Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Dialogo

KAPUNSCINSKI : PER IL DIALOGO OCCORRE ACCETTARE LA DIVERSITA'

Immagine
Ryszard Kapunscinski Il dialogo con gli altri non è mai stato facile né mai lo sarà, specialmente ora che tutto assume una scala così vasta, così difficile da comprendere e controllare, e che tante forze lavorano per ostacolarlo, se non addirittura per renderlo impossibile. Ma a parte questi scopi e interessi puramente politici, ideologici ed economici, esistono anche altri problemi di fondo. Uno di essi viene messo a fuoco dall'ipotesi di Sapir-Whorf sulla cosiddetta relatività linguistica. Sostanzialmente essa sostiene che il pensiero viene formulato in base alla lingua e che, parlando diverse lingue, ognuno di noi si crea un immagine del mondo personale e diversa da quella degli altri. Queste immagini non combaciano, non sono intercambiabili, Quindi il dialogo, seppure non impossibile, richiede da parte degli interlocutori un grosso sforzo, una paziente tolleranza e il desiderio di capire e di intendersi, Il rendersi conto che, parlando con un altro, abbiamo davanti qualcuno che...

Carl Rogers: Quando qualcuno ti ascolta senza giudicarti

Immagine
Carl Rogers (1902-1987) testo il lingua italiana, inglese e francese Quando qualcuno ti ascolta davvero senza giudicarti, senza cercare di prendersi la responsabilità per te, senza cercare di plasmarti, ti senti tremendamente bene. Quando sei stato ascoltato ed udito, sei in grado di percepire il tuo mondo in modo nuovo ed andare avanti. E’ sorprendente il modo in cui problemi che sembravano insolubili diventano risolvibili quando qualcuno ti ascolta. Quando si viene ascoltati ed intesi, situazioni confuse che sembravano irrimediabili si trasformano in ruscelli che scorrono relativamente limpidi. Carl Rogers in lingua inglese When someone really listens to you without judging you, without trying to take responsibility for you, without trying to mould you, you feel extremely good. When you have been heard and listened to, you are able to see your world in a new way and move on. It is amazing how problems that seemed insoluble become solvable when someone liste...

In dialogo con Alessio Boni

Immagine
--> Dopo anni di serio e tenace impegno, Alessio Boni raccoglie oggi in tutto il mondo un meritato successo e importanti riconoscimenti. Tra questi il “Premio Fraternità – Città di Benevento 2008” promosso dai Gruppi del Dialogo della Campania, Puglia e Basilicata. Significativa la frase che egli cita per presentare il suo lavoro: “Un attore ha il dovere di afferrare il pieno significato della vita”. Di conseguenza ogni sua interpretazione è una ricerca senza risparmio, perché è in gioco sempre la possibilità di donare all’umanità questi frammenti di significato. Riportiamo l’intervista che ha voluto concederci ultimamente. Una delle tue performance più significative è stata certamente l’interpretazione di Andrej Bolkonskij in Guerra e Pace di Robert Dornhelm, dal capolavoro di Toltoj, con un cast internazionale di rilievo. Ma anche un’esperienza fondamentale nel tuo percorso. Beh, devo dire grande esperienza, perché recitare accanto ai russi, polacchi, au...

Albert Camus: Amare l'intera umanità

Immagine
Albert Camus (1013-1960) Ci si chiede di amare o detestare questo o quel paese, questo o quel  popolo. Ma siamo in tanti ad avvertire anche troppo bene le nostre somiglianze con l’umanità intera per accettare una scelta del genere. Albert Camus

Luciana Scalacci:Un dialogo a tutto campo

Immagine
Luciana Scalacci Penso che il dialogo non può essere settoriale; per essere reale e incisivo deve essere "a tutto campo" e soprattutto non può essere riservato solo ad alcuni momenti o occasioni. In ogni momento, in ogni luogo, anche nel mio intimo pensare, dovrei avere sempre non solo colui che ho davanti, ma anche colui che non c'è. Luciana Scalacci Cirocco da Le ragioni della convivenza, la convivenza delle ragioni. Atti del Convegno  Castelgandolfo giugno 2001

