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Roberto Benigni, il pifferaio magico

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Roberto Begnigni (foto Ansa.it) Un momento di grande fascino quello che Roberto Benigni ci regalò ha regalato parlandoci,   per due ore di seguito, della Costituzione italiana e non solo. Con amorevole ironia egli ha voluto far precedere il suo intervento da alcune battute sulla politica italiana soffermandosi sul personaggio Berlusconi.  Qualcuno, in verità, non ha gradito questa “prefazione”, dimenticando però che Benigni, da giullare toscano quale egli è, non ha mai   smesso di “scherzare” con intelligenza mordace sulle contraddizioni dell’umanità più varia, a cominciare dai “potenti”. Dal nostro punto di vista, quello scherzare con ironia pungente, su fatti concreti   e discutibili, era una sorta di piano inclinato per predisporci con leggerezza a quanto subito dopo, con forza coinvolgente, e a tratti ancor più icastico ed incisivo ( vedi la metafora del medio evo), è andato dicendo sui principi fondamentali   della Costituzione italiana. Il suo ...

DONIKA OMARA: Aprire la nostra mente e il nostro cuore

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da destra Donika e Luan Omari con Cristina Tomellari Per avere un’opinione imparziale sulle cose, è  importante essere onesti verso se stessi. Rispettare il pensiero libero anche  quando contrasta con il tuo interesse. Poi, serve non soltanto una mente  aperta, ma anche un cuore aperto. Forse l’esempio di una madre che  assomigliava alla figura,   al femminile,   di "Padre Sergio" di Tolstoi, mi ha  insegnato a ricordare che si deve "entrare nella pelle dell’altro" per sentire ciò  che sente lui. Avremmo evitato chissà quante discordie, quante disgrazie  sociali, familiari ecc. se avessimo avuto come guida questo atteggiamento morale. Donika Omari da Elsa Demo, intervista a Donika Omari, Una classe politica senza veri ideali.

CHIARA LUBICH . "Una società senza poveri"

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Chiara Lubich parla ai giovani Riportiamo un brano di un incisivo discorso che Chiara Lubich fece nel 1991 ai gen (i giovani del Movimento dei Focolari) parlando della difficile situazione  dell'economia nel mondo: creare aziende, coperative  di lavoro per realizzare il progetto di "un'economia di comunione". Un impegno che diventa più che mai attuale e necessario oggi.   C’è una “formula magica” per realizzare questo progetto: mettere i beni in comune e non ci sarà nessun bisognoso. Cominciamo noi che conosciamo il Comandamento nuovo e così potremo offrire al mondo un modello di società senza poveri; vivremo anche noi, nel ventesimo secolo la realtà dei primi cristiani…Le aziende, le piccole industrie che sorgeranno nelle nostre cittadelle dovranno mettere in comune il loro guadagno.    Esso sarà ripartito in tre parti: la prima per far sviluppare l’azienda stessa, la seconda per i poveri della zona, la terza per la cittadella che fa capire a tutti...

Massimo Cacciari: La felicità è di tutti o di nessuno

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Massimo Cacciari Quando potremmo chiamare felice lo stato della nostra ragione?….Nel momento stesso in cui si vede la connessione tra tutti gli enti, è impossibile non ricercare anche l’unità essenziale di ogni individuo con l’altro, la prossimità che tutti li collega. Non solo per utilità, per naturale amore di sé, dobbiamo allora realizzare negli ordinamenti della città terrena l’unità del nostro genere, ma perché ce lo impone la ragione stessa. Il sapiente non può essere felice che perseguendo il bene comune, e cioè il bene dell’altro, poiché così soltanto lo collega a sé, come ha riconosciuto nel proprio pensiero la superiore unità di tutte le cose. Non per qualche buon sentimento, o perché ce lo impone qualche superiore Rivelazione, ma per la necessità intrinseca del ragionamento, dovremmo concludere che essere felici significa essere come dèi gli uni per gli altri, e che volere il male del prossimo, o invidiarlo, o anche far da spettatori alle sue sofferenze senz...

UNA SPERANZA SENZA FRONTIERE

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  Una speranza senza frontiere Di fronte alle sfide globali, agli scenari tragici che colpiscono il pianeta, alle notizie che ci  raggiungono, sembra che tutto congiuri per toglierci il respiro, oscurando l’orizzonte. La  speranza appare come un bene fragile, quasi un miraggio. Per cui appare naturale porsi  questa domanda: possiamo “sperare” ancora in uno scenario, in un futuro migliore per ’umanità o siamo condannati alla rassegnazione? In questa circostanza ci potrebbe aiutare quanto pensa il filosofo tedesco Ernst Bloch (1885- 1977), cioè“la speranza non è un'illusione passiva, ma un "sogno in avanti", un principio attivo  che anticipa ciò che non è ancora dato. È legata all'idea che il futuro sia aperto e plasmabile,  non predeterminato”1 È così che ognuno di noi “può ancora sperare”, come un sogno ad occhi aperti. Se sappiamo  guardare con attenzione, potremmo vedere l’alba di un nuovo risveglio che è già presente. La  vediamo nella passione...

Antonio Borrelli: UN'ARTE PER LA CITTA'

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Antonio Borrelli (1928-2014) Lo scultore amico Antonio Borrelli,  è stata uno dei testimoni del dialogo  tra persone di fede religiosa  e persone di convinzioni non religiose  nella città di Napoli. La Fondazione Premio Napoli in occasione della pubblicazione della monografia sullo scultore Antonio Borrelli [1] ,ha voluto dedicare all’artista un incontro presso il Palazzo Reale di Napoli: “ Antonio Borrelli: dalla Cina a Pizzofalcone, la storia di un artista napoletano ”. Di convinzioni non religiose egli ha partecipato da molti con sua moglie Diana Pezza, di fede cattolica, al Gruppo del dialogo promosso dal Movimento dei Focolari in Campania. Egli più volte ebbe modo di affermare che “il dialogo è fondamentale nella vita dell’umanità. Quando c’è dialogo non c’è conflitto… ma non è facile imparare a dialogare. Sentii questa parola per la prima volta da Togliatti, in anni difficili, quando alla base del PCI c’era risentimento per certe posizioni d...

Luciana Scalacci: Vivere il proprio lavoro con grande impegno

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Luciana Scalacci (1947-2025) Luciana Scalacci, toscana, membro   della Commissione internazionale del dialogo con persone di convinzioni non religiose del Movimento dei Focolari, ha rappresentato per tanti una testimonianza viva   di impegno concreto e fattivo in questo dialogo che lei condivide con suo marito Nicola Cirocco. Di convinzioni non religiose, Luciana   ha sempre sentito il "vivere il   dialogo" come un aspetto fondamentale in una società   in cui è ancora molto presente la contrapposizione e dove le diversità anziché una ricchezza diventano motivo di scontro e di conflitto.  Attualmente in pensione,   ha lavorato per 42 anni   sia in ambito privato che in ambito pubblico. Sempre   contenta del proprio lavoro e della sua famiglia, ha una figlia con due nipotine, ancora molto impegnata in attività culturali e di promozione sociale, è stata contenta di rilasciarci questa intervista per il blog "In cammino". Hai lavorato com...