pace! Occorre coraggio, occorre saper patire." Carlos Clarìa dal Convegno In dialogo per un mondo più unito 1997

La funzione del dialogo nella crisi di oggi

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Dio Amore, coscienza, libertà, bene comune, sono le parole-chiave che sono al centro della nostra esperienza di dialogo fin dal suo nascere. Tuttavia in questi anni la nostra comprensione sul retaggio storico che le accompagna e sulla possibilità ed opportunità di una loro purificazione in funzione della prospettiva dell’unità della famiglia umana, si è fortemente accresciuta. Nel presente il dialogo non ha più, socraticamente, lo scopo di approdare alla verità attraverso il confronto delle opinioni; esso è chiamato ad adempiere una funzione di armonizzazione delle spinte contrastanti che agitano l’animo dell’uomo. La consapevolezza dei limiti interni della lingua, dell’impossibilità della parola di dire pienamente l’Essere dell’Uomo, assegna al dialogo una funzione positiva, tanto più utile nel presente in quanto tale funzione rischia di venir meno o di dissolversi a causa del rumore assordante prodotto dalla cacofonia mass-mediatica dei nostri tempi. Attrav...