Jordi Illa: I conflitti, un'opportunità per trasformare la realtà sociale

Immagine
Barcellona: Il porto Più che nuove definizioni di dialogo, occorrono spazi concreti in cui esso possa praticarsi, ed ancora di più, nei quali ci si possa allenare. In questo modo saremo capaci, non soltanto di qualificare come parlano gli altri, ma di mettere in pratica le capacità comunicative di ciascuno in un clima di rispetto reciproco.  Soltanto se pratichiamo il dialogo in maniera frequente e sistematica - soprattutto con quelle persone che la pensano molto diversamente da noi – possiamo allenarci per fare della comunicazione uno spazio di crescita e arricchimento mutuo e per fare dei conflitti non un problema, ma un’opportunità per trasformare la realtà sociale. Questo processo risulta efficace solamente dal punto di vista dell’apporto che possono costituire le nostre differenze e non dal confronto che nega l’avversario e lo qualifica come nemico. Le ragioni esposte rappresentano il merito più grande del “Gruppo del Dialogo” di Barcellona, un’esperienza che si ...

Dolors Dinarès: CREIAMO SPAZI DI DIALOGO NELLE NOSTRE CITTA'

Immagine
Dolors Dinarès TESTO IN ITALIANO, INGLESE E FRANCESE Per dialogare occorre una conversione che consiste nel gettare uno sguardo amorevole sugli altri.  Dialogare è specchiarsi, non metaforicamente, negli occhi degli altri. Più che di nuove definizioni del dialogo, diventa urgente che ci siano spazi concreti in cui esso possa praticarsi e, ancora di più, nei quali possiamo allenarci. In questo modo saremo capaci non soltanto di cogliere come dialogano gli altri, ma di mettere in pratica le capacità comunicative di ciascuno, in un clima di rispetto reciproco. Soltanto se pratichiamo il dialogo in maniera frequente e sistematica – soprattutto con quelle persone che la pensano molto diversamente da noi – possiamo allenarci per fare della comunicazione uno spazio di crescita ed arricchimento mutuo, e per fare dei conflitti non un problema, ma un opportunità per trasformare la realtà sociale…In tal modo il dialogo non cancella le identità, e costruisce un’identità collettiva…condiz...

Silvano Lancerotto: Il dubbio come ricerca continua

Immagine
Silvano Lancerotti testo in italiano e francese Nella ricerca del dialogo tra persone di diverse culture e di diversa collocazione ideale, ho faticato molto ad enucleare un concetto, una parola, magari, che evidenziasse con sufficiente chiarezza l'approccio degli altri con me e viceversa. Parrà strano ma sono arrivato solo di recente a formularla e potrà apparire, nell'immediato, deludente. La parola chiave è "dubbio". Il dubbio non come incertezza del pensiero e dell'umano agire, ma come forza viva, come momento di ricerca continua e mai soddisfatta. Sia lode, quindi, al dubbio, come diceva in una poesia Bertold Brecht: è dal dubbio che è nata la mia disponibilità al dialogo, quando invece per lungo tempo era stata la certezza ideologica il cemento di ogni mio comportamento. Io però non chiedo agli altri di dubitare, chiedo che il dubbio sia visto come valore reale e venga accettato chi dubita. SILVANO LANCEROTTO in francese Dans la recherche du dialogue entre pe...

MARIO POMILIO: ABBATTERE GLI STECCATI

Immagine
  Mario Pomilio  Tutte le volte che vedo usata l'espressione "cultura cattolica" provo, francamente, un moto di disagio e mi tornano in mente le parole che scrisse De Gasperi a Spadolini nel ringraziarlo dell'omaggio di "L'opposizione cattolica: "Quanti steccati! Quanti steccati ancora da abbattere!" Gli steccati ai quali alludeva De Gasperi erano quelli elevati all'indomani della presa di Roma, quando i cattolici preferirono chiudersi in una sorta di apartheid e, rifiutando di considerarsi cittadini del giovane Stato unitario, attesero a creare una specie di stato nello Stato. Si trattò di una grossa occasione storica mancata, come è ormai generalmente riconosciuto, e dalla quale derivò una serie di altri malanni specifici del contesto italiano. Quale invece avrebbe potuto essere il cammino della nostra unità coi cattolici non schierati a difesa del potere temporale e invece a servizio dell'intera comunità, e ansiosi alla pari sia di un ri...

