Essere al servizio gli uni degli altri


Giotto: Washing of feet (Scrovegni Padova)

   
      Nell’antico Oriente, la lavanda dei piedi era un segno di accoglienza verso l’ospite, arrivato attraverso strade polverose. Generalmente questo gesto era compito di un servo. Cosí pure, altri grandi maestri come Gesú di Nazareth, quotidianamente, durante tutta la loro vita, si sono dedicati al servizio, spogliandosi di ogni segno di grandezza. 

      Per noi é un invito chiaro e semplice; tutti possiamo comprenderlo e metterlo in pratica subito, in ogni situazione, in ogni contesto sociale e culturale. Dobbiamo amare concretamente per poi accompagnare il gesto con  parole di speranza e di amicizia.

      E la testimonianza é molto piú efficace quando facciamo attenzione ai poveri, con spirito di gratitudine, rifiutando invece gli atteggiamenti servili verso coloro che hanno potere e prestigio.

      Persino di fronte a situazioni complesse e tragiche, che ci superano, c’é qualcosa che possiamo e dobbiamo fare per contribuire al bene: sporcarci le mani senza aspettarsi dei compensi, con generositá e responsabilitá.

      Commentando questo aspetto Chiara Lubich scrive: “Il reciproco servizio, l'amore vicendevole é un gesto sconcertante. Come vivremo allora, durante questo mese?  Dobbiamo comprendere che noi come essere umani abbiamo senso se viviamo per gli altri, se concepiamo la nostra esistenza  come un servizio ai fratelli, se impostiamo tutta la nostra vita su questa base. Allora saremo veramente felici”.


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