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Visualizzazione dei post con l'etichetta dialogo e fraternità

Arnaldo Diana: Sogno la cultura della fraternità fra tutti

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Arnaldo Diana (1932-2018) I giovani sono affascinati dalle diversità culturali e religiose. Pensano che parlarsi e conoscersi sia sempre positivo, e le differenze e diversità sono superabili con feste e amicizia…Diverso è l'atteggiamento degli adulti, specie quando le differenze sono scottanti. Il dialogo fra credenti e non credenti è spesso ritenuto impensabile. Della posizione del dialogo impensabile , che da oltre due secoli, divide l'umanità, ci attira questa spaccatura, perché noi vogliamo portare fratellanza e unità, e ci affascina la presunta   impossibilità del dialogo, che è un falso problema: la nostra esperienza di oltre 15 anni ci dice che dialoghiamo intensamente e con profitto, arricchendoci vicendevolmente. A bel guardare, ciascuna delle due culture, quella cristiana e quella della sola ragione, nel suo nucleo   centrale è universale. La fede cristiana lo è perché una sua caratteristica è l'amore disinteressato a tutti. L'autentica cultura lai...

Jesùs Moran: NESSUNO POSSIEDE LA VERITA'

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Jesùs Moran TESTO IN ITALIANO INGLESE E FRANCESE Il dialogo autentico ha a che fare con la verità, è sempre un approfondimento della verità, che ha bisogno di essere contemplata. La verità non è relativa, ma relazionale, ognuno mette in comune con gli altri la sua partecipazione alla verità, che è una per tutti. Nella relazione ognuno scopre aspetti nuovi della verità, come se fossero suoi. “Relatività della verità” vuol dire invece che ognuno ha la sua verità. Per i greci – ed io mi inserisco in quella tradizione – la verità è una, quella che è diversa è la partecipazione alla verità, perché nessuno possiede la verità, è lei che ci possiede. Questo vuol dire relazionalità. La grande lotta di Socrate con i sofisti era proprio questa. Lui era convinto che la verità fosse una, il che non vuol dire che fosse uniforme, ma che tutti dovevamo partecipare con la maieutica alla verità. Quindi dobbiamo concepire la differenza come un dono e non come pericolo Jesùs Moran traduzi...

DAVIDE MARIA TUROLDO: "Fratello ateo nobilmente pensoso"

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Davide Maria Turoldo (1916-1992) Fratello ateo nobilmente pensoso alla ricerca di un Dio che io non so darti  attraversiamo insieme il deserto. Di deserto in deserto andiamo  oltre la foresta delle fedi liberi e nudi verso il nudo Essere e là dove la Parola muore abbia fine il nostro cammino. David Maria Turoldo da Davide Maria Turoldo, Canti ultimi , Garzanti, Milano 1992

Raffaella Bellucci Sessa: LA PERSONA AL CENTRO DELLE RELAZIONI

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Raffaella Bellucci Sessa Umanesimo per me vuol dire mettere la persona al centro della relazione...Noi spesso consumiamo  le relazioni nella distrazione facendo mille cose tutte contemporaneamente. Per me umanesimo vuol dire  mettere l'altro, la persona, al centro. Raffaella Bellucci Sessa   Un apertura a 360°  dagli atti del  Convegno Umanesimo Dialogo fraternita eredità di C. Lubich. Castelgandolfo 1-3 aprile 2011

Jesus Moran: Venir fuori dalla "notte del dialogo"

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Direi che il paradosso che viviamo oggi è questo: l'umanità è pronta più che mai ad essere se stessa, eppure essa stessa constata la propria capacità di rispondere a questa sua vocazione. Abbiamo le risorse per "essere umanità", eppure assistiamo continuamente al fallimento di questa aspirazione.  Chiara Lubich, alla fine della sua vita, ha descritto la nostra epoca, almeno in Occidente, con la categoria di "notte culturale".  Credo che si possa dire che questa sia anche una "notte del dialogo". Ma penso che in questa notte sia nascosta una luce, cioè la possibilità di una nuova cultura del dialogo che dobbiamo costruire insieme. Jesus Moran da Jesus Moran, La mia passione, in Dialogo, Dolore e... A cura del Centro del dialogo con persone di convinzioni non religiose del Movimento dei Focolari. 2017

Frank Capra: Fermiamo la violenza!

