Città in rete in terra d'Umbria - Convegno a Massa Martana


Sabato 17 aprile 2010 si ritroveranno a Massa Martana i Sindaci dei Comuni dell’Umbria che lo scorso anno a Norcia (era il 20 marzo 2009) firmarono una Dichiarazione di Intenti per mettere in rete le loro città sulla base del principio di quella “fraternità universale” che hanno raccolto come eredità culturale e spirituale dalla vita di Chiara Lubich, aderendo all’Associazione Città per la fraternità.

Si tratta di un’esperienza di dialogo e confronto tra Comuni ed altri enti locali che sentono, nell’ambito del più vasto e complesso lavoro di tipo politico-amministrativo, la necessità di promuovere un laboratorio permanente di esperienze positive da mettere in rete e da moltiplicare. L’iniziativa è partita da alcuni sindaci italiani – capofila è il primo cittadino di Rocca di Papa (Lazio), Pasquale Boccia – che negli anni hanno consegnato a Chiara Lubich la cittadinanza onoraria. L’intento è quello di creare una sorta di pensatoio per progettare le città del futuro, per pensarle come contenitori di fiducia, come spazi dove sviluppare relazioni nuove, come luoghi di rapporti contagiosi, come risposte alle profonde domande che l’umanità si pone. Questo progetto, dunque, vuole essere raccordo e spazio, autonomo ed indipendente, per la conoscenza, lo scambio di informazioni e lo sviluppo della collaborazione tra chi intende lavorare per la fraternità.

Il convegno di Massa Martana ha come titolo “Città in rete in terra d’Umbria: i giovani cambiano la città”. «Questo evento – scrivono i quattro sindaci che organizzano l’evento, e cioè: Maria Pia Bruscolotti di Massa Martana, Alvaro Verbena di Deruta, Donatella Tesei di Montefalco e Daniele Benedetti di Spoleto - ci pare l’occasione propizia per invitare tutti i Sindaci dell’Umbria a conoscere le proposte dell’Associazione Città per la fraternità e dare il proprio contributo allo sviluppo delle Politiche Giovanili nelle città. Chiara Lubich e il suo ideale di fraternità restano un patrimonio destinato a tutti. Rilanciarlo e porgerne i contenuti a quanti servono il popolo umbro nelle Istituzioni è una scelta di alta rilevanza culturale e civile».

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