ARNALDO DIANA: DONARE IL MEGLIO DI NOI STESSI ALL'ALTRO


Dialogo è massimo rispetto per la dignità di ogni persona, rispetto che pone la persona prima delle sue idee e convinzione. Rispetto così totale da consentirti di usare la parola amore, amore vero, senza secondi fini. Donare il meglio di noi stessi, vedere nell'altro le sue qualità migliori e sostenerle e incoraggiarle.

Ecco perché noi, riprendendo il felice titolo di un libro dello psicologo sociale Erich Fromm, parliamo di "arte" di amare. E' un arte sopraffina, perché ci pone nell'attento e paziente ascolto dell'altro, di ogni "altro" spostando per amore i nostri pensieri (in tal modo potremo scoprire il buono e il vero che c'è in lui), consigliandoci di fare noi il primo passo verso di lui, di prendere noi l'iniziativa, di non lasciarci scoraggiare da eventuali fallimenti, di ricominciare sempre di nuovo.

Questo rispetto, questo ascolto, noi cerchiamo di praticarlo non solo verso la persona dell'altro, ma anche verso le sue convinzioni migliori, verso la sua cultura, quindi verso le culture, scoprendo ciò che di valido c'è in esse; anche se diverse o apparentemente contrarie alla mia, io posso trovare sempre qualcosa che unisce la mia cultura e l'altrui cultura fra loro.

La mia identità  uscirà rafforzata da questo rispetto reciproco, arricchita dalle ragioni dell'altro. Le vicende del mondo mi appariranno meno confuse e indecifrabili, i rimedi meno impossibili.

Arnaldo Diana


traduzione in francese

Le dialogue est le plus grand respect pour la dignité de chaque personne, respect qui place la personne avant même ses idées et ses convictions. Un respect tellement total qu’il te permet d’utiliser la parole amour, amour véritable sans buts secondaires. Donner le meilleur de nous- mêmes, voir dans l’autre ses meilleures qualités, les soutenir et les encourager. Voici pourquoi, en reprenant le titre heureux d’un livre du psychologue social Erich Fromm, nous parlons « d’art » d’aimer. C’est un art extrêmement subtil, parce qu’il nous place dans l’attente et l’écoute patiente de l’autre déplaçant par l’amour nos pensées (de cette façon nous pourrons découvrir le bon et le vrai  qu’il y a en lui) en nous conseillant de faire nous-même le premier pas vers lui, de prendre nous-même l’initiative, de ne pas nous laisser décourager par d’éventuelles erreurs, de recommencer toujours à nouveau.

Ce respect, cette écoute, nous cherchons à le mettre en œuvre non seulement à l’égard de la personne de l’autre, mais aussi à l’égard de ses convictions les meilleures, de sa culture, donc vers les cultures, découvrant ce qu’il y a de positif en elles; alors même qu’elles sont différentes ou apparemment opposées à la mienne, je peux toujours trouver moi quelque chose qui réunit ma culture et la culture d’autrui entre elles.

Mon identité sortira plus forte de ce respect réciproque, enrichie par les raisons de l’autre. Les évènements du monde m’apparaîront moins confus et indéchiffrables, les remèdes moins impossibles.


 Arnaldo Diana, Percorso del dialogo, da atti del convegno  Dialogo su coscienza e povertà, Castelgandolfo 25 maggio 2007 

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