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Frank Capra (1897-1991) “Negli anni 60 si sentiva nell’aria il cambiamento. Forse un violento cambiamento.   Forse, ancor più di prima della guerra, c’era bisogno di film che parlassero di comprensione e suggerissero a questi cuori confusi, ansiosi, arrabbiati: ‘Fermatevi!   La violenza ci fa regredire. Non cadete in preda all’odio. Non abbiate paura di amare. Avete il compito di far evolvere il mondo verso la fratellanza, la tolleranza e la pietà umana’.” Frank Capra

Marshall B. Rosenberg: la comunicazione non violenta

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Marshall B. Rosenberg (1934-2015) La comunicazione non violenta si basa su abilità di  linguaggio e di comunicazione che rafforzano la nostra capacità di rimanere umani, anche in situazioni difficili. Non contiene nulla di nuovo: tutto quello che è stato integrato nella comunicazione non violenta è già noto da secoli.  Il suo scopo è di farci ricordare ciò che già sappiamo - circa il modo in cui gli uomini sono fatti per relazionarsi tra loro - e di aiutarci a vivere in un modo che è manifestazione concreta di questa conoscenza. La comunicazione non violenta ci guida nel ripensare il modo in cui esprimiamo noi stessi ed ascoltiamo gli altri. Invece di limitarci ad avere reazioni automatiche, abituali, le nostre parole diventano risposte coscienti basate sulla solida consapevolezza di ciò che percepiamo, ciò che sentiamo e ciò che vogliamo. Siamo perciò indotti ad esprimere noi stessi con onestà e chiarezza, allo stesso tempo prestando agli altri un'attenzion...

Chiara Lubich: Nel dialogo non c'è proselitismo

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  Chiara Lubich incontra i Buddisti  in Giappone e dona loro la sua esperienza Il dialogo è un arricchimento reciproco, è un volersi bene, è un sentirsi già fratelli, è un creare già la fraternità universale...Il dialogo è vero se animato dall'amore vero. Ora l'amore è vero se è disinteressato, se no non è amore, è egoismo. Se ci fosse un interesse nell'amare, esso sarebbe un dialogo costruito senza l'amore, quindi non sarebbe un dialogo, sarebbe un  altra cosa: proselitismo. Proselitismo deve stare fuori dalla nostra porta, non può esserci altrimenti non c'è dialogo. Chiara Lubich Le dialogue est un enrichissement réciproque, c'est un signe d'amour, une façon de se sentir déjà être frères, c'est une façon de créer déjà la fraternité universelle… Le dialogue est vrai s'il est animé de vrai amour. Or, l'amour est vrai s'il est désintéressé, sinon, ce n'est pas de l'amour mais de l'égoïsme. S'il y avait de l'intérêt dans le ...

Cristiani e musulmani insieme per la pace

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Aderenti del Movimento dei Focolari e rappresentanti delle Comunità islamiche delle varie regioni d’Italia si sono ritrovati insieme per un convegno all’Augustinianum di Roma. Le due comunità, inoltre, erano presenti in Piazza San Pietro per l’Angelus del Papa per testimoniare che un dialogo tra cristiani e musulmani è possibile. “Andate avanti con coraggio nel vostro percorso di dialogo e di fraternità”. E’ questo l’invito che Papa Francesco, durante l’Angelus, ha rivolto loro Non poche sono state le iniziative, soprattutto dopo i fatti di Parigi. E l’appuntamento di domenica 13 è stato l’occasione per stringere un Patto di prossimità e di collaborazione da estendere a quanti in Italia e altrove vorranno raccoglierlo.   Lo sottolinea Rosalba Poli, coordinatrice del Movimento dei Focolari in Italia: "Vorremmo che  questo convegno fosse una testimonianza di una vita già sperimentata come solidarietà, come aiuto reciproco fra le famiglie, ma  anche come impegno e se...

MORENO ORAZI: "Ho letto RITROVARCI NELLA BRASSERIE LIPP"

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Ho letto recentemente  Ritrovarci nella Brasserie Lipp (IOD edizioni) di Pasquale Lubrano Lavadera. Biografia-romanzo del rapporto tra Marino Moretti e Juliette Bertrand. È il secondo libro che leggo di questo particolare genere letterario . Il penultimo è stato M il figlio del secolo di Scurati. In passato ho letto delle autobiografie che sono tutt'altra cosa. Fra tutte quella monumentale di Elias Canetti, genere in cui mi sono personalmente cimentato scrivendo  una sorta di autobiografia collettiva a otto mani che si intitola Per ricordarci- Storie di vita parallele , edito da Era Nuova, che racconta i dieci anni in cui Insieme agli altri autori che sono i miei amici con i quali  ho gestito un circolo culturale dell'ARCI. Cercare di entrare dentro la dinamica delle relazione e dei sentimenti che legavano Juliette a Marino e entrambi a Aldo Palazzeschi  è stato da parte di Lubrano un gran lavoro....il libro ha il merito di farli quasi ritornare in vita tanto è ...

