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Visualizzazione dei post da giugno, 2025

GUARDARSI SENZA GIUDIZIO

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Sembra evidente che siamo fatti per la relazione. Infatti tutta la nostra vita è intrecciata di rapporti. Ma a volte rischiamo di rovinarli con giudizi duri o superficiali. Lungo la storia troviamo molteplici immagini che fanno anche parte del linguaggio co mune. Così, nella tradizione antica troviamo un’espressione molto conosciuta che dice: “Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo oc chio?”1; altrettanto proverbiale è l’immagine delle due bisacce: una davanti agli occhi, con i difetti degli altri, che vediamo facilmente e l’altra sulla schiena, con i nostri difetti, che quindi facciamo fatica a riconoscere2 o, come dice un proverbio cinese, “l'uomo è cieco ai propri difetti, ma ha occhi d'aquila per quelli degli altri”. Questo non significa accettare quanto accade, indiscriminatamente. Di fronte all’ingiustizia, alla violenza o alla sopraffazione non possiamo chiudere gli occhi. Bisogna impegnarsi...

Lamartine: La guerra è un assassinio di massa

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Alphonse de Lamartine (1790-1869) “La guerra non è altro che un assassinio di massa, e l'assassinio non  è progresso.” Alphonse de Lamartine Alphonse de Lamartine  Discorsi scelti 1836-1850  UTET  1948

Aprire la porta di casa a chi ha perso tutto

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Donika e Luan Omari Luan: Nelle relazioni tra popoli diversi, la storia ha certamente il suo peso che incide nel presente. Però la storia, o meglio, la storiografia può diventare un fattore regressivo quando viene strumentalizzata per giustificare i soprusi e le ingiustizie. Non è qui il luogo per esprimere le tesi degli albanesi che danno spiegazioni diverse da quelle dei serbi sulla storia del Kosovo, benché sarebbe utile farlo, perché spesso sono poco o mal conosciute. Abbiamo vissuto forti esperienze di solidarietà, noi personalmente e tanti altri, come conseguenza della tragica situazione che si è creata nella nostra terra e che ha provocato dolore e vittime da tutte le parti, ma soprattutto tra la popolazione albanese del Kosovo Donika: Neanche l'immaginazione più acuta poteva prevedere quello che è successo nei Balcani, alla vigilia del terzo millennio! Un grande dolore e un grande stupore. Un popolo intero che ha abbandonato in massa la propria terra, con tutte l...

LUAN E DONIKA OMARI: Una speranza per l'Albania

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Donika e Luan Omari Luan Omari e sua moglie Donika, albanesi di Tirana, impegnati da anni a costruire la fraternità e la pace nella loro terra, segnata da conflitti, da divisioni ideologiche, da problemi economici. Luan, di professione giurista, fa parte del mondo accademico ed è stato membro della commissione scientifica che ha redatto la nuova Costituzione  per l'Albania. Donika, pubblicista e traduttrice, ha diretto una casa editrice che ha fatto conoscere agli albanesi i più importanti scrittori italiani, tra i quali Natalia Ginzburg, Elsa Morante, Umberto Eco. Pur provenienti entrambi da tradizioni familiari religiose, musulmana per Luan e cristiano-ortodossa per Donika, fortemente influenzati durante il periodo scolastico dall'influsso marxista essi si sono ritrovati da adulti privi di  riferimenti  religiosi. Nel 1992, dopo un viaggio di Donika in Italia presso il Collegio dei Traduttori Letterari di Procida, essi vengono in contatto con la nascen...

Marisa Madieri:"Il ruolo di madre"

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Marisa Madieri (1938-1996) Oggi sono in disarmonia con me stessa e vorrei potermi stare lontana. Ho mancato nei confronti dei miei ragazzi, facendoli restar male con uno scatto di impaziente e aggressiva stupidità. A volte il vento della grazia soffia così lontano da noi da renderci cattivi e ottusi anche con le persone che ci sono più care. Non ho nascosto la mia mortificazione e sono stata già perdonata. I figli sanno essere e spesso tanto più comprensivi e maturi dei loro genitori. Talvolta mi sento a disagio nel ruolo di madre, mi sembra di essere inadeguata, di educare sbadatamente, di parlare poco, di lasciarmi sfuggire invano questi anni e giorni preziosi di convivenza con i miei ragazzi, già tanto grandi. Li guardo e li trovo amabili e belli e penso al vuoto che lasceranno nella mia casa quando se ne andranno. Li guardo e li trovo ancora indifesi e vorrei poter assumere su di me il carico di dolore che la vita riserba loro, come a tutti. Mi sento in qualche modo...

Arturo Paoli: L ‘ EUCARESTIA INTESA COME ALLEANZA

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Arturo Paoli In questa omelia fratel Arturo è molto realista e ci fa capire, quando facciamo la comunione , che il vero messaggio che Gesù ci ha lasciato è quello di rinnovare l ‘ALLEANZA , IL PATTO FATTO CON LUI DI VOLERSI BENE , DI AMARSI L’UN L ‘ALTRO , DI AMORIZARE IL MONDO ! Si è insistito molto sul fatto della presenza reale di Cristo nella comunione e questo realmente capisco che fa difficoltà … perché come è possibile che in un pezzetto di pane ci possa essere il corpo di Cristo ? Ci hanno insegnato che con l’Eucarestia cancelliamo i ns peccati , che Gesù scende nel ns cuore , che ci vuole bene, … tutte belle espressioni di amore che vanno bene quando prepariamo i bambini alla prima comunione , ed è giusto che sia cosi . Ma nella realtà cosa è veramente l’Eucarestia ? E’ un’energia invisibile ,dell’origine che nasce da dentro , dal nostro cuore , un navigatore interno -ci suggerisce Arturo , che ci indirizza al bene , alla buona volontà ! Cosa voleva fare G...

PACEM IN TERRIS: Spetta a tutti lavorare per la Pace

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  La   Pacem in terris,   indirizzata non soltanto ai cattolici  ma “a tutte le persone di buona volontà” fu firmata e resa pubblica l’11 aprile 1963, nel giorno del giovedì santo. In essa papa Giovanni parlava  in modo molto eloquente della “necessità urgente di porre fine  alla corda agli armamenti” e sosteneva  che la pace fra Est e Ovest era possibile nonché indispensabile; le armi nucleari andavano messe al bando e fra i singoli stati si dovevano stipulare accordi capaci di condurre gradualmente alla eliminazione di tutte le altre armi. La chiesa aveva tollerato secoli di guerra, pur adoprandosi per mitigarne le conseguenze  più gravi, ma ora papa Giovanni XXIII dichiarava che gli strumenti bellici avevano raggiunto un tale grado  di perfezione tecnica che “ è irrazionale sostenere che la guerra può essere considerata un mezzo idoneo per riparare alla violazione di un diritto”. Egli non era d’accordo con quanti affermavano che la costruz...