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Visualizzazione dei post con l'etichetta fraternità

Marisa Madieri: "Solo gratitudine"

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Marisa Madiera (1938-1996) e suo marito Claudio Magris L’ora è tarda. Le stoviglie della cena sono riposte, le stanze, ordinate e avvolte nell’ombra, sono pronte per l’intervallo notturno. I ragazzi non dormono ancora. Uno guarda assonnato la televisione, l’altro ripassa una lezione per la prossima interrogazione programmata. Claudio mio marito corregge il dattiloscritto dell’ultimo articolo. I loro respiri tranquilli animano la casa. Fuori, la notte chiara, frusciante di stelle, custodisce volti e parole che non saprò mai dire. Molta parte della mia storia affonda in questa dolce oscurità, simile forse a quella, grande e buona, che mi accoglierà un giorno nella pace… Ma non provo tristezza, solo gratitudine…Sento di dover ringraziare mio marito, i mie figli e quelle persone che, amandomi, o semplicemente standomi accanto con la loro fraterna presenza, non solo mi hanno aiutato a vivere ma, forse, sono la mia stessa vita. Marisa Madieri da Marisa Madieri, Verde acq...

Lamartine: Quando la società esercitava il diritto di vita e di morte sull'uomo

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Alphonse de Lamartine (1790-1869) Noi non pensiamo che la società abbia mai avuto o creduto di avere  diritto di vita o di morte sull'uomo…pertanto ritengo necessario  abolire la legge della pena di morte... La società confuse la vendetta con la giustizia, e consacrò la legge  brutale del taglione che punisce il male col male, che lava il sangue  nel sangue e che dice all'uomo: Guarda io non so punire il delitto che  commettendolo.  Fu una legge sanguinaria, una legge di impotenza, di  disperazione. Lamartine da Alphonse de Lamartine, Scritti scelti, Utet, 1948.

Margaret Mead: Nessun animale sopravvive a una gamba rotta

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Margaret Mead (1901-1978) testo il italiano, inglese e francese “Uno studente chiese all’antropologa Margaret Mead quale riteneva fosse il primo segno di civiltà in una cultura. Lo studente si aspettava che Mead parlasse di ami, pentole di terracotta o macine di pietra. Ma non fu così. Mead disse che il primo segno di civiltà in una cultura antica era un femore rotto e poi guarito. Spiegò che nel regno animale, se ti rompi una gamba, muori. Non puoi scappare dal pericolo, andare al fiume a bere qualcosa o cercare cibo. Sei carne per bestie predatrici che si aggirano intorno a te. Nessun animale sopravvive a una gamba rotta abbastanza a lungo perché l’osso guarisca. Un femore rotto che è guarito è la prova che qualcuno si è preso il tempo di stare con colui che è caduto, ne ha bendato la ferita, lo ha portato in un luogo sicuro e lo ha aiutato a riprendersi. Mead disse che aiutare qualcun altro nelle difficoltà è il punto preciso in cui la civiltà inizia. Noi siamo al nostro meglio quan...

Doriana Zamboni: Il mondo vive

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Doriana Zamboni (1926 -.2015) Il mondo vive ancora perché ci sono creature disposte a proteggere gli altri, impedendo così all'umanità la sua autodistruzione. Doriana Zamboni

Maria Josè Rodriguez: La lucidità dell’amore

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da "Mr. Smith va a Washington" di Frank Capra Ci sono tante cose da fare nel mondo. Come psicologa ho lavorato con persone che hanno vissuto esperienze brutte, vittime della prepotenza degli altri. Se si cresce in questo mondo alienato è difficile pensare di poter cambiare. Se si parla con persone che vivono in questa alienazione, si sente che è importante stare accanto a loro, lottare con loro…Darsi agli altri con la vita: l’amore è lucidità, mi aiuta ad essere più sveglia. con tante cose da imparare. L’esperienza di condividere un momento della mia vita con gli altri che hanno questa prospettiva è molto importante. Noi tutti abbiamo bisogno di questa lucidità. Maria Josè Rodriguez La foto è s tratta da uno dei più affascinanti film di Frank Capra proprio sul tema della lucidità dell'amore  Da “Atti del corso di approfondimento per amici del dialogo di convinzioni non religiose” Movimento dei Focolari Castelgandolfo 2009

