Metodo Montessori: educare gli adulti attraverso i bambini

Maria Montessori con una bambina


I primi allievi della Casa dei Bambini di Maria Montessori furono una cinquantina di “bambini poverissimi, rozzi e timidi nell’aspetto, molto piangenti, quasi tutti figli di analfabeti” affidati alle sue cure il 6 gennaio 1907…L’edificio che ospitava la Casa dei Bambini, nel quartiere San Lorenzo a Roma, fu ristrutturato e riqualificato per farne delle case moderne, aerate, pulite, luminose e dotate di bagni e ascensori…affinché  fossero “il luogo per vivere legami famigliari in modo più intimo e solidale, più raccolto e partecipativo”. La presenza della scuola realizzava il principio della continuità educativa “tra scuola e famiglia, consentendo nel medesimo tempo di educare gli adulti attraverso i bambini”. La casa dei Bambini, che veniva pagata dai genitori col tener pulito lo stabile per risparmiare le spese di manutenzione era riservata ai piccoli del casamento.
Il metodo adottato: suscitare nel bambino gioia e entusiasmo per il lavoro e avere massima fiducia nel suo interesse spontaneo…Far stare insieme i bambini da 3 a sei anni, e da 6 a 12 anni; farli mangiare tutti insieme; avere mobili a misura, abolire la cattedra, i sillabari, i programmi, gli esami, i castighi, i giocattoli e le golosità.  “Cerco di scoprire – dice la Montessori -  nel fanciullo l’uomo, di vedere in lui il vero spirito dell’uomo, il disegno del Creatore: la verità scientifica e religiosa.”



Lucrezia dell’Arti

da Lucrezia dell'Arti, Così Maria Montessori concretizzò un metodo,  Sette del Corriere della Sera, 3 gennaio 2014

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