Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Solidarietà

Anuradha Koirala: piccola donna dal grande cuore

Immagine
Anuradha Koirala L’India premia, con la consegna del PADMA SHRI, Anuradha Koirala per la grande opera umanitaria realizzata nel Nepal. Sono passati 27 anni da quando  Koirala, insegnante, sentì forte la spinta interiore ad occuparsi delle giovani donne della sua terra  a rischio tratta e avviate alla prostituzione. La sua organizzazione dal nome “Casa Materna” ha salvato fino ad oggi 12mile ragazze e impedito a 45mila di essere sfruttate. Il suo nome di "combattimento", perché di un combattimento si tra, anche se non violento, è semplicemente Dijju , ossia "sorella maggiore”. Purtroppo nel Nepal, dice Koirala, continuano ad entrare organizzazioni criminali dedite proprio allo sfruttamento delle giovani donne. Ciò è reso possibile dal fatto che non occorre il visto per l’attraversamento della frontiera e per la grandissima povertà  in cui versa l’intero paese.

PAOLA CAPRIOLO: LA SOFFERENZA DEGLI IMMIGRATI

Immagine
  Paola Capriolo nel suO romanzo “Caino” (Bompiani) entra nel vivo della sofferenza di un immigrato lasciato ai margini della società. Ad Alessandro Zaccuri che le ha chiesto il perché di questo tema, ha così risposto: “Questa degli immigrati, degli stranieri   è una realtà che mi colpisce profondamente. Penso alla sorte delle persone stipate nei barconi, cerco di immedesimarmi   nella vastità di un dolore che nasce nella povertà e finisce per condurre all’esclusione come avviene a tanti migranti nelle nostre città. Sono loro adesso a stare sulla Croce. Cristo oggi ha il volto dello straniero…Quello della sofferenza è un tema universale, eterno. E lo è ancora di più nella declinazione caratteristica del cristianesimo, per cui nella vulnerablità dell’uomo   è dato di riconoscere una traccia del divino. Pur non essendo credente, mi sento molto vicina a questa sensibilità, che ci invita a soffermarci sulla nostra condizione di creature. Ci troviamo inna...

PIERO NUZZO: La povertà intorno a noi

Immagine
Mariapia Bonanate e due amiche filippine Siamo coscienti che povero non è soltanto chi non ha soldi, ma anche chi è costretto a chiedere soccorso perché inabile, non autosufficiente, in un momento di bisogno. Pensate a quanti intorno a noi si trovano nella condizione di dipendere dagli altri: nella famiglia, nell'ambiente di lavoro, nel vicinato. Alcune volte basterebbe un solo sorriso, un buongiorno non detto meccanicamente ma col desiderio di accogliere l'altro. Un semplice gesto di rispetto può diventare il primo passo verso l'incontro, lo scambio e il dialogo con l'altro, verso una serie di rapporti genuinamente umani. Un'azione concreta nelle piccole cose, nel quotidiano e con le persone vicine può costituire una rivoluzione silenziosa che deve iniziare prima di tutto dentro di noi. Piero Nuzzo da Piero Nuzzo, La coscienza e la dignità dell'altro, Atti del Convegno "Dialogo su coscienza e povertà", Castelgandolfo 2...

Nicola Legrottaglie: Il mio sogno

Immagine
Nicola Legrottaglie "Quando mi chiedono: come vedi il futuro? Oppure: che cosa farai una volta attaccate le scarpe al chiodo? Rispondo sempre che il mio sogno è quello di rimanere all'interno di una grande società... in una struttura sensibile ai temi del sociale, che dia la possibilità di aiutare la gente e attraverso cui far passare messaggi positivi." Nicola Legrottaglie da Ho fatto una promessa , PiemmeEditore

La solidarietà come materia scolastica

Immagine
Proporre la solidarietà come materia scolastica, e precisamente un periodo formativo ed operativo al quarto anno delle scuole superiori, quando gli alunni hanno 17-18 anni, un età matura in cui i giovani sono in grado di lavorare fattivamente alla realizzazione di un progetto per il Sud del mondo. Abbiamo sperimentato il progetto in 5 scuole toscane ed abbiamo constatato che  lavorando sulla solidarietà, per un anno intero,  si formano cittadini diversi. Gli studenti di Prato sono stati a Fontem in Africa, gli studenti di Firenze in India e in Calabria, quelli di Lucca  in Brasile,  Claudio Vanni da Claudio vanni,  Progetto Unicoop "Un cuore si scioglie" Tip. Città Nuova 2007

