TITO LABATE: COSA MUOVE IL MIO AGIRE

 

Tito Labate al Convegno "In dialogo per un mondo più unito"

Sono un calabrese, trapiantato a Cuneo da 25 anni, lavoro in azienda e come volontario faccio il sindacalista.

Diciamo che il mio agire è sempre stato guidato dalla mia coscienza. Quest'ultima frequentemente mi suggerisce se ho operato bene o male. Con la mia coscienza ho un rapporto costante che non si interrompe mai. Con gli amici dei Focolari condivido molti valori e soprattutto quello spirito bellissimo di unità per un mondo migliore che ci spinge ad un dialogo continuo, pur con convinzioni diverse in altri settori della vita, come la religione. Io infatti sono un non credente.

Ciò che apprezzo in questi amici è la coerenza. Molti di loro hanno fatto una scelta di vita in perfetta sintonia con i principi ai quali credono. Io invece devo compiere sforzi notevoli per rimanere coerente a quei principi.

Dopo che li ho incontrati, molto spesso, oltre a confrontarmi con la mia coscienza per verificare il mio agire, mi viene spontaneo chiedermi come si sarebbero comportanti loro al mio posto in determinate circostanze.

In definitiva sento di avere come una seconda coscienza, quindi non ho più scampo. Se qualche marachella poteva sfuggire alla mia prima coscienza, sicuramente non sfuggirà alla seconda.

Se vado avanti di questo passo finirò per l'andare in paradiso. Peccato, però, che non ci credo.

 

Tito Labate


da  Tito Labate, Una nuova coscienza?  in In dialogo per un mondo più unito, Atti del Convegmo svoltosi a Castelgandolfo  dal 31 maggio al 1 giugno 1997

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