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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

Giovedì Santo: Don Tonino Bello e la Chiesa col grembiule

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Giotto: La lavanda dei piedi Nel giovedì santo, insieme alla Cena del Signore, celebriamo l'atto di Gesù, che si alza da tavola, si toglie il mantello (sarebbe la giacca, per noi), si lega alla vita un grembiule, o un asciugamano per i piedi, versa acqua in un catino, lava i piedi dei suoi discepoli e li asciuga. È il lavoro abituale del servo, quando il suo padrone arriva da un viaggio. Il Vangelo di Giovanni  non racconta l'ultima Cena, già raccontata negli altri Vangeli, ma racconta la lavatura dei piedi. Segno che, per Giovanni, questo gesto ha lo stesso valore del donarsi di Gesù nel pane e nel vino, come cibo di vita. Gesù si dona come umile servitore nostro. Pietro si scandalizza, non vorrebbe farsi servire dal Maestro, ma Gesù lo avverte: «Se non ti lasci lavare i piedi non sei con me. Quello che ora non capisci, lo capirai un giorno».  Ora noi cerchiamo di capirlo. Giovanni comincia questo cap. 13 del suo Vangelo così: «Sapendo Gesù che era venuta la sua ora

Elizabeth Enright: A primavera, un mondo rinnovato

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"Primavera" di Luigi Nappa Con l'arrivo della primavera, sembrò che  il mondo che ci circondava si fosse rinnovato e fosse divenuto più vasto. Il bosco diventò più fitto e più profondo; migliaia e migliaia di foglioline nuove nascosero i panorami consueti; l'erba crebbe alta e tenera nei prati, come il pelo sulla schiena di un gatto. Tutto dovette essere esplorato ancora una volta, perché all'improvviso tutto era stato creato di nuovo. Elizabeth Enright Da Elizabeth Enright, Lo sbaglio del quarto piano, Salani

Doriana Zamboni: Il mondo vive

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Doriana Zamboni (1926 -.2015) Il mondo vive ancora perché ci sono creature disposte a proteggere gli altri, impedendo così all'umanità la sua autodistruzione. Doriana Zamboni

Mariapia Veladiano: La scuola aiuta tutti i ragazzi a realizzarsi

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Mariapia Veladiano Il tema dell'equità è fondamentale nella scuola. Equità vuol dire riparare la partenza diversa che c'è tra i ragazzi. C'è chi nasce in un contesto culturale splendido, ricco, e chi nasce in un contesto più povero sia culturalmente che socialmente, e la scuola ha il compito di riparare questa differenza per permettere a tutti i ragazzi la possibilità di realizzarsi. Questa è la prima cosa che la scuola deve fare. Bisogna quindi che noi docenti ma anche noi genitori…chiediamo questo alla scuola e non la competitività. I docenti hanno un compito splendido, la scuola è un posto meraviglioso, anche se in questo momento la scuola è in difficoltà perché deve in qualche modo riparare "la fiducia nell'altro" che è venuta meno in tutta la società, non solo nella scuola. Si parte spesso sfiduciati e con l'idea che l'altro non sia degno di fiducia, l'altro docente, l'altro scuola, l'altro istituzione. Il compito del

Philippe Jaccottet: Lo sguardo

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Phlilippe Jaccottet lo sguardo Che cos'è lo sguardo? Una freccia più aguzza della lingua la corsa da un estremo all'altro dal più profondo al più lontano dal più scuro al più chiaro un rapace. Philippe Jaccottet da Arie traduzione di Albino Crovetto Marcos y Marcos 2001

Chiara Lubich: Il mio io è l'umanità

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Chiara Lubich (1920.2008) riceve la cittadinanza onoraria a Palermo Io sento di vivere in me tutte le creature del mondo... realmente: perché il mio io è l'umanità con tutti gli uomini che furono e che saranno. La sento e la vivo questa realtà: perché sento nell'anima mia il gaudio del Cielo, sia l'angoscia dell'umanità. Chiara Lubich da Vida Rus, Postfazione al libro Dialogo, dolore e...Marino 2017

Papa Francesco: "NON GUARDARE DAL BALCONE"

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Papa Francesco   Non si possono  risolvere in un baleno tutte le questioni. Per rendersene conto basta provare ad agire di persona invece di limitarsi a osservare e criticare dal balcone l’operato degli altri. E questo è un difetto, quando le critiche non sono costruttive. Se il politico sbaglia, vai a dirglielo; e ci sono tanti modi di dirlo: “Ma, credo che questo sarebbe meglio così, così…”. Attraverso la stampa, la radio… Ma dirlo costruttivamente. E non guardare dal balcone, osservarlo dal balcone aspettando che lui fallisca. No, questo non costruisce la civiltà. Trovare la forza di assumersi le responsabilità che ci competono, comprendendo al tempo stesso che, pur con l’aiuto di Dio e la collaborazione degli uomini, accadrà comunque di commettere degli sbagli. Tutti sbagliamo. “Scusatemi, ho sbagliato. Riprendo la strada giusta e vado avanti”. Papa Francesco Cesena, 1 ottobre 2017

Riccardo Muti: Come accogliere gli immigrati

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Riccardo Muti Vivo le tensioni che attraversano il mondo con profonda inquietudine perché vedo che i problemi che quotidianamente ci interrogano non si risolvono o non si vogliono risolvere. Quello che abbiamo di fronte è un mondo multiculturale, lo sappiamo. Le storie drammatiche di chi bussa alla nostra porta impongono accoglienza e braccia aperte. Ritengo poi che sia importante che chi arriva possa intraprendere  un percorso di integrazione non solo economico e sociale, ma anche culturale perché l’ultima cosa che vorrei è che nel nome della multiculturalità si arrivi ad una distruzione della nostra storia millenaria e della nostra identità culturale. Sulla porta di Capua c’erano tre busti, quello di Federico II e quelli dei suoi consiglieri, Taddeo Da Sessa e Pier delle Vigne. Sotto quest’ultimo c’era incisa una frase: “Intrent securi qui quaerunt vivere puri”. Entrino pure con sicurezza, tranquillamente, tutti coloro che intendono vivere onestamente. Penso sia ancora di gra

Il nostro cammino

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     Quando, alle volte, abbiamo la sensazione di essere in mezzo a dei pericoli e a delle minacce, abbiamo bisogno di trovare la strada giusta che ci conduca finalmente al sicuro.  A chi chiedere aiuto?   Spesso, dopo aver percorso le strade della nostra presunta autosufficienza, ci troviamo disorientati, confusi, più consapevoli dei nostri limiti e delle nostre mancanze. Vorremmo ritrovare la bussola della vita, e con essa il percorso verso la mèta, in un rinnovato slancio verso un’esperienza nuova.         Dobbiamo trovare la forza di essere docili, il coraggio di uscire da noi stessi per proseguire sulla via dell’amore. Ci può aiutare la meditazione che ci accompagna durante la giornata e fa di ogni momento, gioioso o doloroso, una tappa del nostro cammino.      In Svizzera, Hedy, sposata e madre di quattro figli, da tempo cerca di vivere l’DEA DEL MESE, e ora è gravemente malata; sa che fra poco arriverà alla mèta del suo cammino sulla terra. La sua cara amica Kati racconta: "