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Visualizzazione dei post da maggio, 2022

Giulia Paola Di Nicola: Rapporto uomo donna, un laboratorio permanente

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  A partire dal Novecento, si è compreso sempre più che nella prima relazione io-tu-noi sono da individuare  risorse, limiti, e ambivalenze che configurano il DNA della vita sociale. In particolare la relazione uomo donna è sempre stata il luogo privilegiato della sperimentazione di nuovi modelli di relazione e di conseguenti assetti socio-politico-giuridici, innovativi rispetto allo status quo ...Le relazioni intime tra i due sessi dissuadono dall'accentuare la narrazione separata: donne e uomini si sono condizionati reciprocamente, sia quando i loro rapporti si sono basati sull'assoggettamento e sul ricatto, sia quando si sono alleati per migliorare le condizioni di vita...Opportunamente si parla della coppia come di una sorta di immenso laboratorio, nel quale si opera a poco a poco una profonda trasformazione dei rapporti tra le persone. Giulia Paola Di Nicola da Giulia Paola Di Nicola, Chiavi interpretative delle storia delle relazioni uomo donna, in Sfidare il futuro a cu

Timothy King: Se i ragazzi non riescono a capire ciò che tu dici

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  Thimothy King Nella mia formazione come insegnante, molti anni fa, mi è stato annunziato un principio pedagogico fondamentale: se i ragazzi non accolgono ciò che tu dici, non è colpa loro. La responsabilità è sempre dalla parte di chi insegna, che ha il dovere di capire se il ragazzo possiede  gli strumenti minimi necessari per comprendere quanto vuoi insegnargli. Timothy King trad. in inglese When I trained to be a teacher, many years ago, I learned a fundamental educational principle: if the pupils do not understand what you say, it is not their fault. The responsibility lies with the teacher, who has to find out whether the pupil has the basic tools to understand what he or she would like to teach. Timothy King

Amarsi l'un l'altro

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Papa Francesco nella lavande dei piedi nel giovedì santo Siamo nel momento dell’ultima cena. Gesù, a mensa coi suoi discepoli, ha appena lavato loro i piedi. Di lì a qualche ora verrà arrestato, condannato a morte, crocifisso. Quando il tempo si fa breve e si avvicina la meta, si dicono le cose più importanti: si lascia il “testamento”. Il Vangelo ci parla della lavanda dei piedi. Ed è a questa luce che va compreso il comandamento nuovo. Gesù prima fa e poi insegna e per questo la sua parola ha autorevolezza.   Il principio di amare il prossimo è sempre stato presente, fin dai tempi antichi. Ricorda   “ Ama il prossimo tuo come te stesso ” nel Levitico. Ma Gesù ne mette in luce un aspetto nuovo, la reciprocità: è l'amore vicendevole che crea e contraddistingue la comunità dei discepoli . Anche oggi le nostre associazioni e i nostri gruppi possono distinguersi dagli altri proprio per l'amore reciproco che li anima. In un ambiente dove la reciprocità è una realtà viva, s

Zygmunt Bauman: Cosa significa entrare in dialogo

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  Zygmunt Bauman "Entrare in dialogo significa superare la soglia dello specchio, insegnare a imparare ad arricchirsi della diversità dell’altro. A differenza dei seminari accademici, dei dibattiti pubblici o delle chiacchiere partigiane, nel dialogo non ci sono perdenti, ma solo vincitori...il dialogo non è un caffè istantaneo, non dà effetti immediati, perché è pazienza, perseveranza, profondità." Zygmunt Bauman da Ipse dixit

Marino Moretti: L'Andreana

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Marino Moretti (1985-1979) Marino Moretti in un romanzo scritto negli anni Trenta e rivisto più volte fino all'edizione definitiva del '61, il suo preferito, L'Andrean a  (di recente ripubblicato da Bompiani), fa di Cesenatico il fondale di una storia "dalla parte di una donna".  Moglie vedova di un pescivendolo, L'Andreana ha il piglio di chi, "senza principi azzurri", come scrive Cristiano Cavina, resiste alla tempesta della vita. Arguta, indispettita, severa, "è nata e vissuta in un paese di mare, ma non s'è mai accorta del mare". Quando se lo ritrova davanti in una giornata fredda, guarda le onde e conta le burrasche della sua esistenza. "Il mare rugge, la spiaggia è sporca: l'inverno." Una solitudine "remota" che già alberga in qualche figuretta tratteggiata nei versi, nella malinconia che spinge, nel "giorno crepuscolare", a raggiungere un paesaggio lagunare che si "aduggia". "Quio

Valentina Farinaccio: Quel giorno

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  Valentina Farinaccio Quel giorno" di Valentina Farinaccio UTET Editore. Racconti, intensi e pieni di vitalità, di giorni  memorabili in cui un incontro, un rapporto può cambiarti la vita. "Si nasce per stare al mondo, ci si incontra per fare miracoli. E i miracoli si fanno quando il lembo di uno combacia col lembo dell'altro. All'altezza della gola, del cuore, della mano che suona, chissà. Purché combaci." Valentina Farinaccio

Paolo Cognetti: La bellezza delle montagne

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Paolo Cognetti Forse è vero, come sosteneva mia madre, che ognuno di noi ha una quota prediletta in montagna, un paesaggio che gli somiglia e dove si sente bene. La sua  era senz'altro il bosco dei 1500 metri, quello di abeti e larici, alla cui ombra crescono il mirtillo, il ginepro e il rododentro, e si nascondono i caprioli. Io ero più attratto dalla montagna che viene dopo: prateria alpina, torrenti, torbiere, erbe d'alta quota, bestie al pascolo. Ancora più in alto la vegetazione scompare, la neve copre ogni cosa fino all'inizio dell'estate e il colore prevalente è il grigio della roccia, venato dal quarzo e intarsiato dal giallo dei licheni. Lì cominciava il mondo di mio padre. Dopo due o tre ore di cammino i prati e i boschi lasciavano il posto alle pietraie, ai laghetti nascosti nelle conche glaciali, ai canaloni solcati dalle slavine, alle sorgenti di acqua gelida. La montagna si trasformava in un luogo più aspro, inospitale e puro: lassù lui diventava felice. R

ANSELMO PALINI : LE RELIGIONI SI INCONTRANO NEL NOME DELLA PACE

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  Anselmo Palini Il teologo di pace, il protestante Dietrich Bonhoeffer , impiccato a Flossemburg nel 1945, da un lato sognava di poter andare in India per apprendere da Gandhi la pratica della nonviolenza e utilizzarla contro Hitler, dall'altro operava a livello ecumenico affinché tutte le chiese sottoscrivessero un appello per la pace al fine di porre un freno ai venti di guerra. Questo appello non vide mai la luce e le chiese nazionali di fatto appoggiarono le autorità  politiche dei rispettivi  Paesi  durante la seconda guerra  mondiale. In questo modo, come avvenuto nel primo conflitto mondiale,  vi furono uomini di fede cristiana che si combatterono su fronti opposti. Questo accade anche oggi. La strada non può essere questa, ma quella tracciata da Francesco e dagli altri papi recenti: quella di fare incontrare le religioni nel nome della pace e di condannare in modo assoluto la guerra. Anselmo Palini dalla rivista Città Nuova Maggio 2022