"Una società senza poveri" di Chiara Lubich
Chiara Lubich parla ai giovani
Riportiamo un brano di un incisivo discorso che Chiara Lubich fece nel 1991 ai gen (i giovani del Movimento dei Focolari) parlando della difficile situazione dell'economia nel mondo: creare aziende, coperative di lavoro per realizzare il progetto di "un'economia di comunione". Un impegno che diventa più che mai attuale e necessario oggi.
C’è una “formula magica” per realizzare questo progetto: mettere i beni in comune e non ci sarà nessun bisognoso. Cominciamo noi che conosciamo il Comandamento nuovo e così potremo offrire al mondo un modello di società senza poveri; vivremo anche noi, nel ventesimo secolo la realtà dei primi cristiani…Le aziende, le piccole industrie che sorgeranno nelle nostre cittadelle dovranno mettere in comune il loro guadagno.
Esso sarà ripartito in tre parti: la prima per far sviluppare l’azienda
stessa, la seconda per i poveri della zona, la terza per la cittadella che fa
capire a tutti l’importanza sociale dell’amore vissuto.
L’idea è questa, fare delle nostre cittadelle , un modello una città –
pilota di una nuova economia di comunione…
Noi mettiamo insieme tutti gli utili, facciamo un elenco dei nostri
poveri e li aiutiamo. Prima col dar loro da mangiare, dopo con il cercare il
lavoro, la casa, introducendoli nelle industrie, fino a che tutti siano
sollevati dalla miseria.
Ricordatevi gen, finché non arriveremo lì, non dovete aver pace. Noi
dobbiamo essere i rivoluzionari della comunione nella libertà. Se poi qualcuno
non lo vuole fare è libero, ma bisogna mettere in tutti il fuoco, per arrivare
a questa meta. I primi cristiani ci sono arrivati…
Chiara Lubich
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