Il Blog “In…cammino” vuole essere uno spazio di dialogo sui grandi valori umani, tra persone credenti e persone senza un riferimento a una fede religiosa; uno strumento di scambio e di comunione per concorrere insieme a comporre, nella fraternità, la famiglia umana.
Il dialogo e questo Blog nascono da una indicazione di Chiara Lubich.
Responsabili del Blog:
Pasquale Lubrano Lavadera e Raffaella Bellucci Sessa
Antonio Borrelli dona una scultura a Napoli
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Scultore micro-mega. Una definizione insolita nell’arte del Novecento, ma calza a pennello ad Antonio Borrelli. Classe 1928, una vita scandita dall’insegnamento all’Accademia delle Belle Arti di Napoli e dalla ricerca artistica che volge, sul finire degli anni ‘70, verso modalità astratto-geometriche.
Oggi una delle sue sculture appartiene a Napoli. Si tratta di “Composizione”, creazione quasi “spaziale” che nell’accostamento e sovrapposizione di elementi geometrici sembra venire direttamente dal futuro.
Alla cerimonia di consegna dell’opera alla nostra città, svoltasi al Castel dell’Ovo, erano presenti il sindaco Rosa Russo Iervolino e l’assessore alla cultura del Comune Nicola Oddati.
L’artista napoletano ha esercitato proprio nel cuore del secolo passato la sua abilità. I risultati sono sorprendenti: nel passaggio dalle mega strutture monumentali, come la scultura per il Circolo Didattico Villanova a Napoli, alle micro strutture dei gioielli e degli oggetti d’arredamento, Borrelli ha costruito la sua poetica. Quella di un rigore formale che va oltre i semplici obbiettivi dell’arte plastica e trova la propria ragion d’essere in un’unica matrice, un universale, potremmo dire, che lega gli artisti di tutta la terra. Ecco che nella manipolazione paziente di metalli, precipuamente oro e argento, ha plasmato gioielli dalle forme geometriche i quali nascondono una progettualità più ampia. I gioielli stessi diventono modelli per grandi sculture. Molte di arredo pubblico, nell’ottica della funzione di utilità dell’arte in ambito sociale e civile.
Robert Frost (1874.-1963) …E MIGLIA DA PERCORRERE Il mio cavallo trova forse strano che io sosti ove non c’è casa all’intorno, tra i boschi e il lago coperti di ghiaccio nella sera più buia dell’anno. Fa tinnire i sonagli delle briglie, quasi a chiedermi se sto sbagliando. Non c’è altro suono, fuori del fruscio del vento lieve e dei fiocchi che cadono. Profondi e scuri sono i boschi e belli, ma ho promesse da mantenere e miglia da percorrere, prima di dormire, e miglia da percorrere, prima di dormire. Robert Frost traduzione in francese Mon cheval trouve peut-être étrange que je m'arrête là où il n'y a aucune maison alentour, parmi les bois et le lac couverts de glace dans le soir le plus sombre de l'année. Il fait sonner les clochettes des brides, comme pour me demander si je ne me trompe pas. Il n'y a pas d'autre bruit que le frémissement du vent léger et des flocons qui tombent. Profonds et obscurs sont les b...
Massimiliano Varrese è Francesco d'Assisi nel Musical LAmore quello vero "Chi lavora con le mani è un operaio, chi lavora con le mani e la testa è un artigiano, chi lavora con le mani, la testa e il cuore è un artista." traduzione in francese "Celui qui travaille avec les mains est un ouvrier, celui qui travaille avec les mains et avec la tête est un artisan, celui qui travaille avec les mains, la tête et le cœur est un artiste" Francesco d'Assisi Francesco D'Assisi
Finalmente fu primavera piena e i fiori sbocciarono dappertutto. Il bosco era un tappeto di fiori: c’erano fiori di sanguinaria avvolti nei loro mantelli come principesse indiane; c’erano tuberose, garofani selvatici, roselline di macchia, anemoni che pareva sbocciassero da un piccolo calice peloso, e viole canine. Giù vicino al ruscello, migliaia e migliaia di violette ricoprivano le sponde con le loro foglioline a forma di cuore. Anche gli alberi erano in piena fioritura: fiorivano i meli e i ciliegi, e fiorivano i peri con i loro fiori bianchi come la neve. Erano fioriti anche i due grossi cespugli che crescevano vicino a casa: uno si era ricoperto improvvisamente di un esuberante fioritura di piccoli fiori di colore arancione, e l’altro, in un notte sola, si era trasformato in un cascata di rose….e l’odore che penetrava nelle camere dalle finestre aperte era un odore così nuovo, così misterioso e così invitante, che non era assolutamente possibile rimanere a casa...
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