Chiara Lubich: DARE

Immagine
Chiara Lubich (1920-2008) “Durante tutta la nostra vita siamo invitati a dare. Dare ai poveri, a chi ti chiede, a chi ha bisogno di un prestito. Dare da mangiare all’affamato, dare dei vestiti a chi ha freddo. Dare gratuitamente… All’istinto egoísta di accumulare si oppone la generositá; all’interesse per le proprie necessitá, la cura dell’altro; alla cultura del possedere, quella del dare" Chiara Lubich

Pace e sviluppo tra gli Stati: un sogno possibile?

Immagine
L'umanità necessita di un'azione politica che sul piano internazionale punti ai due obiettivi della pace e dello sviluppo con l'adozione di misure rispondenti alle necessità di ognuno, partendo dagli ultimi. Obiettivo reso più che mai necessario dalla crescente interdipendenza e mondializzazione dei problemi. Ma è necessario che il criterio della democrazia ispiri la condotta degli Stati della Comunità internazionale ed in particolare nelle strutture della Comunità internazionale e che un'effettiva cultura della solidarietà porti ogni Paese a  considerare le ansie e le attese di tutti i popoli, in maniera disinteressata. Vincenzo Buonomo Atti del Convegno "In dialogo per la solidarietà" Castelgandolfo  Città Nuova 

Se passo davanti a un affamato...

Immagine
"Dar da mangiare agli affamati" o "vestire gli ignudi" possono essere precetti che riguardano soprattutto la sfera della giustizia. Ma nessuno, passando davanti a uno che chiede pane, egli darà una pietra o gli farà una conferenza sul diritto dei popoli alla sazietà o proclamerà uno sciopero generale: bisognerà adoperarsi prima di tutto per trovare del pane e degli abiti. Piero Taiti da Piero taiti, Le motivazioni di una scelta, da Atti del Convegno "In dialogo per la solidalietà". Città Nuova

Vera Araùjo: Solidarietà e persona

Immagine
Sono sempre stata colpita dal fatto che la categoria "solidarietà" sia così presente nel nostro tempo e nelle nostre società - pur se con accenti e significati diversi - dato che, in verità, la filosofia che sottostà alla mentalità e alle strutture socio-politiche-economiche della modernità, la escluderebbe dalla nostra convivenza umana e dal nostro linguaggio. Il fatto, invece, che milioni di persone continuano testardamente a invocarla e a rivendicarla come necessaria allo sviluppo corretto della umana specie e all'umanizzazione delle relazioni sociali ed economiche, sta a indicare che la solidarietà è sentita come dimensione essenziale della persona e dei popoli. Questo legame tra solidarietà e persona - a mio modo di vedere - richiama una concezione antropologica che indica nella persona non un individuo racchiuso in se stesso, rivolto verso se stesso, ma un individuo aperto in permanenza verso l'altro, verso gli altri; aperto all'essere altru...

Hakan Gunday: Intervenire sulle cause della disuguaglianza

Immagine
Hakan Gunday Una persona può aver studiato tutta la vita, può essere un artigiano o un musicista, ma nel momento in cui abbandona la propria terra non è più nulla. Quello che sa, quello che ha imparato con fatica non conta niente, né è dato di sapere se e quando tornerà a contare. Finché dura il viaggio, l’uomo o la donna che si è stati fino a quel momento non esiste più. Prevedere che cosa accadrà anche solo tra un minuto è un mistero, ci si deve consegnare a qualcun altro: un carceriere o uno scafista…Questa di oggi non è un’emergenza umanitaria, ma una calamità naturale, un terremoto di dimensioni globali…La terra non è abbastanza grande per impedire la migrazione in corso…Condividere conoscenze e risorse, intervenire sulle cause della disuguaglianza  tra una  regione e l’altra del pianeta, smettere di pensare che le conseguenze delle nostre decisioni non debbano riguardarci. Sacrificare qualcosa…Il sacrificio non è una rinuncia, ma l’unico modo per trovare la pace con...

