Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2011

“E’ arrivato il terremoto…” di Murakami Haruki

Immagine
Murakami Haruki Si trovava a Honolulu quando la scorsa primavera il Giappone è stato colpito dal terremoto e dal tsunami. Un evento che a suo dire ha cambiato il paese: “…Avevamo lavorato così duramente, dopo la fine della guerra. Per sessant’anni. Più fossimo diventati ricchi, più saremmo diventati felici. Ma alla fine felici non lo siamo diventati, malgrado il tanto lavoro. E’ arrivato il terremoto e tutte quelle persone sono state evacuate, hanno dovuto abbandonare le loro case e la loro terra. E’ una tragedia. Eravamo così felici della nostra tecnologia, eppure il nostro impianto nucleare si è trasformato in un incubo. E così la gente ha cominciato a pensare: dobbiamo cambiare drasticamente stile di vita. Credo che per il Giappone sia stato un grande punto di svolta”….Il cambiamento che stanno vivendo i giapponesi, sostiene Murakami, ha in parte a che vedere con il fatto di aver perso così tanto, e di doversi interrogare su cosa conti davvero. Da Emma Brockes, Come sono diventato

Festeggiare insieme il Natale

Immagine
Chiara Lubich incontra la terza generazione “Guardiamoci attorno… Che l’amore si rivolga a tutti, ma in particolare a chi soffre, ai più bisognosi, a quanti sono soli, poveri, piccoli e malati… Che la comunione con loro d’affetto e di beni faccia risplendere una famiglia di veri fratelli che festeggia insieme Natale e vada oltre” Chiara Lubich

Caffè letterario a Foggia

Immagine
Si è tenuto a Foggia il Primo Caffè Letterario dal titolo “Le città nella città”, organizzato dal “Gruppo del dialogo” di Capitanata. Da parte di tutti i membri c’era il desiderio di costruire insieme un nuovo percorso e fare qualcosa per la nostra città, che vive un periodo di profonda crisi. La scelta della tematica è scaturita sia dalla voglia di riflettere sulla situazione che vivono le città oggi, in negativo o positivo, con gli apporti di tutte le componenti, anche straniere; sia dal desiderio di cogliere quegli aspetti nuovi e positivi che sussistono, nonostante tutto. Il desiderio poi di contribuire a realizzare “ la fraternità universale” partendo dalla realtà che ci circonda , ci ha portati a riflettere sulle questioni che attanagliano il sistema urbano nel suo complesso e a cogliere la positività di quelle esperienze che contribuiscono in qualche modo a migliorare i rapporti tra le persone e/o le istituzioni, consci delle quotidiane difficoltà che i cittadini si trovano a

Con le famiglie di Betlemme nel cuore

Immagine
una veduta di Betlemme A Collegno, in Piemonte, nei locali della Polisportiva in piazzale Avis, presso l’ex ospedale psichiatrico, il Gruppo del “Dialogo tra persone di convinzioni diverse” di Torino ha organizzato un pranzo il cui ricavato andrà, insieme a ciò che si raccoglierà in occasione della festa di Natale, a sostegno delle famiglie di Betlemme. Si voleva condividere, insieme ad ottimo cibo preparato con cura e amore da alcuni di noi, in un ambiente accogliente, caldo e sereno, un argomento che offrisse la possibilità di una riflessione comune e l’apertura di un dialogo. Il tema scelto: “Sapori e saperi della nostra terra: Pane e Vino”. Brani letterari, preparati e letti da due persone del gruppo, tratti dalla letteratura più diversa, dall’Antico Testamento, al Vangelo, ai libri ottocenteschi per le scuole elementari, ai più recenti di Enzo Bianchi e di Miriam Mafai. I testi erano collegati da brevi introduzioni, molto personali, fatte di ricordi lontani e di consid

Un applauso a Pietro per questo Natale

Immagine
L’amicizia con Pietro è cominciata due anni fa; l’ho conosciuto mentre chiedeva l’elemosina accovacciato sui pochi cenci che usava come giaciglio, la notte ,sotto il portico dove dormiva da oltre 4 anni.Non gli ho dato soldi e lui - rivedendomi la settimana successiva - continuava a tendermi la mano. L’ho invitato a prendere insieme briosche e cappuccio. E poi invitato ancora una dozzina di giorni dopo, ho cercato di servirlo bene sul tavolino e questo ha sciolto il clima. Non vede i figli da 7 anni; ha litigato con moglie, fratelli e familiari e cerca di dimenticare con bottiglioni di vino. La volta successiva chiedo io a lui di…offrirmi il caffè; ha stralunato gli occhi e mi ha detto che non aveva soldi. - OK, Pietro, quando puoi e vuoi sarai tu ad offrirmi il caffè, ti aspetto. Giorni dopo: - Giovanni ti offro il caffè. Ormai è vera amicizia; lo invito a casa mia per doccia, pranzo, un bel taglio di capelli…- Così non sembro più un barbone di 60 anni, - mi dice sorridendo. Chiamo