LIUIGINO BRUNI: Umanizzare Dio

 

Luigino Bruni

Giovedì sono andato a Santa Maria Novella (ormai museo, a pagamento), per vedere questa stupenda Trinità del Masaccio. Mi ha sempre colpito la tradizione popolare della crocifissione come evento trinitario, dove il Padre sta dietro la croce e sorregge Gesù. Ne ho parlato più volte in questi anni. La teologia cercava di insegnare al popolo che era stato il Padre a volere la morte di Gesù in croce per redimere l'umanità col sangue del Figlio, ma la gente sentiva che non poteva essere vero, e che comunque ci doveva essere qualche anello mancante in quella teologia perfetta. Ogni giorno i padri e le madri danno la loro vita per togliere ai figli e alle figlie le loro croci, per schiodargli dai patiboli sui quali finiscono o vengono messi. Lo sapevano per un istinto di vita, e lo sappiamo anche noi. E allora per proteggere Dio, per non pensarlo meno buono e padre di quanto non fossero loro, inventarono un'altra teologia popolare, e dipinsero un Padre che cerca di alleviare il dolore del figlio, e magari piange con lui. E gli artisti lo avevano intuito con il loro settimo senso.Qualche teologo ha detto che se si togliesse la Trinità dai catechismi nessuno se ne accorgerebbe; forse la dimenticanza della Trinità dipende anche dall'averla raccontata come un teorema, o come qualcosa di disumano (un Padre che manda il Figlio unigenito in croce per salvare altri figli: teorema disumano, degno dei riti pagani).La pietà popolare è anche stata allora un movimento sovversivo che ha cercato di umanizzare Dio; lo ha fatto in molti modi, non tutti buoni, ma qualche volta ha fatto capolavori. Come questa trinità - che è in restauro: ho voluto lasciare i tubi innocenti, 'innocenti' come il Figlio, come il Padre, come noi. Buona festa della Trinità.

Luigino Bruni


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