Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2019

Jorge Luis Borges: Chi sono io?

Immagine
Jorge Luis Borges (1899-1986) « Io sono tutti gli scrittori che ho letto, tutte le persone che ho incontrato, tutte le donne che ho amato, tutte le città che ho visitato». Jorge Luis Borges

OGNUNO HA DEI VALORI DENTRO DI SE'

Immagine
Claretta Dal Rì (1930-2016) Noi sappiamo che ognuno ha dei valori dentro, ognuno. Amandoci tra noi, aiutandoci, aiutiamo l'altro a sviluppare questi valori, la parte più bella di sé. Quindi se l'altro migliora nella sua parte più bella, viene fuori una cosa molto speciale, ed io mi trovo arricchita da questo perché cerco di aiutare  l'altro a svilupparsi, e l'altro fa altrettanto con me. Quindi si parte da una coscienza personale, che sempre c'è, e si arriva a questo aiuto reciproco che fa crescere in noi la parte più bella, la coscienza personale e collettiva. Claretta Dal Rì da Atti del Convegno sul tema  "Dialogo su coscienza e povertà" promosso dal centro del Dialogo del Movimento dei Focolari il 25-27 maggio 2007

Francesco d'Assisi: Serenità, coraggio e sapienza

Immagine
Signore, concedimi la serenità per accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio per cambiare le cose che posso, e la sapienza per comprendere la preziosità della vita condotta ogni giorno con serenità.  Francesco d'Assisi

Albert Camus: "Oggi la tragedia è collettiva"

Immagine
Albert Camus (1913-1960) Oggi sappiamo che non esistono più isole e che le frontiere sono inutili. Sappiamo che in un mondo in continua accelerazione, nel quale l’Atlantico si attraversa in meno di un giorno e Mosca parla con Washington in poche ore, noi siamo costretti a seconda dei casi alla solidarietà o alla complicità. Negli anni Quaranta una cosa l’abbiamo imparata: l’ingiuria fatta a uno studente di Praga colpiva allo stesso modo l’operaio di Clichy e il sangue sparso sulle rive di un fiume dell’Europa centrale  doveva portare un contadino del Texas a versare il proprio sul suolo di quelle Ardenne che avrebbe visto per la prima volta. Non c’era come non c’è una sola sofferenza isolata, una sola tortura in questo mondo che non si ripercuota nella nostra vita di ogni giorno…Oggi la tragedia è collettiva. Sappiamo allora tutti senz’ombra di dubbio, che il nuovo ordine che cerchiamo non può essere solo nazionale e neppure continentale, e soprattutto non può essere occidentale

Gandhi: Un pianeta migliore

Immagine
Gandhi (1869-1948) "Un pianeta migliore è un sogno che inizia a  realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso" Gandhi

Moreno Orazi: Un relativismo positivo

Immagine
Moreno Orazi Relativismo, una delle parole estremamente ambigue che richiedono una precisa ridefinizione. Ogni parola ha un suo ambito culturale, un suo ambiente, forse questa parola... dovrà essere oggetto di una particolare attenzione. La mia concezione del relativismo è questa, non negativa: è un particolare stadio della coscienza che non corrisponde ad un offuscamento, ma a uno sguardo più vigile e più attento. E' un elemento utile per la ricerca della verità, che non è data una volta per tutte, ma che è un valore da raggiungere. Il relativismo aiuta ad essere vigili, a non cadere in giudizi assoluti, a non assolutizzare il proprio punto di vista, è un o strumento importantissimo nel dialogo. Moreno Orazi da Dialogo su coscienza e povertà, Tip. Città Nuova 2007, Roma

La solidarietà come materia scolastica

Immagine
Proporre la solidarietà come materia scolastica, e precisamente un periodo formativo ed operativo al quarto anno delle scuole superiori, quando gli alunni hanno 17-18 anni, un età matura in cui i giovani sono in grado di lavorare fattivamente alla realizzazione di un progetto per il Sud del mondo. Abbiamo sperimentato il progetto in 5 scuole toscane ed abbiamo constatato che  lavorando sulla solidarietà, per un anno intero,  si formano cittadini diversi. Gli studenti di Prato sono stati a Fontem in Africa, gli studenti di Firenze in India e in Calabria, quelli di Lucca  in Brasile,  Claudio Vanni da Claudio vanni,  Progetto Unicoop "Un cuore si scioglie" Tip. Città Nuova 2007

