DOMENICO PISANO: Mi dispiace per il 2020

 

Domenico Pisano

 E’ pur sempre un anno andato via. Un tempo passato, non più recuperabile. Un’occasione sprecata di vita. Il 2020 e le definizioni terribili, quali orribile, funesto, maledetto. Io mi chiedo “ Gli anni precedenti cosa hanno portato di diverso e migliore? Non ci sono state guerre, malattie, solitudini, disoccupazione, egoismi, tradimenti? E gli anni futuri saranno più umani? E allora qual è la differenza tra il 2020 e gli anni precedenti (e successivi)? “. Il 2020 ha subito una eredità pesantissima e irta, che, trasmessa con silenziosa infamia, gli ha consegnato l’inquinamento, lo sfruttamento, l’alienazione, il consumismo. Il virus non nasce nel 2020: in quest’anno egli è un giovinastro prepotente e immorale, negli anni precedenti concepito e programmato per la distruzione della terra e dell’uomo. Immaginiamolo, questo giovinastro, che si è alimentato con cibi alterati e potenziato attraverso una tecnologia dissacrante, ha profanato identità e considerato la cultura un valore inutile, ha consumato prodotti e sentimenti, ha dimenticato la solidarietà e calpestato l’uguaglianza, ha concepito il conflitto bellico quale soluzione ad ogni problema, ha costruito macerie. Una diseducazione continua, martellante, occulta. La dittatura dell’io sulla democrazia del noi. I suoi cattivi maestri? Il Potere e il Denaro. Qual è la differenza tra il 2020 e gli anni precedenti (e successivi)? I morti per Covid del 2020 sono gli stessi dispersi nella campagna in Russia del 1941/43; sono i desaparecidos dal 1973 al 1983 in Argentina e Cile (e in altri paesi); sono gli innocenti gettati nella calce viva dalla mafia e nelle fosse comuni degli eccidi. Tutti senza una carezza, un bacio, una preghiera. Tutti in un anonimato feroce di solitudine. E sono anche i figli che verranno senza cieli e mari azzurri! Non esiste morte più ingiusta di questa! Il 2020 non è il mandante consapevole, ma l’esecutore coatto! Nel 2020 il virus è stato chiamato Corona; negli anni precedenti ne aveva un altro, di nome, Disumanizzazione, che, però, nessun atto anagrafico né laboratorio scientifico ha mai registrato. Del 2020 tutti abbiamo dimenticato la dimensione temporale, ovvero mesi, giorni, ore, istanti che vanno via senza essere rispettati e vissuti in pienezza di cuore. Anzi, il 2020, indegno e assassino, subdolo e spietato, doveva scorrere velocemente, scaramanticamente: doveva essere cancellato dal calendario e ritenuto un errore dello stesso dio Kronos. Il Tempo non è mai una bestemmia né un oltraggio, mai una casualità nè una prigione: è la consapevolezza del nostro esser uomini, la traccia del percorso terreno, la linea del destino. Tutto dipenderà da noi, onesti viandanti: nel viaggio il Tempo avrà le nostre scarpe, le nostre curiosità, le nostre mete, i nostri sogni. Dipenderà da noi dare al Tempo un tempo d’amore, una estensione amabile, un’eco luminosa.  L’uomo non è tale senza il Tempo; il Tempo non ha volto senza l’uomo. Mi dispiace per il 2020. Gli chiedo perdono. Ti abbiamo contagiato noi, uomini contaminati dall’odio. Ti abbiamo annullato noi, che del Nulla abbiamo fatto il nostro Tempo.

Domenico Pisano


Domenico Pisano, scrittore, insegna Italiano e Latino presso il Liceo statale "Virgilio" di Avellino. Ha pubblicato racconti, romanzi e poesie. Ricordiamo I racconti del Chiazzullo, i romanzi  L'orecchino  e Il giardino dei fiori finti, le poesie Il tempo e un amore e recentemente il romanzo La villa del tempo assente. 



Commenti

Anonimo ha detto…
Una riflessione preziosa.
Anonimo ha detto…
amen
Anonimo ha detto…
amen
Anonimo ha detto…
La ringrazio per le riflessioni.
è pur sempre un anno andato via, anche solo per questo allora vogliamogli bene a questo 2020
non è sua la colpa di tutto ciò che è stato durante il suo tempo
e comunque è stato il nostro tempo, nel bene e nel male

Post popolari in questo blog

"...E miglia da percorrere" di Robert Frost

Francesco D'Assisi: Chi lavora con le mani, la testa e il cuore

Ennio Flaiano: C'è un limite al dolore