Se un nostro amico viene ferito da un colpo di fucile

Immagine
Il prossimo autunno, quando vedrete le oche selvatiche puntare verso sud per l’inverno in formazione di volo a V, potrete riflettere su ciò che la scienza ha scoperto riguardo al motivo per cui volano in qual modo. Quando ciascun uccello sbatte le ali, crea una spinta verso l’alto per l’uccello subito dietro. Volando in formazione a V ,l’intero stormo aumenta l’autonomia di volo di almeno il 71% rispetto a un uccello che voli da solo. Coloro che condividono una direzione comune ed un senso di comunità, arrivano dove vogliono andare più rapidamente e facilmente, perché viaggiano sulla spinta l’uno dell’altro. Quando un’oca si stacca dalla formazione, avverte improvvisamente la resistenza aerodinamica nel cercare di volare da sola e rapidamente si rimette in formazione per sfruttare la potenza di sollevamento dell’oca davanti. Se avremo altrettanto buon senso di un’oca, rimarremo in formazione con coloro che procedono nella nostra stessa direzione. Quando la prima oca si s...

Morire per la propria gente

Immagine
la tragedia delle Filippine Popoli affamati La  guerra in Siria “Lo scopo, il fine, il motivo per cui Gesù è venuto al mondo è tutto racchiuso in una frase: Morire per la propria gente . E, notate, Gesù non è morto per la sua gente che era innanzitutto il popolo ebreo e poi l'umanità intera, soltanto in croce. No: Gesù è stato sempre pronto a morire per la sua gente . La sua vita ne è lo specchio più luminoso... avvicinando e sanando storpi, ciechi, paralitici, rifiuto di quella società che vedeva nel dolore una conseguenza del peccato, avvicinando peccatori e peccatrici pubblici, donne di strada e ladri, sfamando gli affamati... Oggi i poveri, i ciechi, i morti, i peccatori... sono altri, hanno magari altri nomi: drogati, emarginati, handicappati, gente con visione parziale della vira, solo terrena, ad esempio, gente che odia, che propugna il delitto contro la vita di ogni età e l'immoralità più assurda; abbiamo i figli soli del divorzio, alienati spess...

"Miracolo a Le Havre" di Aki Kaurismäki

Immagine
una scena del film Tra i film più belli e significativi in programmazione va segnalato Miracolo a Le Havre del regista finlandese Aki Kaurismäki. Riportiamo un passo dell’intervista del giornalista Marco Cicala al regista. All’inizio Miracolo a Le Havre lascia spiazzati. Ha il sapore della tavoletta edificante sull’immigrazione, le leggi infami, i truci poliziotti, il popolino dal buon cuore. Invece è un trucco. Alla fine scopri che è una favola assurda. Esagerata. Benché laconicissima. E ti rimane in testa. “Potrei averla girata in Italia. O in Grecia – dice il regista - .Ovunque sbarca questa gente, il problema è identico. Non possiamo spazzarli sotto il tappeto. Limitarci a vendere le nostre porcherie e buonanotte. Quanti di noi un tempo sono stati come loro?” Da Marco Cicala, Il Miracolo di Kaurismäki, il Venerdì di Repubblica, 18 novembre 2011

Un applauso a Pietro per questo Natale

Immagine
L’amicizia con Pietro è cominciata due anni fa; l’ho conosciuto mentre chiedeva l’elemosina accovacciato sui pochi cenci che usava come giaciglio, la notte ,sotto il portico dove dormiva da oltre 4 anni.Non gli ho dato soldi e lui - rivedendomi la settimana successiva - continuava a tendermi la mano. L’ho invitato a prendere insieme briosche e cappuccio. E poi invitato ancora una dozzina di giorni dopo, ho cercato di servirlo bene sul tavolino e questo ha sciolto il clima. Non vede i figli da 7 anni; ha litigato con moglie, fratelli e familiari e cerca di dimenticare con bottiglioni di vino. La volta successiva chiedo io a lui di…offrirmi il caffè; ha stralunato gli occhi e mi ha detto che non aveva soldi. - OK, Pietro, quando puoi e vuoi sarai tu ad offrirmi il caffè, ti aspetto. Giorni dopo: - Giovanni ti offro il caffè. Ormai è vera amicizia; lo invito a casa mia per doccia, pranzo, un bel taglio di capelli…- Così non sembro più un barbone di 60 anni, - mi dice sorridendo. Chiamo...

