Il tempo dell'attesa



Dio,

tu hai scelto di farti attendere

tutto il tempo di un Avvento.

Io non amo attendere.

Non amo attendere nelle file.

Non amo attendere il mio turno.

Non amo attendere il treno.

Non amo attendere prima di giudicare.

Non amo attendere il momento opportuno.

Non amo attendere perché non ho tempo

e non vivo che nell’istante.


D’altronde tu lo sai bene,

tutto è fatto per evitarmi l’attesa:

gli abbonamenti ai mezzi di trasporto

e i self-service,

le vendite a credito

e i distributori automatici,

le foto a sviluppo istantaneo,

i telex e i terminali dei computer,

la televisione e i radiogiornali…

Non ho bisogno di attendere le notizie:

sono loro a precedermi.


Ma tu Dio

tu hai scelto di farti attendere

il tempo di tutto un Avvento.

Perché tu hai fatto dell’attesa

lo spazio della conversione,

il faccia a faccia con ciò che è nascosto.


Tu sei già dato nell’attesa

e per te, Dio,

attendere,

si coniuga con pregare.


J. Debruynne


Da J. Debruynne, Ecoute, Seigneur ma prière, Paris 1988, pp. 399-400

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