LUIGI CAVAGNERA: Camminare, dialogare, fare

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Luigi Cavagnera Da diversi anni frequento il gruppo del dialogo di Milano, Non ho riferimenti religiosi, ma credo nei valori universali di pace e fraternità che aiutano e alimentano la vita sociale. Il mio tempo lo impego con piacere e soddisfazione in Italia, supportando e consigliando i giovani che entrano nel mondo del lavoro, oppure nel progetto imprenditoriale "Sogni&business". Poiché mi piace viaggiare e parlo qualche lingua sono soddisfatto se riesco a contribuire al miglioramento della vita di qualcun'altro. certamente sono solo gocce in un mare di necessità, ma credo che l'importante sia l'impegno. Viaggio in diversi paesi all'estero, in Oriente e in America del sud su segnalazioni di associazioni di volontariato cui arrivano richieste di sostegno; seguo l'evolversi degli interventi che si decide di sostenere e con la mia presenza in loco, verifico e aiuto con suggerimenti la loro realizzazione pratica. In genere i viaggi sono due; il primo pe...

Carlo Mazzacurati: Ogni persona che incontri

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Carlo Mazzacurati (1956-2014) “Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla.” Carlo Mazzacurati

Raffaella Bellucci Sessa: Tempo di Avvento

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Raffaella Bellucci Sessa   Mi manca moltissimo il gruppo del dialogo, interrotto a marzo per le note ragioni. Non siamo stati così bravi da collegarci a distanza...non amo questa esperienza, mi serve la presenza fisica, quello che in psicomotricità si chiama "il dialogo tonico". E' questo che soffro tanto in questo lungo periodo. E' difficile accarezzarsi con gli occhi, non ci siamo abituati. Il telefono...la voce...no, parlare non basta. Però si imparano tante cose. Si è più attenti, si impara a sorridere e a cogliere il sorriso dietro la mascherina, a riconoscere gli occhi che ridono, quelli smarriti, quelli tristi, quelli disperati senza lacrime, quelli stanchi di una stanchezza antica...A parte questo aspetto non soffro le giuste limitazioni. Mi aiutano a sentirmi casa, e famiglia, anche se sola e isolata; mi aiutano a vivere l'attesa in modo nuovo, intimo. Lentamente, senza affanno, preparo la casa vestendola a festa, di calore e di colore. L'ho sempre fa...

Martin Buber: Un giorno ricevetti una visita...

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Martin Buber (1878-1965) Un giorno, dopo una mattinata di entusiasmo “religioso”, ricevetti una visita di un giovane sconosciuto, senza essere presente con l’anima. Non trascurai nulla per rendere cordiale l’incontro, non lo trattai con minore cura degli altri suoi coetanei che a quell’ora del giorno   osavano cercarmi come un oracolo con cui si può parlare. Attento e franco mi trattenni con lui: tralasciai soltanto di indovinare le domande che non pose. In seguito, non molto tempo dopo, sono venuto a conoscenza di queste domande nel loro contenuto essenziale, da un suo amico:   egli non era già più in vita. Ho appreso che non era venuto da me per caso, ma per destino; non era venuto da me per una chiacchierata,   ma per una decisione; e proprio da me, proprio in quell’ora. Che cosa ci aspettiamo quando, pur essendo disperati, ci rechiamo da un uomo? Sicuramente una presenza per mezzo della quale ci venga detto che nonostante tutto il senso c’è. Da allo...

ARNALDO DIANA: DONARE IL MEGLIO DI NOI STESSI ALL'ALTRO

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Dialogo è massimo rispetto per la dignità di ogni persona, rispetto che pone la persona prima delle sue idee e convinzione. Rispetto così totale da consentirti di usare la parola amore, amore vero, senza secondi fini. Donare il meglio di noi stessi, vedere nell'altro le sue qualità migliori e sostenerle e incoraggiarle. Ecco perché noi, riprendendo il felice titolo di un libro dello psicologo sociale Erich Fromm, parliamo di "arte" di amare. E' un arte sopraffina, perché ci pone nell'attento e paziente ascolto dell'altro, di ogni "altro" spostando per amore i nostri pensieri (in tal modo potremo scoprire il buono e il vero che c'è in lui), consigliandoci di fare noi il primo passo verso di lui, di prendere noi l'iniziativa, di non lasciarci scoraggiare da eventuali fallimenti, di ricominciare sempre di nuovo. Questo rispetto, questo ascolto, noi cerchiamo di praticarlo non solo verso la persona dell'altro, ma anche verso le sue convinzion...

