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Visualizzazione dei post da 2019

Jorge Luis Borges: Chi sono io?

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Jorge Luis Borges (1899-1986) « Io sono tutti gli scrittori che ho letto, tutte le persone che ho incontrato, tutte le donne che ho amato, tutte le città che ho visitato». Jorge Luis Borges

OGNUNO HA DEI VALORI DENTRO DI SE'

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Claretta Dal Rì (1930-2016) Noi sappiamo che ognuno ha dei valori dentro, ognuno. Amandoci tra noi, aiutandoci, aiutiamo l'altro a sviluppare questi valori, la parte più bella di sé. Quindi se l'altro migliora nella sua parte più bella, viene fuori una cosa molto speciale, ed io mi trovo arricchita da questo perché cerco di aiutare  l'altro a svilupparsi, e l'altro fa altrettanto con me. Quindi si parte da una coscienza personale, che sempre c'è, e si arriva a questo aiuto reciproco che fa crescere in noi la parte più bella, la coscienza personale e collettiva. Claretta Dal Rì da Atti del Convegno sul tema  "Dialogo su coscienza e povertà" promosso dal centro del Dialogo del Movimento dei Focolari il 25-27 maggio 2007

Francesco d'Assisi: Serenità, coraggio e sapienza

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Signore, concedimi la serenità per accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio per cambiare le cose che posso, e la sapienza per comprendere la preziosità della vita condotta ogni giorno con serenità.  Francesco d'Assisi

Albert Camus: "Oggi la tragedia è collettiva"

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Albert Camus (1913-1960) Oggi sappiamo che non esistono più isole e che le frontiere sono inutili. Sappiamo che in un mondo in continua accelerazione, nel quale l’Atlantico si attraversa in meno di un giorno e Mosca parla con Washington in poche ore, noi siamo costretti a seconda dei casi alla solidarietà o alla complicità. Negli anni Quaranta una cosa l’abbiamo imparata: l’ingiuria fatta a uno studente di Praga colpiva allo stesso modo l’operaio di Clichy e il sangue sparso sulle rive di un fiume dell’Europa centrale  doveva portare un contadino del Texas a versare il proprio sul suolo di quelle Ardenne che avrebbe visto per la prima volta. Non c’era come non c’è una sola sofferenza isolata, una sola tortura in questo mondo che non si ripercuota nella nostra vita di ogni giorno…Oggi la tragedia è collettiva. Sappiamo allora tutti senz’ombra di dubbio, che il nuovo ordine che cerchiamo non può essere solo nazionale e neppure continentale, e soprattutto non può essere occidentale

Gandhi: Un pianeta migliore

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Gandhi (1869-1948) "Un pianeta migliore è un sogno che inizia a  realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso" Gandhi

Moreno Orazi: Un relativismo positivo

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Moreno Orazi Relativismo, una delle parole estremamente ambigue che richiedono una precisa ridefinizione. Ogni parola ha un suo ambito culturale, un suo ambiente, forse questa parola... dovrà essere oggetto di una particolare attenzione. La mia concezione del relativismo è questa, non negativa: è un particolare stadio della coscienza che non corrisponde ad un offuscamento, ma a uno sguardo più vigile e più attento. E' un elemento utile per la ricerca della verità, che non è data una volta per tutte, ma che è un valore da raggiungere. Il relativismo aiuta ad essere vigili, a non cadere in giudizi assoluti, a non assolutizzare il proprio punto di vista, è un o strumento importantissimo nel dialogo. Moreno Orazi da Dialogo su coscienza e povertà, Tip. Città Nuova 2007, Roma

La solidarietà come materia scolastica

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Proporre la solidarietà come materia scolastica, e precisamente un periodo formativo ed operativo al quarto anno delle scuole superiori, quando gli alunni hanno 17-18 anni, un età matura in cui i giovani sono in grado di lavorare fattivamente alla realizzazione di un progetto per il Sud del mondo. Abbiamo sperimentato il progetto in 5 scuole toscane ed abbiamo constatato che  lavorando sulla solidarietà, per un anno intero,  si formano cittadini diversi. Gli studenti di Prato sono stati a Fontem in Africa, gli studenti di Firenze in India e in Calabria, quelli di Lucca  in Brasile,  Claudio Vanni da Claudio vanni,  Progetto Unicoop "Un cuore si scioglie" Tip. Città Nuova 2007

