Con le famiglie di Betlemme nel cuore

una veduta di Betlemme

CentraA Collegno, in Piemonte, nei locali della Polisportiva in piazzale Avis, presso l’ex ospedale psichiatrico, il Gruppo del “Dialogo tra persone di convinzioni diverse” di Torino ha organizzato un pranzo il cui ricavato andrà, insieme a ciò che si raccoglierà in occasione della festa di Natale, a sostegno delle famiglie di Betlemme.

Si voleva condividere, insieme ad ottimo cibo preparato con cura e amore da alcuni di noi, in un ambiente accogliente, caldo e sereno, un argomento che offrisse la possibilità di una riflessione comune e l’apertura di un dialogo. Il tema scelto: “Sapori e saperi della nostra terra: Pane e Vino”.

Brani letterari, preparati e letti da due persone del gruppo, tratti dalla letteratura più diversa, dall’Antico Testamento, al Vangelo, ai libri ottocenteschi per le scuole elementari, ai più recenti di Enzo Bianchi e di Miriam Mafai.

I testi erano collegati da brevi introduzioni, molto personali, fatte di ricordi lontani e di considerazioni attuali. Alla base di tutto la proposta, o riproposta, della sobrietà, del cibo in quanto condivisione e dono, frutto del lavoro di molti per la gioia di tutti, di vita e non di sopravvivenza.

Numerosi i partecipanti con la presenza di giovani.

Il pranzo si è protratto fino alle 16, e tanti sono stati gli interventi spontanei, le narrazioni dei propri personali ricordi, il desiderio di comunicare e condividere.

Lo scopo primario: diffondere il dialogo attraverso la condivisione, il prendersi cura, attraverso un esperienza di fraternità tra persone di convinzioni diverse che si vorrebbe fosse sperimentata da tutta l’umanità. ll messaggio di Chiara Lubich è sempre presente, vivo e attuale in ciascuno, e dona a tutti la forza e la speranza per continuare.

Un progetto ambizioso? Forse… ma tante gocce fanno l’oceano.

Commenti

Post popolari in questo blog

"...E miglia da percorrere" di Robert Frost

Francesco D'Assisi: Chi lavora con le mani, la testa e il cuore

Ennio Flaiano: C'è un limite al dolore