Il nostro cammino

 


  Quando, alle volte, abbiamo la sensazione di essere in mezzo a dei pericoli e a delle minacce, abbiamo bisogno di trovare la strada giusta che ci conduca finalmente al sicuro.  A chi chiedere aiuto?

  Spesso, dopo aver percorso le strade della nostra presunta autosufficienza, ci troviamo disorientati, confusi, più consapevoli dei nostri limiti e delle nostre mancanze. Vorremmo ritrovare la bussola della vita, e con essa il percorso verso la mèta, in un rinnovato slancio verso un’esperienza nuova.    

  Dobbiamo trovare la forza di essere docili, il coraggio di uscire da noi stessi per proseguire sulla via dell’amore. Ci può aiutare la meditazione che ci accompagna durante la giornata e fa di ogni momento, gioioso o doloroso, una tappa del nostro cammino.

    In Svizzera, Hedy, sposata e madre di quattro figli, da tempo cerca di vivere l’DEA DEL MESE, e ora è gravemente malata; sa che fra poco arriverà alla mèta del suo cammino sulla terra. La sua cara amica Kati racconta: "Durante ogni visita, anche con il personale che la cura, Hedy è sempre rivolta verso l’altro, si interessa a lui, sebbene per lei ora sia diventato difficoltoso il parlare. Ringrazia tutti di essere lì e dona la sua esperienza. Lei è solo amore. Attira tante persone: amici, parenti, vicini. Tutti sono profondamente colpiti dalla sua attenzione verso ognuno e dalla sua forza”.

      Chiara Lubich si domandava: perché non fare dell’unica vita che abbiamo un viaggio, un viaggio esistenziale? Anche chi non ha un preciso credo religioso può fare della sua vita un capolavoro, intraprendendo con rettitudine un cammino di sincero impegno morale. Il nostro cammino richiede di progredire ogni giorno. E quando ci fermiamo, dobbiamo abbandonare l’impresa, scoraggiati dai nostri sbagli? No, in questi momenti la parola d’ordine è “ricominciare”. E, soprattutto, camminare insieme, uniti nell’amore, aiutandoci gli uni gli altri.

 

      

Claude Larrique e il gruppo del dialogo dell'Uruguay

 

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