Il dialogo in Carlo Maria Martini


Nelle sue Conversazioni notturne a Gerusalemme, Carlo Maria Martini così diceva: "Mi angustiano le persone che non pensano, che sono in balia degli eventi. Vorrei individui pensanti. Questo è l'importante. Soltanto allora si porrà la questione se siano credenti o non credenti". Osservazione profonda ed acuta che dice la sua grande fiducia nel pensiero dell'uomo. Nel creare La cattedra dei non credenti, egli ha voluto offrire a uomini di pensiero di convinzioni non religiose uno spazio ideale per esprimere il loro personale punto di vista intorno ai temi fondamentali dell'esistenza. In tal modo egli ha orientato molti cristiani ad un dialogo autentico e rispettoso con uomini e donne del nostro tempo che hanno scelto percorsi esistenziali diversi e che spesso hanno contribuito con efficacia a tracciare strade nuove per la pace la giustizia, la fraternità. In tal modo egli ha richiamato tutti, di qualsiasi convinzione, ad ascoltare la voce della propria coscienza, nella convinzione che in questa voce interiore non c'è mai il disprezzo dell'uomo. Solo nell'ascolto della propria coscienza si pongono le basi per un fruttuoso dialogo.Come ci ripeteva anche Chiara Lubich, che aveva la stessa visione di Martini sul dialogo, si dialoga perchè ci si vuol bene e si sente il desiderio di donare all'altro il proprio vissuto senza alcuna ombra di proselitismo.
Grati a Martini per aver sottolineato questa dimensione del dialogo, unica strada per ricomporre la famiglia umana disgregata da divisioni ideologiche, faremo sempre tesoro delle sue parole e dela sua testimonianza, e lo sentiremo compagno di viaggio in questa avventura a cui tutti siamo chiamati.

Commenti

Anonimo ha detto…
Bellissimo! che grande uomo!
il dialogo era la sua arte!
cumplimenti per questo articolo!

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