Piero Nuzzo: Dialogare vuol dire essere disarmati

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Piero Nuzzo Penso che il dialogo sia una scelta di vita che racchiude la capacità di aprirsi all'altro, non uno scambio intellettuale di principi limitato a pochi e quindi selettivo. Pongo l'accento su l'altro, perché proprio con chi è diverso da noi il dialogo è più impegnativo e vero. Spesso l'incapacità di far propria l'esperienza altrui, la mancanza di scoprire  nell'altro il meglio, genera dibattiti interminabili ed inutili che portano all'incomprensione e ad un inevitabile scontro, senza ascolto, ma con la preoccupazione di controbattere con l'intento di prevaricare o convertire. Dialogare significa invece mettersi in discussione, essere "disarmati" per valorizzare e non per trascinare  l'interlocutore alle proprie idee. Piero Nuzzo da Piero Nuzzo,  Agire per gli altri , atti del Convegno "Le ragioni della convivenza, la convivenza delle ragioni",  Castelgandolfo 1-3 giugno 2001

ROBERTO FABBRINI: La forza dell'incontro

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Roberto Fabbrini Pare quasi non avere limiti la forza dell'incontro e della fratellanza. Roberto  Fabbrini

Adrien Candiard: L'umanità esiste soltanto plurale

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una scena del Monologo teatrale  "Pierre e Mohamed" interpretato da Lorenzo Bassotto Non sono un politico. Sono nato in Algeria, ho seguito l’evoluzione di questo paese condividendo l’esistenza di milioni di algerini che oggi si trovano sprofondati nella crisi che tutti conosciamo. E ho l’impressione di rivivere dolorosamente ciò che ho vissuto in altri tempi.   Ho trascorso infatti la mia infanzia nella «bolla coloniale» . Non che tra i due mondi le relazioni mancassero, anzi. Ma nel mio ambiente sociale io sono vissuto in una bolla, ignorando l’altro, incontrandolo unicamente come elemento del paesaggio, dello scenario che avevamo creato nella nostra esistenza collettiva.   Forse è proprio perché ignoravo l’altro o ne negavo l’esistenza che, un giorno, me lo sono trovato addosso.  Ha fatto esplodere il mio universo chiuso, che si è disintegrato nella violenza – e come avrebbe potuto essere altrimenti? Ha affermato la sua esistenza.   L’emergere dell’altro, il ...

VALERIA DI FILIPPO: RENDERE VISIBILE IL DIALOGO

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Valeria Di Filippo Operatrice cinofila Viviamo in un momento particolare della Storia dell'umanità in cui questioni cruciali si incrociano e si contaminano: la questione ecologica, l'opzione militare come metodo per risolvere i conflitti, le grandi migrazioni,  tanto per citare quelle più eclatanti. Finita l'esperienza delle ideologie che, nel bene e nel male, hanno condizionato lo sviluppo dei popoli nel '900, sembra venuta meno la spinta propulsiva per affrontare le grandi criticità del presente: la giustizia, l'uguaglianza, la libertà. Riteniamo che  l'esperienza del dialogo, per la sua intrinseca natura di apertura, di laicità. di confronto, nel rispetto delle diversità, diventi il luogo privilegiato in cui i credenti di tutte le religioni, le persone di convinzioni diverse, gli uomini e le donne dell'arte e della cultura possano tutti insieme  far nascere in modo organico una realtà operante e visibile in tutto il mondo. Valeria Di Filippo  e gli amici ...

Chiara Lubich: Costruire insieme la fraternità

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Chiara Lubich Eli Folonari e Roger Schutz    Approfondire il dialogo tra noi ha per scopo quello di contribuire all'unità di tutti partendo dall'amore ad ogni singola persona...Cercheremo quindi  di vedere quanto grande sia nell'umanità, a tutti i livelli, l'aspirazione alla fraternità universale e all'unità e come possiamo formarci ad essa. Vivremo occasioni di impegno comune, scambi di esperienze concrete nei rapporti di unità fra tutti.  Questo ci aiuterà a comprenderci più profondamante, ad ascoltarci, a cogliere quanto di nuono e di bello c'è in ciascuno. Chiara Lubich dal Messaggio al Convegno "Costruire un mondo unito" Rocca di papa 28 maggio 1994