Il valore del confronto

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Francesco Tortorella Per combattere la povertà e le disuguaglianze che sono intorno a noi dobbiamo superare i momenti di scoraggiamento. Mi aiuta molto il confronto con altri che cercano come me di vivere così...Nel confronto con altri giovani ci siamo aiutati a vicenda e ci aiutiamo a fare questo cammino insieme e ci sproniamo non solo partecipandoci le esperienze, ma ancher standoci vicini in queste scelte. Francesco Tortorella da "Coscienza e povertà" atti del Convegno  del Centreo del Dialogo  2007

Chiara Lubich: L'UNICA FORZA CHE PUO' CAMBIARE IL MONDO

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Chiara Lubich e Madre Teresa L'unica forza che può davvero cambiare il mondo è l'amore; ma l'amore non è un sentimentalismo, è una realtà più grande, più profonda, che ci fa attenti alle necessità di chi ci sta accanto. Chi ama dà. Se tutti amassimo, una nuova cultura si affaccerebbe sulla terra, la "cultura del dare", la sola che rende l'uomo veramente libero e felice, e può riportare un equilibrio nel nostro pianeta.... Proviamo a dare, liberamente, ciò che abbiamo: il nostro tempo, la nostra amicizia, i talenti, le idee, le nostre cose... Formiamo, lì dove siamo, dei piccoli o grandi gruppi e diamo il via a tutte quelle azioni concrete che la nostra fantasia ci suggerisce per venire incontro ai bisogni gli uni degli altri, anche al di là dei confini delle nostre nazioni. Chiara Lubich da Gen 3, n.7-8, 1992

“Se tornar servidor dos outros”

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        Em todos os tempos, como acontece também hoje, é fácil enunciar discursos moralistas e depois não viver com coerência, mas sim procurando os postos de prestígio no contexto social , o jeito para se destacar e se servir dos outros para obter avantagens pessoais. É para poucos Mestres anunciar a novidade de um estilo de vida novo, verdadeiro e que va “contra-corrente” respeito à mentalidade da maioria: “Que o maior no meio de vocês se torne servidor dos outros ”.       Em un encontro con pessoas que queriam descobrir este singular paradigma, Chiara Lubich indicava como todos , por sermos  irmãos uns dos outros, estamos chamados a construirmos a fraternidade universal. “Qual e o jeito melhor para servir? Tornarmos um com cada pessoa que encontramos, considerando como próprios os seus sentimentos, enfrentá-los como se fossem nossos. Quer dizer, nao vivermos dobrados sobre nós mas procurando carregarm...

Incamminiamoci verso la fraternità universale!

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La fraternità allargata alla convivenza tra i popoli provoca la trasformazione e il rinnovamento non solo dei rapporti interpersonali, ma anche di quelli istituzionali e strutturali. Una nuova civiltà può nascere dalle rovine e dal fallimento di una società pervasa dai conflitti, dagli scontri e dalla difesa smisurata di interessi egoistici. Non come sogno e utopia, ma come assunzione di atteggiamenti e comportamenti che vedono nell'altro - persona, etnia, popolo - un proprio simile, rispettato nella sua dignità, cercato per uno scambio vitale di valori. Questo vale per ogni uomo, qualunque sia la sua convinzione o fede religiosa: può sempre vedere nell'altro o nell'altra  una persona da rispettare, nel riconoscimento della sua dignità. Tutti possiamo sentirci chiamati a costruire l'unica famiglia umana, la fratellanza universale. Vera Araùjo da Vera Auaùjo, Riflessioni antropologiche sulla solidarietà, In dialogo per la solidarietà, Città Nuova...

Luigina Battistutta: Come alleviare la fatica del vivere

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Luigina Battistutta “Chi pensa che tutto resti immobile s’inganna, perché nulla rimane in realtà uguale a se stesso…Dopo il dolore e la delusione, nel cuore rimane ancora qualcosa di tenero e di gentile. Ogni incontro o esperienza fatti insieme non ci privano di qualcosa, anzi ci arricchiscono e così rimane per sempre il bene che si è fatto o ricevuto. E questa briciola di bene che resta dopo tutto…può ancora alleviare la fatica del vivere e l’esistenza di chi ci è adesso vicino” Luigina Battistutta da Il Mercante delle Alpi di Luigina Battistutta,2011, Edizioni Santi Quaranta

La favola del Porcospino.