Riscopriamo il valore della coscienza comunitaria

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Uniti da una profonda motivazione interiore viviamo una profonda  esperienza di dialogo che ci fa sentire portatori di un valore fondamentale: la propria coscienza e il rispetto  per la libera coscienza di ognuno, di tutti, anche di quelli che non hanno voce perché emarginati o perché vivono in uno stato di estrema povertà. Sentiamo così affiorare la coscienza comunitaria e percepiamo che essa, se ancorata ai valori umani condivisi, può preservare  questo valore fondamentale...  Questa coscienza nasce dall'ascolto e nell'esercizio, anche se a volte doloroso, dell'attenzione e dell'amore verso chi ci è accanto. Perciò fiorisce  e rifiorisce nella pratica del bene, nell'impegno a soccorrere chi ci è accanto o chi è solo geograficamente più lontano. Accoglie le diversità di ogni uomo ed esprime la conapevolezza della sua interdipendenza con tutti gli esseri viventi, restituisce al più indigente della terra la sua dignità. Agnese Fermo Fasola da Agnes

Chiara Lubich: NO AL PROSELITISMO!

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Chiara Lubich con L'Iman  W.D. MOhanned - Usa 2000 Il dialogo è un arricchimento reciproco, è un volersi bene, è un sentirsi già fratelli, è un creare già la fraternità universdale...Il dialogo è vero se animato dall'amore vero. Ora l'amore è vero se è disinteressato, se no non è amore, è egoismo.  Se ci fosse un interesse nell'amare, esso sarebbe un dialogo costruito senza amore, quindi non sarebbe un dialogo, sarebbe un'altra cosa: proselitismo. Proselitismo deve stare fuori dalla nostra porta, non può esserci perché altrimenti non c'è dialogo. Chiara Lubich da "Dialogo su coscienza e povertà" a cura del Centro del Dialogo con persone di convinzioni non religiose  del Movimento dei Focolari 

Luigino Bruni: Non tutte le povertà sono disumane

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Luigino Bruni Dobbiamo usare molta attenzione quando parliamo di povertà. C'è infatti povertà e povertà. Non tutte le povertà sono disumane: la povertà è una piaga ma anche una beatitudine se scelta per amore degli altri. Lo spettro semantico della parola povertà va dalla tragedia di chi la povertà la subisce (dagli altri, dagli eventi), alla beatitudine di chi la povertà la sceglie liberamente per amore degli alri, facendosi poveri per liberare altri da forme di povertà non scelte (che cos'è se non anche questo il senso profondo xdell'azione delle decine di migliaia di missionari che operano nei paesi pià svantaggiati?) Luigino Bruni dagli atti del Convegno Dialogo su Coscienza e povertà  Castelgandolfo 25/27 maggio 2007

Piero Taiti: Vivere secondo coscienza

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Il senso profondo del nostro fare non è la nostra "vincenziana" bontà verso gli altri, non è qualcosa di buono o di bene che sopravanza dentro di noi, che possiamo distribuire agli altri: è la condivisione del concetto che ogni altro individuo esprime, bene o male, la propria coscienza individuale (e da questo sentimento nascono i valori di solidarietà, di uguaglianza, di fratellanza) che ci obbliga, ci mette nelle condizioni di dover soccorrere con ogni mezzo chi si trova nelle difficoltà della vita, cominciando da quelli che ci stanno più vicini, fino a quelli che, solo geograficamente, sono più lontano da noi: con un senso di "compassione" (nell'accezione buddista del termine) che ci consente di "essere" prima di tutto noi "nel bisogno", e poi quindi di "fare". Piero Taiti da La coscienza di Piero Taiti, in Atti del Convegno Dialogo su coscienza e povertà  promosso Centro del Dialogo dal Movimento dei Focolari il

Amy Gutman: La democrazia non è il potere della maggioranza

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Amy Gutman Sin dagli albori, la democrazia non si è mai basata esclusivamente sul potere della maggioranza. I più grandi esponenti del pensiero democratico classico -  filosofi come Rousseau, John Stuart Mill e John Dewey – erano convinti che il potere della maggioranza nascondesse il pericolo di una sua tirannia. Si rendeva dunque necessario studiare il modo migliore di affidare alla maggioranza il destino politico di un paese e vedere per quale motivo l’unico modo per riuscirvi era far sì che tutti i cittadini venissero educati a conoscere i propri interessi. La democrazia, infatti, si basa sulla premessa che i cittadini conoscano perfettamente i propri interessi. Tale premessa è realizzabile solo se le persone non sono analfabete, se ricevono un’istruzione che chiarisca loro cosa è meglio, sia per se stessi che per la società in generale. Amy Gutman da Maurizio Viroli, L'educazione democratica - intervista a Amy Gutmann, rilasciata il 21/5/1992 alla Prtinceton Uni

