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Visualizzazione dei post da gennaio, 2015

Etty Hillesum: Persino nelle sofferenze più profonde

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Etty Hillesum (1914-1943) Vogliamo ricordare tutti i nostri fratelli ebrei trucidati nei campi di sterminio, in questa settimana che precede il giorno della Memoria,  con queste parole di Hetty Hillesum, la cui vita fu stroncata  dalla furia nazista: “La vita è così originale, così sorprendente, così inesauribilmente sfumata. A ogni curva del cammino, all’improvviso, si apre una vista del tutto diversa. Su questa vita, la maggioranza della gente ha in testa idee formate sui dei cliché, ma nell’intimo ci si deve liberare di tutto, di ogni comprensione preesistente, di ogni slogan, di ogni legame, si deve avere  la forza di lasciare andare tutto, ogni norma e ogni punto di appoggio convenzionale. Si deve osare il rischio del grande balzo nel cosmo e allora, allora la vita è così infinitamente ricca e traboccante, persino nelle sue sofferenze più profonde.”    da Mariapia Bonanate e Francesco Bevilacqua, I bambini della notte, Il Saggiatore

Vito Mancuso: Se tra due "a" inserisco una "m".

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Vito Mancuso Essere un filo di un indumento più grande: forse è questo il senso ultimo del mio essere.  Essere me stesso, senza confondere la mia specificità di filo diverso ...da ogni altro, e insieme, però, unirmi ad altri fili, perché un filo ha senso solo se si unisce ad altri fili, come una nota ha senso solo se si unisce ad altre note, come una lettera ha senso solo se si unisce ad altre lettere e così forma parole, e poi frasi, periodi, magari anche racconti, novelle, romanzi, poesie... Essere se stessi, ma anche legati agli altri: come la «a» rimane «a», ma se tra due «a» inserisco una «m» ho trovato la possibilità di dire come mia moglie mi pensa, e ho dato un senso a due «a» che altrimenti, da sole, non l'avrebbero avuto. Essere liberi e indipendenti, ma anche responsabili e in comunione. Io penso sia questo il senso esistenziale, fisico e insieme metafisico, della religione. La religione in quanto religio, legame, legame di me (filo o nota o lettera che sia) co

Alessandro D'Avenia: La mia esperienza di insegnante

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Alessandro D'Avenia Spesso vengo criticato per il mio ottimismo. lascio il pessimismo e il cinismo agli altri... Non sono ottimista nel senso becero di chi non vede i problemi, sono ottimista perché spero. E non di quella malintesa speranza miracolistica "che tutto andrà bene", anche senza il mio impegno. Spero perché so cosa è alla mia portata. Spero perché mi sforzo di accettare ciò che non lo è. Di ciò che è alla mia portata dovrò rendere conto, perché i talenti ricevuti vanno trafficati. E' alla mia portata: preparare una lezione; dedicare qualche minuto ad un alunno in difficoltà fuori dell'orario scolastico; sorridere in classe evitando di far scontare i miei problemi ai ragazzi; correggere i compiti in tempo utile perché le correzioni servano a migliorare il loro lavoro; resistere e punire quando c'è da farlo; chiudere un occhio e distinguere tra persona e cosa fatta male; scambiare qualche parola con un collega stanco; proporre un percorso inter

Chiara Lubich: Sempre più interdipendenti

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Chiara Lubich (1920-2008) Ci chiediamo oggi, a New York come a Bogotà, a Roma come a Nairobi, a Londra come a Baghdad, se sia possibile vivere in un mondo di popoli liberi, uguali, uniti, non solo rispettosi l'uno dell'identità dell'altro, ma anche solleciti alle rispettive necessità.    La risposta è una sola: non solo è possibile, ma è l'essenza del progetto politico dell'umanità. E' l'unità dei popoli, nel rispetto delle mille identità, il fine stesso della politica, che la violenza terroristica, la guerra, l'ingiusta ripartizione delle risorse nel mondo e le disuguaglianze sociali e culturali sembrano oggi mettere in discussione.    Da più punti della terra, oggi sale il grido di abbandono di milioni di rifugiati, di milioni di affamati, di milioni di sfruttati, di milioni di disoccupati che sono esclusi e come "recisi" dal corpo politico (...) La politica non avrà raggiunto il suo scopo, non avrà mantenuto fede alla sua vocazion

Frank Capra: La tentazione del potere politico

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Spencer Tracy e Katharine Hepburn in una scena del film Uno dei film più belli e attuali del grande Frank Capra è certamente "Lo Stato dell'Unione". E' distribuito dalla Cecchi Gori in un DVD che si avvale anche di contenuti speciali quali una galleria fotografica, la biografia del regista e degli attori principali. Lo Stato dell'Unione è l'unico film che vede riuniti i talenti della mitica coppia Spencer Tracy-Katharine Hepburn e dell'altrettanto mitico Frank Capra. Grant Matthews, un industriale estraneo al mondo della politica, viene convinto dalla proprietaria di un grande quotidiano a presentarsi come candidato del partito repubblicano nelle elezioni primarie per la presidenza degli Stati Uniti...Ma sarà costretto a rendersi conto che la macchina del potere lo sta portando a tradire se stesso. Brillante e corrosivo, alternando i toni della commedia, della satira e del dramma umano, Lo Stato dell'Unione è il primo film che abbia puntato l

"Jimmy's hall" di Ken Loach

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Simone Kirby e Barry Ward  protagonisti del film Uno dei film in circolazione che merita di essere visto è sicuramente Jimmy's hall del regista inglese Ken Loach, splenditamente interpretato da Barry Ward e Simone Kirby . Il film narra la storia di Jimmy Gralton, un giovane irlandese socialista che, negli anni 30 del secolo scorso, tenta disperatamente di portare una ventata di novità nella sua terra  ma si scontra col potere costituto e con la Chiesa irlandese. Erano anni in cui la contrapposizione era forte e la parola dialogo tra chi aveva convinzioni religiose e  chi invece non aveva alcun riferimento religioso era completamente assente. Esisteva piuttosto la prevaricazione ideologica ora da un lato ora dall'altro. Grandi passi ha fatta l'umanità in tal senso anche se non possiamo dire che dovunque questo dialogo è vissuto. Il film pertanto diventa molto attuale in un epoca in cui rinascono fondamentalismi per distruggere ogni idea di collaborazione  fra perso

Enzo Bianchi: Ritrovare la fiducia perduta

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Enzo Bianchi Ritengo che, all'apertura del nuovo anno, valga la pena riflettere ancora sulla fiducia: sentimento, atteggiamento ed esperienza che appare decisiva nell'esistenza di ogni persona così come nella vita sociale della polis. Non possiamo vivere senza porre la fiducia in qualcuno né senza ricevere fiducia da qualcuno, dagli altri...Ciascuno è venuto al mondo proprio grazie alla fiducia originaria posta nei genitori o in chi ci ha accompagnato nella nascita.  Parimenti le nostre storie d'amore sono possibili solo quando uno sa mettere la fiducia in un altro, in un'altra e da questi riceverla. La fiducia è la realtà che rende possibile il vivere e il vivere in relazione: nell'amicizia, nell'amore, nel rapporto maestro-discepolo, nella relazione medico-paziente... Se una persona non riesce a fidarsi di nessuno, è condannata all'isolamento, imprigionata in una situazione mortifera. E' proprio la fiducia che può creare il legame social