Il fine del dialogo


Penso che il fine principale del dialogo sia quello disuperare le divisioni. Nel caso del dialogo tra credentti e non credenti il suo scopo non può non essere dunque che quello di produrre una nuova comune coscienza della forza fecondante dell'amore e della sua radice storica.
Da dove ripartire allora? Dalla frtaernità che si pone come una precondizione necessaria che contribuisce a creare il clima giusto. Solo attraverso la pratica dellafraternità, infatti, le coscienza possono dispiegarsi liberamente, diventare trasparenti a se stesse e riconscersi pienamente tra loro.

Moreno Orazi

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