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Visualizzazione dei post da maggio, 2012

"Lettori in fuga" di Nicola Lagioia

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Nel 2011 in Italia è andata in crisi l’editoria libraria: secondo l’Istat si sarebbero volatizzati settecentomila lettori. Che il sistema della diffusione del libro avesse imboccato un binario morto era chiaro da tempo…Non sarà che gli editori (tutti o quasi, beninteso) puntando sull’aumento di produzione e trascurando una vera politica culturale, hanno preferito l’uovo alla gallina? Aver inondato le librerie con migliaia di volumi, spesso pessimi per la regola dei numeri, aver preferito i salotti televisivi al lavoro sul territorio, l’exploit dei mega seller al progetto di lungo corso, non può aver messo in fuga i lettori rimpiazzandoli con semplici clienti? I quali si sono poi volatizzati ai primi venti di crisi. Se dal privato si passa al pubblico la musica non cambia. Il governativo “Centro per il libro” aveva grandi ambizioni: aumentare in un decennio i lettori abituali di due punti percentuali…A due anni di distanza il fallimento è lampante. Eppure negli ultimi anni, d

L'universalità dei valori

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Chatherine Belzung La società francese si riconosce totalmente nei vaslori della frtaernità, e un elememto importante del dialogo tra persone di convinzioni religiose e non in Francia riguarda il dibattito attuale sull'universalità dei valori. Questo dibattito emerso soprattutto nel contesto dell'interrogarsi sull'universalità dei diritti dell'uomo, spinge i credenti e i non credenti ad interessarsi insieme alle nozioni di universalità dei valori di fraternità, ai fondamenti di questi valori, al paragone fra uniformità e universalità e la coabitazione di valori diversi nel contesto della democrazia e del pluralismo. Catherine Belzung da Catherine Belzung, Laicità in Francia, Atti del corso di approfondimento per amici deldialogo di convinzioni non religiose, Castelgandolfo 27 febbraio 2009

Il "Cyrano de Bergerac " di Alessandro Preziosi

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Alessandro Preziosi in una scena del Cyrano de Bergerac Dopo aver portato al teatro l’ Amleto di Scekespeare, ho messo in scena un altro classico: il Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand. Molti mi domandano il perché di questa scelta. Ebbene, perché credo non siano stati più scritti testi che abbiano la stessa forza prorompente e drammaturgica, la stessa freschezza che ha il Cyrano . E questo penso valga un po’ per tutti i classici. Trovo che la caratteristica del meccanismo drammaturgico del Cyrano sia la grande umanità del personaggio e della storia che viene raccontatata. Forse negli anni è stata troppo concettualizzata, a volte resa troppo semplicemente. Ho cercato come regista di fare emergere soprattutto la grande forza umana dei personaggi e del protagonista. Cyrano è anche colui che dona il suo amore gratuitamente e non prevede neanche la possibilità di essere contraccambiato. Un amore che colora ogni sua situazione esistenziale: la messa in atto di un sotter