Rispettare la dignità di ogni persona

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Il dialogo è massimo rispetto per la dignità di ogni persona, rispetto che pone la persona prima delle sue idee e convinzioni. Rispetto così totale da consentire di usare la parola amore, amore vero, senza secondi fini. Donare il meglio di noi stessi, vedere nell'altro le sue qualità migliori e sostenerle e incoraggiarle. Arnaldo Diana da Percorso del dialogo di Arnaldo Diana, da attiu del Convegno Dialogo su coscienza e povertà , Castelgandolfo 25.27 maggio 2007

Thomas Mann: Più forte della morte

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Thomas Mann (1875-1955) E' l'amore, non la ragione, che è più forte della morte. Thomas Mann

Mariangela Gualtiero: Giuro

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Mariangela Gualtiero Giuro per i miei denti di latte giuro per il correre e per il sudare giuro per l’acqua e per la sete giuro per tutti per i baci d’amore giuro per quando si parla piano la notte giuro per quando si ride forte giuro per la parola no e giuro per la parola mai e per l’ebrezza giuro, per la contentezza lo giuro. Giuro che questa terra non sta per finire giuro che io sento a volte una gioia così grande, giuro che la gioia esiste, che esiste e io la sento e giuro che non mi lascerò intristire da nessun piagnucololso profeta, da nessun artista che mercanteggia col dolore, da nessuno che scorrazza nel sangue e me lo spiega da nessun imbonitore con le sue parole soffocanti. Giuro che io salverò la delicatezza mia la delicatezza del poco e del niente del poco poco, salverò il poco e il niente il colore sfumato, l’ombra piccola l’impercettibile che viene alla luce il seme dentro il seme, il niente dentro quel seme. Perché da quel niente nasce ogni frutto. Da quel niente tutto

Natalia Ginzburg: Il Crocifisso

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Natalia Ginzburg (1916-1991) Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. È l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea di uguaglianza fra gli uomini fino ad allora assente. La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo. Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo? Sono quasi duemila anni che diciamo “prima di Cristo” e “dopo Cristo”. O vogliamo smettere di dire così? Il crocifisso è simbolo del dolore umano. La corona di spine, i chiodi evocano le sue sofferenze. La croce che pensiamo alta in cima al monte, è il segno della solitudine nella morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. Il crocifisso fa parte della storia del mondo. Per i cattolici, Gesù Cristo è il Figlio di Dio. Per i non cattolici, può essere semplicemente l’immagine di uno che è stato venduto, tradito, martoriato ed è morto sulla croce per amore di Dio e del prossimo. Chi è ateo cancella l’idea di Dio, ma conserv

Albert Camus: La fedeltà al passato sta...

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Albert Camus La più grande fedeltà al passato sta nell'affidare ogni cosa al presente. Albert Camus

Anna Foglietta: Mostrare le nostre fragilità

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Anna Foglietta Amo molto il teatro; ce ne vorrebbe uno in ogni quartiere...La cultura non deve essere patrimonio esclusivo di certe zone...Non rinnego la mia anima popolare. Mi spiace solo di non aver avuto professionalmente molte occasioni per poterla esprimere...Non si creda che la normalità sia una condizione naturale: al contrario il più delle volte è frutto di un duro lavoro di un lungo percorso.  La normalità va coltivata e non tutte le donne ce la fanno anche per una serie di difficoltà oggettive: poco tempo, insufficienti risorse economiche. Da attrice mi piace prendere sotto la mia ala protettiva donne segnate da turbe psichiche. Sono donne per le quali provo una sincera tenerezza. Le donne sembrano  condannate a mostrare i muscoli, invece è bello mostrare le nostre fragilità. fare richiesta di essere ascoltate.  Anna Foglietta da la Repubblica intervista

Parvus: Il futuro

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A. Parvus (1867-1924) Il futuro è carico di luci, sempre luci, nonostante il buio del presente. Anche se la vita naviga nella tempesta degli eventi, nelle minacce quotidiane, nell'affanno del giorno, il futuro rimane, comunque, indistintamente, carico di luci Parvus

Educazione: la punizione ?