Zygmunt Bauman: Cosa significa entrare in dialogo

Immagine
  Zygmunt Bauman "Entrare in dialogo significa superare la soglia dello specchio, insegnare a imparare ad arricchirsi della diversità dell’altro. A differenza dei seminari accademici, dei dibattiti pubblici o delle chiacchiere partigiane, nel dialogo non ci sono perdenti, ma solo vincitori...il dialogo non è un caffè istantaneo, non dà effetti immediati, perché è pazienza, perseveranza, profondità." Zygmunt Bauman da Ipse dixit

PIERO TAITI: OGNI UOMO SIA ACCETTATO E COMPRESO

Immagine
  Piero Taiti (1941-2022) Qualcuno ha osservato che la nostra è una società che costruisce continuamente dei "muri": è vero ne abbiamo di grandi e di piccoli, fra noi e con gli altri, nel cuore di ogni uomo di rischia di costruire continuamente strutture di separazione. Noi invece vogliamo cercare un nuovo umanesimo che si arricchisca delle differenze e delle diversità della famiglia umana, sul fondamento del quale costruire una nuova città dentro cui ogni uomo sia accettato e compreso, a cui possa partecipare qualsiasi "straniero", ma nella quale nessuno si sente estraneo, all'interno di qualsiasi tempo storico e di qualsiasi terrestre  topografia.  Piero Taiti traduzione in inglese It is said that our society is one which continually builds walls, and it is true that there are big and small ones, between us and dividing us from others;   within each person lies the risk of continually building structures of separation. We, on the other hand, are seeking a new ...

Umberto Eco: La parola arguta

Immagine
  Umberto Eco (1932-2016) «Dovrete imparare a fare con la parola arguta quello che non potete fare con la parola aperta; a muovervi in un mondo, che privilegia l'apparenza, con tutte le sveltezze dell'eloquenza, a esser tessitore di parole di seta. Se gli strali trafiggono il corpo, le parole possono trapassare l'anima». Umberto Eco Umberto Eco, “L’isola del giorno prima”

Claudio Magris: Quel bambino e la promessa di pace

Immagine
Claudio Magris Quel bambino non è venuto a fondare una nuova religione, di cui non c’era bisogno perché ce n’erano già forse troppe. E’ venuto a cambiare la vita, cosa ben più importante di ogni Chiesa. Indubbiamente la promessa di pace, annunciata in quella notte, è stata e continua ad essere clamorosamente smentita. E’ difficile dire se, in questo senso, abbia finora vinto o perso la sua partita. Ma è indubbio che egli abbia posto per sempre, nel nostro cuore, nella nostra mente e nelle nostre vene, l’esigenza insopprimibile di quella salvezza. L’albero di Natale col suo verde scuro di foresta, le sue candele e i suoi globi colorati non dice un’idilliaca quiete domestica, ma una speranza sinora delusa. Ma proprio perché nel mondo c’è tanta sofferenza e ingiustizia e il male così spesso trionfa, ammoniva Kant, è necessaria l’accanita e lucida speranza, che vede quanto sciaguratamente vanno le cose ma si rifiuta di credere che non possano andare altrimenti.  Claudio Magr...

Chiara Lubich: Come rapportarsi con l'altro

Immagine
Chiara Lubich (1920 - 2008) in India  nel suo incontro con i fratelli induisti Accogliere l'altro così com'è, non come vorremmo che fosse, con un carattere diverso, con le nostre stesse idee politiche, le nostre convinzioni religiose, e senza quei difetti o quei modi di fare che tanto ci urtano. No, occorre dilatare il cuore e renderlo capace di accogliere tutti nella loro diversità, nei loro limiti e miserie. traduzione inglese "Accept the other person as he or she is, not as we would like him or her to be. We cannot expect them to have a different character, or embracing our own political views, our religious beliefs, and without those defects or mannerisms which irritate us.  No, we need to open up our hearts to welcome all their diversity, expressed in limits and miseries." traduzione neerlandese De ander verwelkomen zoals hij is, niet zoals we zouden willen dat hij was, met een ander karakter, met onze eigen politieke ideeën, onze religieuze over...