50 anni fa l'Accattone di Pier Paolo Pasolini

Immagine
una scena del film Accattone Il dato più innovativo e sconcertante dell’esordio cinematografico del poeta e intellettuale Pier Paolo Pasolini sono i personaggi che attraversano i luoghi senza abitarli, senza viverli, come fossero davvero gli sfondi di un dipinto.Questa frontalità, però, richiama anche il cinema muto, fonte d’ispirazione del nuovo regista per sua stessa ammissione. Il cinema con la sua trasparenza disarmante, e il poeta con in mano una cinepresa che per lui è ancora un mistero, diventano quindi un’alchimia perfetta per l’intellettuale ossessionato dall’incombere della società dei consumi. Che non ha trovato nella politica risposte sufficienti per sé e per gli altri. E che ora vuole lasciarsi andare a una risposta personale tutta poetica, finalmente libero dai vincoli di un’ideologia precostituita. Il cinema, da questo momento in poi, sarà per Pasolini il territorio franco dove far convivere tutte le sue contraddizioni, e dare ampio sfogo a quella permeabilità di ...

Alessandro Preziosi e i giovani

Immagine
Dopo il grande successo di Elisa di Rivombrosa mi chiedevo: "Che ci faccio con questo successo?" Non sapevo come e dove convertirlo...Poi ho incontrato l'Associazione nazionale Adricesta che si occupa di bambini malati di leucemia, ed ho capito che potevo essere loro di aiuto. Cercano di collocare negli ospedali apparecchiature specialistiche per dare loro la possibilità di continuare a vivere il rapporto con l'esterno - studio, rapporti... - nei lunghi mesi di degenza ospedaliera. Incontrare queste persone e scoprire il loro grande senso di responsabilità mi ha fortificato dentro ed oggi ripongo in loro una grande fiducia...Penso che vivere con impegno la solidarietà sia una molla fondamentale che spinge in avanti la società, e può essere fondamentale per i giovani oggi, nel senso che vedere i propri genitori, le persone adulte dedicarsi ai problemi e alle sofferenze di tanti, è una testimoniuanza che li può sensibilizzare molto, e una volta sensibilizzati i giovan...

Lunghe file di extracomunitari...

Immagine
Al Mercatodi Porta Palazzo a Torino Mario Nejrotti, direttore di “Torino Medica” organo Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Torino, ha pubblicato sul portale web della rivista questa lettera di tre religiose che operano a Porta Palazzo, che è la kasbah di Torino, un quartiere centrale abitato quasi esclusivamente da immigrati. La riportiamo integralmente. In un SMS si concentra tutta l’assurdità di un “pacchetto sicurezza”… che racchiude anche noi! Ovvero, sr Julieta da tre anni ormai in Italia, mozambicana di Porta Palazzo, nella più totale gratuità di servizio alla “Torino Plurale”, è convocata nuovamente in Corso Verona, all'alba del 4 novembre 2009, per non chiarita integrazione pratica… che sarà?!... … Dopo una vigilia che ci ha viste, previdenti, presso l’ingessata Cancelleria della Curia arcivescovile, a raccogliere firme e timbri, garanti di autenticità, da parte di un “pianeta ecclesiastico” piuttosto griffato, ...

“AZIONE SOLIDALE”

Una significativa esperienza contro la povertà realizzata in Romagna Dieci anni fa, a Parma, nell’ambito dell’Associazione Solidarietà ONLUS, nasceva il progetto Azione solidale per realizzare un circuito alimentare che partendo dalle eccedenze produttive (aziende, catene commerciali ecc.) arrivasse a sostenere chi era nel bisogno. Oggi il progetto collega 180 associazioni della Regione, raggiungendo oltre 10.000 persone. Grazie al comune impegno di volontari, aziende, istituzioni pubbliche e private, si è giunti a creare una rete di reciprocità che ha suscitato l’interesse di numerose Istituzioni civili e religiose. Inoltre, in questi ann,i sono stati vissuti momenti significativi, di ricerca e di crescita comune, sia nel dare che nel ricevere beni materiali e relazionali; momenti in cui le difficoltà, che sembravano ostacolare il cammino, si sono rivelate occasioni utili per radicare il progetto in tante città. Nell’ottobre 2009 “la festa del decennale”di Azione solidal...