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Visualizzazione dei post da settembre, 2017

Perché i ragazzi spesso rifiutano la scuola?

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Assemblea di studenti di un Istituto Superiore Ho sempre messo in crisi la mia esperienza di educatore quando mi sono accorto che essa non produceva nei ragazzi un'apertura verso l'altro. Ho buttato all'aria il solito programma, ne abbiamo parlato insieme, ho poi proposto una riflessione comune, un lavoro a casa da realizzare in piccoli gruppi, facendo capire loro che c'è una diversità tra persona e persona e che le valutazioni che il docente è chiamato a fare non vanno confrontate tra loro e che nella formazione non deve esserci competitività. Solo quando gli studenti hanno cominciato a vivere così, ho visto scoparire in loro certe forti tensioni che producevano fratture e continui litigi e l'io ha cominciato a trovare la sua vera dimensione. da Pasquale Lubrano, la formazione dell'uomo al valore della solidarietà, Atti del Convegno: In dialogo per la solidarietà" Città Nuova 1999

L'infanzia determina il nostro futuro

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Il regista Andrej Tarkovskij “La felicità è legata alla mia infanzia. Ricordo gli anni in cui vissi con la mamma in una fattoria vicino a Mosca, un periodo di intensa felicità, ero un bambino. Abitavamo nel bosco, sentivo la natura, ero completamente felice. In seguito non ho sentito più niente di simile. Allora si fissarono le impressioni che hanno preso corpo in me molto più tardi. L’infanzia determina tutto il nostro futuro, specialmente se il futuro sarà legato all’attività creativa.” Andrej Tarkovskij

Il dolore e la vita

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                  “Rinunciare a se stessi e assumere il dolore      Non possiamo negarlo: ognuno ha la sua croce. Il dolore, nelle sue differenti manifestazioni, fa parte della vita umana, benché ci risulti incomprensibile e contrario al desiderio di felicità. Tuttavia, possiamo scoprire in esso una luce inattesa.  Così come succede a volte quando, entrando in alcune chiese, avvertiamo delle meravigliose e luminose vetrate che dall’esterno sembravano buie e prive di bellezza.      Ci viene chiesto un completo cambiamento nella nostra scala di valori, di spostarci dal centro e di rifiutare la logica della ricerca di un interesse personale.  Dobbiamo fare più attenzione alle esigenze degli altri che alle nostre; utilizzare le nostre energie per far felici gli altri, senza perdere l’occasione di confortare e dare speranza a coloro che incontriamo. Da questa liberazione dall’egoismo può iniziare in noi una crescita in umanità, una conquista della libertà che dia pienezz

NOSTALGIA. ABBANDONARSI AL PROPRIO VISSUTO

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  Opera di Giuseppe Santomaso (1907-1990) « La nostalgia è un luogo mobile che appare e scompare sulle carte della fantasia ma sta ben saldo nel cuore di ognuno di noi » (J. Saramago).   Composta da “nóstos ” (ritorno) e “algos” (dolore, sofferenza), la nostalgia esprime il “dolore del ritorno” o meglio la sofferenza provocata dal desiderio di rivivere emozioni e/o esperienze passate. Con questa parola - entrata nel vocabolario nel XVII secolo - il medico svizzero J. Hoferr (1662–1752) descrive la patologia diffusa tra i soldati che, costretti ad arruolarsi, accusavano il “sintomo”della mancanza della ’propria’ casa. Nel tempo il sintomo si è trasformato in un sentimento, ma  èrimasto intatto e presente nel cuore dei migranti che lasciano casa, famiglia, patria e terra per una prospettiva di vita meno precaria e senza guerra. È presente e viva, la nostalgia, anche nel cuore di tanti, giovani e meno giovani, costretti a lasciare la propria ‘casa’ alla ricerca di