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Durante l'era glaciale, molti animali morivano a causa del freddo. I porcospini, percependo la situazione, decisero di unirsi in gruppi, così si coprivano e si proteggevano vicendevolmente, però le spine di ognuno ferivano i compagni più vicini, giustamente quelli che offrivano più caldo. Per quel motivo alcuni decisero di allontanarsi dagli altri ma cominciarono di nuovo a morire congelati. A quel punto o sparivano dalla Terra o accettavano le spine dei compagni. Con saggezza, decisero di tornare a stare insieme. Impararono così a convivere con le piccole ferite che la relazione con un simile molto prossimo può causare, poiché la cosa più importante era il caldo dell'altro. E così sopravvissero. Morale della favola: La migliore relazione non è quella che unisce persone perfette, è quella dove ognuno impara a convivere coi difetti degli altri, ad ammirare le sue qualità ed ad avere bisogno sempre del suo fianco.

Chiara Lubich: Morire per la propria gente

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Chiara Lubich e l'Iman W.D. Mohanned “Lo scopo, il fine, il motivo per cui Gesù è venuto al mondo è tutto racchiuso in una frase: Morire per la propria gente. E, notate, Gesù non  è morto per la sua gente che era innanzitutto il popolo ebreo e poi l'umanità intera, soltanto in croce. No: Gesù è stato sempre pronto a morire per la sua gente. La sua vita ne è lo specchio più luminoso... avvicinando e sanando storpi, ciechi, paralitici, rifiuto di quella società che vedeva nel dolore una conseguenza del peccato, avvicinando peccatori e peccatrici pubblici, donne di strada e ladri, sfamando gli affamati... Oggi i poveri, i ciechi, i morti, i peccatori... sono altri, hanno magari altri nomi: drogati, emarginati, handicappati, gente con visione parziale della vira, solo terrena, ad esempio, gente che odia, che propugna il delitto contro la vita di ogni età e l'immoralità più assurda; abbiamo i figli soli del divorzio, alienati spesso perché senza famiglia, ammalati, moribond...

Simone Weil: Avvertire l'obbligo verso l'umanità

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Simone Weil (1909-1943) «C’è in noi un obbligo verso ogni essere umano per il solo fatto che è un essere umano... Quest’obbligo non si fonda su nessuna situazione di fatto... su alcuna convenzione... Quest’obbligo è eterno. Risponde al destino eterno dell’essere umano».  Simone Weil Quando l’uomo avverte quest’obbligo dentro di sé, è chiamato all’eternità. La grazia sta agendo in lui. Se non l’osserva, rimane nel campo della necessità, nel ciclo delle esistenze dice la filosofia indù. Avvertire l’obbligo verso ogni altro essere umano e concretizzarlo in un operare per il bene fa sì che l’uomo esca dal tempo e dalle sue catene; il tempo e lo spazio sono le forme a priori sotto cui si rende presente la necessità che lega l’uomo; ma se l’uomo agisce seguendo l’obbligo verso il bene, allora risponde a una chiamata del tutto diversa rispetto a quella naturale, una chiamata che va in tutt’altra direzione; questa sua risposta a una chiamata che, diversamente da ogni altra az...

Prendersi cura

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l nostro mondo dimentica a volte il valore speciale del tempo speso accanto al letto del malato, perché si è assillati dalla fretta, dalla frenesia del fare, del produrre, e si dimentica la dimensione della gratuità, del prendersi cura, del farsi carico dell’altro  Papa Francesco

Sono entrato nel carcere di Lauro

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Per fortunata coincidenza  ho conosciuto – in un saggio di Scuola Alberghiera – Educatori, Dirigenti e alcuni Detenuti del carcere di Lauro (pene brevi al massimo 10 anni). Il contatto è stato piacevole e mi hanno chiesto se qualche volta andavo a trovarli. Il Magistrato, dopo aver verificato la mia fedina penale,  mi ha concesso l’entrata nella parte interna della Casa Circondariale. Nasce così con alcuni di loro una buona amicizia e il desiderio di svolgere qualche iniziativa insieme. Coinvolgo i Giovani di Baiano nel Progetto di un Quadrangolare di Calcio; presenti anche le famiglie dei detenuti (figli, genitori, mogli in grande sofferenza). Finite le gare “forzo un pochino la mano”  ed ottengo dagli Educatori che anche i loro familiari possono venire a cena insieme a noi. Poi un Torneo di Ping Pong ( con doppio chiavistello che ci chiude “dentro” con loro ). Nel frattempo i Giovani del Forum si scrollano paure, pregiudizi e… si lanciano chiedendomi un Co...

