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Visualizzazione dei post da gennaio, 2011

L'indignazione delle suore

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Chiara Castellano con Mariapia Bonanate Le religiose italiane sono indignate e sofferenti per quanto sta accadendo attorno all’immagine della donna, ridotta a merce per uso sessuale, umiliata ed offesa nella sua dignità di persona. E questo proprio in quel contesto istituzionale dal quale dovrebbe provenire la difesa e la promozione del mondo femminile, la valorizzazione delle sue qualità umane e sociali, professionali, di quel “genio femminile” esaltato da Giovanni Paolo II . È un grido forte e commosso che giunge da più parti, in particolare dalle comunità e dalle case di accoglienza dove decine di suore lavorano sulla strada per aiutare le donne in difficoltà ad uscire da quella condizione di schiave del sesso nella quale tantissime sono finite contro la propria volontà, ingannate e minacciate. Due religiose, Suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata, responsabile dell’Ufficio Anti-Tratta dell’USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia) e Rita Giarretta, fondatrice di “Cas

Radio vaticana e la situazione politica attuale

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Colpisce l’editoriale scritto dal politologo Antonio Maria Baggio, mandato in onda da Radio Vaticana: Lo sconcerto sulla vicenda Ruby è grande perché queste intercettazioni che sono su tutti i giornali introducono delle ipotesi di reati molto gravi e riprovevoli e questo giustifica lo sconcerto. Teniamo anche presente che l’indignazione che c’è nei confronti della situazione politica attuale dipende anche dal fatto che si è cercato di portare in ambito pubblico un modo di vivere privato, che apparteneva certamente alle abitudini aziendali. Ad esempio, la legge elettorale. Nel momento in cui i rappresentanti dei cittadini sono designati dalle segreterie dei partiti, senatori e deputati diventano degli impiegati dei loro partiti anziché essere rappresentanti del popolo. Si chiede agli operai Fiat di fare sacrifici con uno stipendio di 950 euro al mese, quando ragazzine escono dai Palazzi del potere avendo in tasca sei mesi dello stipendio di questi operai. Non credo che sia que

Berlusconi e i comunisti

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Berlusconi facendo leva su un diffuso anticomunismo italiano, che neanche le parole di Giovanni XXIII e dei successivi pontefici sono riuscite a cancellare da tanta parte della cristianità, ha spesso infierito su gruppi politici o magistrati, bollandoli in maniera vergognosa come “comunisti”. Posizione intellettuale antistorica, antipolitica e anticristiana. Antistorica perché, con il crollo dei sistemi politici comunisti, il pensiero comunista ha perso quella valenza ideologica di contrapposizione al pensiero religioso che tanto aveva caratterizzato i passati regimi; antipolitica perché un Presidente del Consiglio deve avere rispetto per tutti gli italiani, anche di quelli che si rifanno a visioni politiche di matrice comunista; anticristiana in quanto Gesù è venuto a portare la legge d’amore per tutti gli uomini al di là delle convinzioni e della stessa fede, senza alcuna discriminazione e senza alcuna idea di proselitismo. Tuttavia di fronte ad affermazioni denigrato

Il Cardinale Sepe e la criminalità a Napoli

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Napoli quartiere Fuorigrotta Si è aperto, il 16 dicembre 2010, l’anno speciale voluto dal Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe per coinvolgere la Chiesa, la società civile e il mondo accademico in un progetto concreto di comunione e sinergia a favore di tutta la comunità. Riportiamo un brano della lettera pastorale che per l’occasione il Cardinale ha inviato a tutti i cittadini. I cumuli di immondizia per strada, mentre segnalano la più grave delle emergenze in atto, confermano quell’ emergenza complessiva che continua ad agire su tutti i fronti del disagio sociale. La sanità, la scuola, l’assistenza pubblica, i trasporti: tutta la complessa rete di servizi che formano il cuore pulsante della città appare lacerata in più punti. E’, infatti, la mancanza di una corretta giustizia sociale a mostrare le più gravi lesioni nelle nostre strutture. In questo senso, non c’era da attendersi i morsi aggiuntivi della crisi internazionale per identificare nel lavoro che manca il dramma dei

Per la pace

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Chiara Lubich a Fontem in Africa Fra persone diverse per lingua, razza, nazione, fede, quale è il vincolo di unità, causa della pace? L’amore che batte in fondo ad ogni cuore umano. Che per i seguaci di Cristo è quell’agape che è una partecipazione all’amore stesso che è Dio: amore forte, amore capace di amare anche chi non contraccambia ma attacca, come il nemico, amore capace di perdonare. E per chi segue altre fedi religiose è un amore che discende da quella regola d’oro che impreziosisce molte religioni e dice: "Fa agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”. Amore, che per le persone che non hanno fede religiosa può voler dire filantropia, solidarietà, non violenza. Chiara Lubich Da: Chiara Lubich, Verso l’unità delle nazioni e l’unità dei popoli; Discorso all’ONU del 28 maggio 1997

Sostegno alle famiglie di vittime di mafia

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Il 21 marzo di ogni anno i familiari di vittime di mafia si ritrovano nella giornata della memoria e dell’impegno a ricordare uno ad uno i nomi e i cognomi delle vittime della criminalità organizzata in una città italiana. Portano una valigia di dolore e di coraggio per continuare a lottare per i diritti propri e delle tremila persone che in tutto il Paese vivono la loro stessa condizione. “Il grido che abbiamo sempre colto è il bisogno di giustizia e di verità che ciascuno esprime – dice don Luigi Ciotti, presidente di Libera - . Ma io aggiungo che c’è una terza istanza da portare avanti, il bisogno di dignità…Provo una grande commozione conoscendo le loro storie, le ferite profonde e la grande capacità di mettere in gioco la vita…Per noi quelle persone non sono morte, sono vive attraverso quanti ne hanno preso il testimone e vanno in giro per le scuole per invitare le persone a mettersi in gioco, a vivere una resistenza nuova.” Molti passi sono stati fatti dalla legislazione,

Difendiamo la democrazia

Leggiamo da MicroMega: "Il diktat di Marchionne, che Cisl e Uil hanno firmato, contiene una clausola inaudita, che nemmeno negli anni dei reparti-confino di Valletta era stata mai immaginata: la cancellazione dei sindacati che non firmano l’accordo, l’impossibilità che abbiano una rappresentanza aziendale, la loro abrogazione di fatto. Questo incredibile annientamento di un diritto costituzionale inalienabile non sta provocando l’insurrezione morale che dovrebbe essere ovvia tra tutti i cittadini che si dicono democratici. Eppure si tratta dell’equivalente funzionale, seppure in forma post-moderna e soft (soft?), dello squadrismo contro le sedi sindacali, con cui il fascismo distrusse il diritto dei lavoratori a organizzarsi liberamente..." Riteniamo un dovere morale intervenire presso tutte le sedi istitruzionali per rivendicare i diritti delle minoranze e la cancellazione della inaudita clausola.