Educazione: la punizione ?



Molti genitori e molti insegnanti sono convinti che  bisogna punire quando i figli o gli alunni sbagliano affinché capiscano che non devono più farlo.
Questa convinzione  molto usata nei secoli passati si è radicata nella mente degli adulti e si fa fatica a mandarla via.
Oggi invece molti studi sono stati fatti sulla mente del bambino e del ragazzo per cui abbiamo elementi nuovi per valutare le conseguenze della punizione nel processo educativo.
Da molte esperienze  di genitori e insegnanti possiamo affermare che  ormai c'è una consapevolezza diffusa che la punizione genera nel punito sentimenti di odio, vendetta, sfida, colpa, senzazione di valere poco e autocommiserazione.
Tuttavia provenendo noi adulti da un sistema educativo dove la punizione era il toccasana, facciamo un po' di fatica  ad abbandonarla, in quanto ci sembra che non punendo perdiamo quell'autorità necessaria a casa o a scuola
A riguardo il prof. Haim Ginott,  di fronte alla domanda di alcuni genitori: "E' giusto punire un bambino che ti ignora e ti sfida?" così rispose: "Un bambino dovrebbe sperimentare le conseguenze del suo comportamento scorretto, ma non la punizione...In una relazione  educativa non dovrebbe essere spazio per la punizione." 
I genitori allora domandarono: " Ma, se il bambino continua a disobbedire, forse sarebbe giusto punirlo?"
 Il prof. Ginott allora aggiunse che le punizioni non funzionano, sono solo una distrazione; invece di sentirsi dispiaciuto per ciò che ha fatto e di pensare a come rimediare, il bambino si perde in fantasie di vendetta. In altre parole, punendo il bambino in effetti noi lo priviamo dell'importantissima elaborazione interiore che lo porta ad affrontare  il proprio comportamento sbagliato.
Rimaneva in quei genitori un dubbio: se non dobbiamo punire, cosa possiamo fare?
Le possibilità sono tante a ciascuno scegliere momento per momento quella che sembra più opportuna:
A - Offrirsi come collaboratori facendo notare al bambino  che noi possiamo essergli di aiuto quando si trova in difficoltà
B- Esprimere forte disapprovazione per quel comportamento sbagliato ma senza aggredire
C - Dichiarare esplicitamente quali sono le nostre aspettative in quella circostanza
D - Mostrare al bambino come può riparare l'errore fatto
E - Proprorre al bambino un alternativa
F - Agire (se il bambino prende alcuni utensili e poi non li riporta  dove li a presi, il papà chiude a chiave l'armadio e quando il ragazzo protesta gli si spiega che gli utensili vanno riposti al proprio posto, altrimenti chi ne ha successivamente bisogno  si trova in difficoltà)
G - Lasciare che il bambino sperimenti le conseguenze del proprio comportamento.

per approfondire: Adele Faber &Elaine Mazlish, Come parlare perché i bambini ti ascoltino, Oscar Mondadori 2019

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