Nuovo stile di vita per tutti noi

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Chiara Lubich, a Washington nel 2000, incontra 5000 musulmani “Lo scopo, il fine, il motivo per cui Gesù è venuto al mondo è tutto racchiuso in una frase: Morire per la propria gente . E, notate, Gesù non è morto per la sua gente che era innanzitutto il popolo ebreo e poi l'umanità intera, soltanto in croce. No: Gesù è stato sempre pronto a morire per la sua gente . La sua vita ne è lo specchio più luminoso... avvicinando e sanando storpi, ciechi, paralitici, rifiuto di quella società che vedeva nel dolore una conseguenza del peccato, avvicinando peccatori e peccatrici pubblici, donne di strada e ladri, sfamando gli affamati... Oggi i poveri, i ciechi, i morti, i peccatori... sono altri, hanno magari altri nomi: drogati, emarginati, handicappati, gente con visione parziale della vira, solo terrena, ad esempio, gente che odia, che propugna il delitto contro la vita di ogni età e l'immoralità più assurda; abbiamo i figli soli del divorzio, alienati spesso perché ...

Allearci per affrontare le terribili sfide dell'Umanità

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Zagabria In ogni mio amico credente trovo un uomo infinitamente profondo, aperto e accogliente, anche se io non capisco, non capisco la sua fede. Posso leggere la letteratura, entrare nella storia, fare le analisi scientifiche, conoscere le metodologie, ma non capisco il credente. Ho bisogno di aiuto per capire chi crede, chi mette la sua vita nelle mani di Dio e dice: "Dio, io mi abbandono a te"... Vivere secondo la propria convinzione significa che, quando io capisco il mio amico credente, lui è per me il valore più grande. Lui è questo valore, quell'uomo che pensa in quel modo, agisce in quel modo che io non capisco. Lui è il valore più grande e quando vive secondo la sua convinzione, mi diventa vicino... Per salvare l'umanità, dobbiamo affrontare sfide terribili alle quali posso contrappormi se mi tengo cara la mia fede, cosciente che la devo vivere. Io ho bisogno dei cattolici in senso pieno, dei cristiani in senso pieno, dei musulmani in senso pieno, cosci...

Comprendere il punto di vista dell'altro

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Chiara Lubich (1920-2008) La fraternità offre possibilità sorprendenti. Essa consente, ad esempio, di comprendere e far proprio anche il punto di vista dell'altro, così che nessun interesse, nessuna esigenza rimangano estranei. Chiara Lubich  (al Parlamento di Bratislava, 10-05-2001) .

"Mi rifaccio vivo" il nuovo film di Sergio Rubini

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Margherita Buy, Sergio Rubini ed Emilio Solfrizzi sul set di Mi rifaccio vivo A Sergio Rubini piace uscire dagli schemi. Spiazzare pubblico e critica. Lo fa anche col film Mi rifaccio vivo , la sua prima vera commedia…”Io non ho mai fatto film simpatici. Ma sempre un po’ complicati, sofferti, a volte ostici. L’ultimo, L’uomo nero , affrontava il tema del rancore. Un sentimento covato per anni e che lascia ferite nella vita delle persone. Anche nella mia vita. Avevo voglia di sanare quelle ferite che mi portavo dietro da tempo. E quindi ho fatto un film di pacificazione”. E come si sana il rancore? “Con un principio molto semplice: l’erba del vicino sembra più verde perché non abitiamo a casa del vicino. Se vivessimo con lui magari scopriremmo che non è vincente come lo avevamo immaginato. Anzi è proprio un disgraziato. Così sfortunato che ci fa venire la voglia di dargli una mano…Una volta amavo i conflitti. Ora non più…Credo ancora nei sogni. E ho scoperto il valore del lieto...

"Un insieme di persone molto variopinto"

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Il centro Mariapoli di Vienna Sono nata in Jugolslavia e, da ribelle qual'ero, mi sono sempre messa dalla parte dei più deboli impegnandomi per la giustizia. Da 23 anni vivo in Austria, da 5 lavoro al Centro Mariapoli di Vienna come cameriera. Preparo le colazioni, i breaks ed i pranzi, e spesso mi viene affidatta l'istruzione del personale. Quando lavoro voglio far sentire a chi mi sta di fronte che in quel momento per me è la persona più importante del mondo. Cerco di leggere i desideri sulle labbra degli ospiti e sono felice quando li indovino. Al lavoro siamo un insieme di persone molto variopinto, perché veniamo da diversi paesi, siamo cristiani, musulmani ed io sono stata battezzata ortodossa, ma il battesimo è stato l'unico mio legame con la religione. Sono senza convinzione religiosa. Tutti andiamo molto d'accordo perché né il credo, né la provenienza, vengono messi in discussione, ma vengono rispettati. Ci facciamo gli auguri per le f...