TITO AMODEI: L'arte non è né religiosa né laica

Tito Amodei
L’arte è qualcosa che nasce dentro e va dove vuole. Se non fosse così non sarebbe arte. A ciascuno di noi spetta poi il modo in cui realizzarla.
Mi trovo a vivere due vite in una. Sono un artista e sono consacrato in una congregazione missionaria. E non faccio arte religiosa.
Provo un certo imbarazzo quando qualcuno mi dice: da te mi sarei aspettato che dipingessi i Santi, Gesù sulla croce o qualche scena edificante sulla Bibbia.
Lodevole, dico io, ma l’arte è un'altra cosa. L’arte non è né religiosa né laica. E’ solo arte. Vivaddio….Posso dirle che per me l’arte è il bisogno di possedere la materia attraverso le forme.
Sono tormentato a volte dalla presenza delle cose  e so che devo tradurrre il tormento in una forma che lo  plachi.
Mi dolgo per il modo in cui il clero è stato assente in tutti questi anni sui problemi dell’arte. Il Concilio Vaticano II aveva tentato un apertura… Provo una desolante depressione alla vista di certi santuari che pullulano di immaginette e oggettini melensi che intasano gli occhi e coinvolgono il cuore…Non credo che debba esistere un’arte sacra…. L’arte non ha bisogno di aggettivi che la qualifichino. Si immagina un pittore o un poeta che venga da lei e dica: sono un artista religioso? Scoppierebbe a ridere. Ma questo valer anche per quegli artisti che si definivano impegnati nel sociale.
Tito Amodei


da Tito Amodei: sono un frate e sono un pittore ma trovo di pessimo gusto l’arte sacra, di Antonio Gnoli La repubblica 27 dicembre 2015


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