Roberto Montanelli: Mi sento un uomo in ricerca, in cammino

Immagine
Roberto Montanelli Molti si ricorderanno del "vento" che soffiava negli anni 70 in Italia e in Europa. Allora come oggi vivevo un grande ideale di giustizia, di libertà e di uguaglianza che mi portava a vivere a contatto con la gente l'impegno politico...In quegli anni si sviluppò in me la convinzione di combattere le differenze, le disuguaglianze che esistevano. Lottare contro la sperequazione fra ricchi e poveri, sfruttati e sfruttatori, oppressi ed oppressori era il mio vivere politico quotidiano. Con quali strumenti combattere tali differenze? Mi si presentarono allora solo due alternative, la lotta sociale o la lotta violenta...Scelsi la lotta non violenta. Fu per me una scelta di impegno, una scelta di vita. Passati alcuni anni sono tornato a Siena, la mia prima città adottiva, portandomi dietro i miei ideali, i miei dubbi su quello che ero e su quello che avrei dovuto fare nella vita. Mi avvicinai al mondo del lavoro...dalla parte dell'imprenditore. Ini...

In dialogo con Amos Oz

Immagine
lo scrittore israeliano Amos Oz Amos Oz , 72 anni, è una delle voci più amate e ascoltate della letteratura israeliana. Straordinario il suo libro autobiografico " Una storia d’amore e di tenebra"  (Feltrinelli) dove emerge con forza il senso della speranza che anima la vita di ogni essere umano.  “Ogni storia è basata sulla speranza. Non importa quanto possa apparire pessimista, malinconica o addirittura disperata. Chi la racconta si aspetta comunque che ci sia qualcuno in ascolto, un altro disposto a leggere e a creare così un legame di condivisione. Scrivere è un atto di speranza e la speranza è una necessità umana elementare”1 Nell’intervista, concessa a Alessandro Zaccuri, Amos Oz entra nel dramma che si consuma nella sua terra, ma ci offre anche spunti di riflessione per la crisi economica globale che investe tutti.  Il realismo impedisce oggi una soluzione del conflitto palestinese?   Al contrario, direi: il realismo imporrebbe semmai di accelerare una decisi...

Papa Francesco: "NON GUARDARE DAL BALCONE"

Immagine
Papa Francesco   Non si possono  risolvere in un baleno tutte le questioni. Per rendersene conto basta provare ad agire di persona invece di limitarsi a osservare e criticare dal balcone l’operato degli altri. E questo è un difetto, quando le critiche non sono costruttive. Se il politico sbaglia, vai a dirglielo; e ci sono tanti modi di dirlo: “Ma, credo che questo sarebbe meglio così, così…”. Attraverso la stampa, la radio… Ma dirlo costruttivamente. E non guardare dal balcone, osservarlo dal balcone aspettando che lui fallisca. No, questo non costruisce la civiltà. Trovare la forza di assumersi le responsabilità che ci competono, comprendendo al tempo stesso che, pur con l’aiuto di Dio e la collaborazione degli uomini, accadrà comunque di commettere degli sbagli. Tutti sbagliamo. “Scusatemi, ho sbagliato. Riprendo la strada giusta e vado avanti”. Papa Francesco Cesena, 1 ottobre 2017

Cristiani e musulmani insieme per la pace

Immagine
Aderenti del Movimento dei Focolari e rappresentanti delle Comunità islamiche delle varie regioni d’Italia si sono ritrovati insieme per un convegno all’Augustinianum di Roma. Le due comunità, inoltre, erano presenti in Piazza San Pietro per l’Angelus del Papa per testimoniare che un dialogo tra cristiani e musulmani è possibile. “Andate avanti con coraggio nel vostro percorso di dialogo e di fraternità”. E’ questo l’invito che Papa Francesco, durante l’Angelus, ha rivolto loro Non poche sono state le iniziative, soprattutto dopo i fatti di Parigi. E l’appuntamento di domenica 13 è stato l’occasione per stringere un Patto di prossimità e di collaborazione da estendere a quanti in Italia e altrove vorranno raccoglierlo.   Lo sottolinea Rosalba Poli, coordinatrice del Movimento dei Focolari in Italia: "Vorremmo che  questo convegno fosse una testimonianza di una vita già sperimentata come solidarietà, come aiuto reciproco fra le famiglie, ma  anche come impegno e se...