"La festa dei nonni 2010" Abbadia San Salvatore

Da quattro anni ad Abbadia San Salvatore (Siena) si svolge nella prima decade di ottobre la “Festa dei nonni”. Voluta e organizzata da Nicola Cirocco, con il sostegno e l’aiuto di Luciana Scalacci, sua moglie, da due anni vede anche la presenza e la collaborazione di Raffaella Bellucci Sessa.

L’incontro tra loro è avvenuto grazie ai “Gruppi del dialogo” promossi dal Movimento dei Focolari ad Abbadia e a Torino. Dopo anni di partecipazione ai convegni a Castelgandolfo, hanno trovato questo interesse e filone comune, e con grande naturalezza è nata una collaborazione, che si fa sempre più stretta, grazie anche alla profonda intesa che il gruppo ha consentito di far nascere e crescere.

La “Festa dei nonni” è divenuta così un’occasione per diffondere il dialogo: fra generazioni, fra le varie regioni d’Italia, fra cittadini e amministratori. Sono giornate di grande intensità, in cui si avvicendano nonni e scolaresche da tutta Italia a presentare i loro lavori sulla memoria, ma forse i momenti più significativi e importanti sono rappresentati dalle cene e dalle gite alla scoperta della miniera o dell’Amiata. Camminando e ascoltando si intessono rapporti con persone lontane, non solo geograficamente ma come cultura ed estrazione sociale; si discute, si chiacchiera, ci si scambiano opinioni ed esperienze, ci si lascia più ricchi di quando ci si è incontrati.

Il momento culminante della festa è l’incontro con Roberto Fabbrini, un badengo affetto da SLA, che ci regala un libro all’anno (dell’ultimo la prefazione è di Piero Taiti: ancora un intreccio con il gruppo del dialogo!). Alla presentazione tutto il paese si stringe attorno a lui, e la lettura delle sue pagine, accompagnata e sottolineata dalla splendida musica del fratello, crea un clima di unione e di commozione indimenticabili. Dalla sua conoscenza, che presto diventa amicizia profonda, non si può non uscire migliori, più ottimisti. L’amore che circola è palpabile. A Roberto è stato tolto tutto dalla malattia: ogni minima possibilità di movimento, anche quello per nutrirsi e respirare. Solo gli occhi rimangono vivi, e con questi comunica. Eppure è sereno come pochi sanno esserlo. Circondato dall’amore grato di chi si prende cura di lui – la moglie Stefania, il figlio Andrea, e amici fedelissimi e legati a lui da un legame indissolubile – si dice fortunato e irradia solo luce e serenità. Roberto è davvero una persona speciale, che la vita ha regalato a quanti hanno la fortuna di essergli accanto. In un mondo che ci restituisce solo notizie cariche di pessimismo, oscurità, in cui l’uomo sembra senza speranza, inerme, impotente, vivere questa piccola realtà nella sua grandezza ci fa capire quanto sia importante l’apertura all’altro, nella sua diversità anche estrema: c’è sempre uno spiraglio in cui insinuarsi ed iniziare un dialogo, che spesso, sorprendentemente, può cambiare l’ottica della nostra vita.

Nicola Cirocco, Luciana Scalacci, Raffaella Bellucci Sessa

foto 1: Abbadia San Salvatore

Foto 2: Roberto Fabbrini



Commenti

Post popolari in questo blog

"...E miglia da percorrere" di Robert Frost

Francesco D'Assisi: Chi lavora con le mani, la testa e il cuore

Ennio Flaiano: C'è un limite al dolore