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Visualizzazione dei post da novembre, 2018

Maria Romana De Gasperi: IMPAREREMO A SENTIRE IL DOLORE DI QUELLI CHE FUGGONO!

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Maria Romana De Gasperi “Naufragio al largo della Libia: oltre 100 morti”. Com’è strano l’animo umano: se qualcuno grida sulla stra spiaggia che sta per annegare, tutti ci sentiamo responsabili quando non fosse possibile salvarlo. Questi morti affogati invece pare non ci commuovono…Così la scomparsa di un barcone nelle acque del nostro mare viene letta   come una notizia negativa, ma senza trasporto…E’ la piaga del nostro secolo, è la sfida alla nostra umanità. Maria Romana De Gasperi Avvenire. 22 settembre 2018 Maria Romana De Gasperi, Quando impareremo a sentire il dolore di quelli che fuggono?

Brandly James: Cercare la propria identità

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Brandly James E da poco passato in TV la serie “I Medici: Lorenzo il Magnifico” . Un lavoro dignitoso e bene interpretato che ci ha mostrato anche la radice violenta nelle lotte per il potere che si scatenarono nel Rinascimento. Fra i protagonisti Giuliano dei Medici, interpretato ottimamente dall’attore inglese Brandly James    che ha subito da subito il fascino della nostra Storia e della citta di Firenze. In un’intervista ha rivelato che questo lavoro impegnativo sulla figura di Giuliano, un giovane complesso e dalle grandi idealità, lo ha portato a interrogarsi profondamente e a cercare la propria identità. Un impegno che ha apportato una vera crescita a livello personale, perché, come afferma “ ho imparato a osservarmi meglio, giudicando meno gli altri, uscendo da una sorta di bolla nella quale volevo costringermi. Nessuna ossessione o ambizione, però se vuoi lavorare bene la priorità deve essere questa, a qualsiasi livello.”

Riscopriamo il valore "alto" della politica

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Ho semre avuto un forte interesse per i problemi sociali, le ingiustizie, la povertà, lo sfruttamento sul lavoro, il razzismo ecc. Ritengo l'agire politico il terreno privilegiato per intervenire contro queste forme di disagio, pur sapendo che sulla politica si concentrano interessi economici e ambizioni di potere che ne hanno svilito il ruolo "alto" che le compete. Stefano Talamonti da Insieme per l'Albania,  da In dialogo per un mondo più unito Atti del Convegno a castelgandolfo dal 31 maggio al 1 giugno 1997

Andare incontro al prossimo

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          Quante volte chiamano alla nostra porta? Puó essere il postino, un vicino di casa, l’amico di un nostro figlio, o anche uno sconosciuto…   Cosa vorrá?   Sará prudente aprire, lasciar entrare a casa qualcuno che non conosciamo? Ebbene, l’ IDEA DI QUESTO MESE, ci invita ad accogliere ogni ospite inaspettato.       Tutte la comunitá sono invitate a superare le paure, le divisioni, le false sicurezze, per andare incontro al prossimo. Infatti, ogni giorno si presentano situazioni con diversi “vestiti”: le sofferenze quotidiane, le difficoltá che suscita la propria coerenza, le sfide per le scelte importanti della vita, ma soprattutto quelle sofferenze legate ai volti dei fratelli e delle sorelle che incontriamo sul nostro cammino.      E qui troviamo un invito personale a far tacere i rumori per riconoscere ed ascoltare quella voce dell’amore, l’unico capace di liberarci delle nostre paure e portarci ad aprire la porta del cuore. Claude Larrique     

Chiara Lubich: L'amore è come il fuoco

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Liliana Cosi nella Scuola di danza classica a reggio Emilia  “É necesario far tacere tutto in noi per scoprire la voce dentro. Ed é necesario estrarre quella voce come un diamante dal fango: pulirla, mostrarla e offrirla nel momento opportuno, perché é amore e l’amore va dato; é come il fuoco che brucia quando viene comunicato alla paglia o al legno, altrimenti si spegne. L’amore deve crescere in noi e straripare” . Chiara Lubich      

Mamma Africa

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Delia, una signora italiana proprietaria di un bar, racconta:  “Un caldo pomeriggio di domenica, seduti sul marciapiede c’erano alcune madri con i loro figli affamati.  Li invitai a passare e gli dissi che gli avrei dato gratuitamente qualcosa da mangiare ai bambini. Loro si vergognavano per non avere soldi, ma io insistetti, e finalmente accettarono.  A partire da quel momento, il mio bar é diventato il bar degli immigranti, la maggior parte dei quali é musulmana.  Molti iniziarono a chiamarmi   ‘mamma Africa’.  I miei vecchi clienti, a poco a poco, si andarono perdendo, in modo che la piccola sala dedicata alle partite dei pensionati é diventata quella dei bambini, dove possono studiare e giocare, con la comoditá che le mamme possono cambiare i pannolini al bimbi, oppure si é trasformata in un’aula per le lezioni di italiano. Io non ho fatto una scelta in realtá, ma tutto é nato da una necessitá, quella di non guardare dall’altra parte. Grazie a loro ho avuto contatto con

Nostalgia

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Massimiliano Varrese nel Docufilm MI-Ka-El «La nostalgia è un luogo mobile che appare e scompare sulle carte della fantasia ma sta ben saldo  nel cuore di ognuno di noi» (J. Saramago). Composta da “nóstos ” (ritorno) e “algos” (dolore, sofferenza), la nostalgia esprime il “dolore del  ritorno” o meglio la sofferenza provocata dal desiderio di rivivere emozioni e/o esperienze passate. Con questa parola - entrata nel vocabolario nel XVII secolo - il medico svizzero J. Hoferr (1662– 1752) descrive la patologia diffusa tra i soldati che, costretti ad arruolarsi, accusavano il “sintomo” della mancanza della ’propria’ casa. Nel tempo il sintomo si è trasformato in un sentimento, ma è  rimasto intatto e presente nel cuore dei migranti che lasciano casa, famiglia, patria e terra per una  prospettiva di vita meno precaria e senza guerra. È presente e viva, la nostalgia, anche nel cuore di  tanti, giovani e meno giovani, costretti a lasciare la propria ‘casa’ alla ricerca di lavor