Riscopriamo il valore della coscienza comunitaria

Immagine
Uniti da una profonda motivazione interiore viviamo una profonda  esperienza di dialogo che ci fa sentire portatori di un valore fondamentale: la propria coscienza e il rispetto  per la libera coscienza di ognuno, di tutti, anche di quelli che non hanno voce perché emarginati o perché vivono in uno stato di estrema povertà. Sentiamo così affiorare la coscienza comunitaria e percepiamo che essa, se ancorata ai valori umani condivisi, può preservare  questo valore fondamentale...  Questa coscienza nasce dall'ascolto e nell'esercizio, anche se a volte doloroso, dell'attenzione e dell'amore verso chi ci è accanto. Perciò fiorisce  e rifiorisce nella pratica del bene, nell'impegno a soccorrere chi ci è accanto o chi è solo geograficamente più lontano. Accoglie le diversità di ogni uomo ed esprime la conapevolezza della sua interdipendenza con tutti gli esseri viventi, restituisce al più indigente della terra la sua dignità. Agnese Fermo Fasola da Agnes

Chiara Lubich: NO AL PROSELITISMO!

Immagine
Chiara Lubich con L'Iman  W.D. MOhanned - Usa 2000 Il dialogo è un arricchimento reciproco, è un volersi bene, è un sentirsi già fratelli, è un creare già la fraternità universdale...Il dialogo è vero se animato dall'amore vero. Ora l'amore è vero se è disinteressato, se no non è amore, è egoismo.  Se ci fosse un interesse nell'amare, esso sarebbe un dialogo costruito senza amore, quindi non sarebbe un dialogo, sarebbe un'altra cosa: proselitismo. Proselitismo deve stare fuori dalla nostra porta, non può esserci perché altrimenti non c'è dialogo. Chiara Lubich da "Dialogo su coscienza e povertà" a cura del Centro del Dialogo con persone di convinzioni non religiose  del Movimento dei Focolari 

Luigino Bruni: Non tutte le povertà sono disumane

Immagine
Luigino Bruni Dobbiamo usare molta attenzione quando parliamo di povertà. C'è infatti povertà e povertà. Non tutte le povertà sono disumane: la povertà è una piaga ma anche una beatitudine se scelta per amore degli altri. Lo spettro semantico della parola povertà va dalla tragedia di chi la povertà la subisce (dagli altri, dagli eventi), alla beatitudine di chi la povertà la sceglie liberamente per amore degli alri, facendosi poveri per liberare altri da forme di povertà non scelte (che cos'è se non anche questo il senso profondo xdell'azione delle decine di migliaia di missionari che operano nei paesi pià svantaggiati?) Luigino Bruni dagli atti del Convegno Dialogo su Coscienza e povertà  Castelgandolfo 25/27 maggio 2007

Piero Taiti: Vivere secondo coscienza

Immagine
Il senso profondo del nostro fare non è la nostra "vincenziana" bontà verso gli altri, non è qualcosa di buono o di bene che sopravanza dentro di noi, che possiamo distribuire agli altri: è la condivisione del concetto che ogni altro individuo esprime, bene o male, la propria coscienza individuale (e da questo sentimento nascono i valori di solidarietà, di uguaglianza, di fratellanza) che ci obbliga, ci mette nelle condizioni di dover soccorrere con ogni mezzo chi si trova nelle difficoltà della vita, cominciando da quelli che ci stanno più vicini, fino a quelli che, solo geograficamente, sono più lontano da noi: con un senso di "compassione" (nell'accezione buddista del termine) che ci consente di "essere" prima di tutto noi "nel bisogno", e poi quindi di "fare". Piero Taiti da La coscienza di Piero Taiti, in Atti del Convegno Dialogo su coscienza e povertà  promosso Centro del Dialogo dal Movimento dei Focolari il