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Molti genitori e molti insegnanti sono convinti che  bisogna punire quando i figli o gli alunni sbagliano affinché capiscano che non devono più farlo. Questa convinzione  molto usata nei secoli passati si è radicata nella mente degli adulti e si fa fatica a mandarla via. Oggi invece molti studi sono stati fatti sulla mente del bambino e del ragazzo per cui abbiamo elementi nuovi per valutare le conseguenze della punizione nel processo educativo. Da molte esperienze  di genitori e insegnanti possiamo affermare che  ormai c'è una consapevolezza diffusa che la punizione genera nel punito sentimenti di odio, vendetta, sfida, colpa, senzazione di valere poco e autocommiserazione. Tuttavia provenendo noi adulti da un sistema educativo dove la punizione era il toccasana, facciamo un po' di fatica  ad abbandonarla, in quanto ci sembra che non punendo perdiamo quell'autorità necessaria a casa o a scuola A riguardo il prof. Haim Ginott,  di fronte alla domanda di alc

Angel Fernandez Artime: Ogni incontro

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Aggiungi didascalia Dobbiamo ricordare il valore incalcolabile di ogni incontro umano, breve o duraturo, profondo o rapido che sia. Ogni incontro lascia un profumo particolare nella nostra anima. Viviamo ogni incontro umano in modo speciale.   Angel Fernandez Artime

Maria Montessori: La Scuola non pretende mai....

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Una scena del film Maria Montessori: una vita per i bambini con Paola Cortellesi Alcuni pensieri di Maria Montessori: La scuola non pretende dalla famiglia, ma si pone acconto alla famiglia con rispetto, sapendo che in essa ci sono spesso tanti problemi e quindi, non aggiungendovene altri, ma in un rapporto di mutuo rispetto dare alla famiglia opportune indicazioni di metodo che possono aiutarla nel ruolo difficile di genitori…Alle diverse personalità del bambino devono corrispondere diversi piani di educazione. Il metodo non può essere orientato su principi prestabiliti, ma secondo i caratteri degli alunni, per cui essi comportano più piani educativi…Un bambino più lento non potrà seguire il metodo che viene scelto per i ragazzi più veloci. Come pure un ragazzo poco concentrato, e con volontà debole, non può essere emarginato e discriminato rispetto agli altri. Anzi sarà oggetto di maggiore cura da parte del maestro e dei compagni e si predisporranno interventi per  migliorare

Francesco Toriello: I treni passano

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Francesco Toriello Nella vita auguratevi sempre di avere la pazienza di aspettare nuovi treni. Perché non è vero che i treni passano una sola volta, i treni passano, quando meno te lo aspetti, ma passano. Abbiate sempre la capacità di salirci al volo per percorrere nuove corse e nuovi viaggi. Auguratevi sempre di raggiungere nuove destinazioni, nuova mete dove rifugiarvi, perché solo così potrete sentirvi veramente vivi. Francesco Toriello

Montessori: Quando un bambino crea disordine in classe

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Se il fanciullo dimostra una volontà di disordine, la maestra lo impedirà seccamente e con energica esortazione, non in modo che ciò sia un castigo al chiasso o al disordine, ma una autorevole preminenza della maestra sul bambino. L’autorità diventa in tal caso “il sostegno” necessario al bambino che, trovandosi nel disordine per momentaneo squilibrio, ha bisogno di una forza a cui attaccarsi; come chi avesse inciampato, ha bisogno di sorreggersi a qualche cosa per rimanere in piedi. Maria Montessori da Maria Montessori, Educazione alla libertà, a cura di M. Luisa Leccese Pinna, Edizioni Laterna 1986

Albert Camus: Se è vero...

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Albert Camus (1913-1960) Se è vero che gli unici paradisi sono quelli perduti, so come chiamare questo nonsoché di tenero e inumano che mi pervade oggi. Un emigrante ritorna in patria. E io ricordo. Ironia, rigidità, tutto tace ed eccomi riconciliato. Non voglio rimuginare sulla felicità. E' molto più semplice ed è molto più facile. Poiché di queste ore che traggo a me dal profondo dell'oblio si è conservato soprattutto il ricordo intatto di una pura emozione, di un istante sospeso nell'eternità. Solo questo è vero in me e lo so sempre troppo tardi. Amiamo la curva di un gesto, l'opportunità di un albero nel paesaggio. E per ricreare tutto questo amore abbiamo solo un dettaglio, ma che puo bastare: l'odore di una stanza rimasta troppo a lungo chiusa, il suono singolare di un passo per strada. Così è per me. E se allora amavo donandomi, alla fine ero me stesso perché solo l'amore ci restituisce a noi stessi. Albert Camus da Il diritto e il rov

Alessandro D'Avenia: La bellezza

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Alessandro D'Avenia La vera bellezza amplia la capacità di amare. La bellezza di un paesaggio, di una melodia, di un volto, di un corpo... non sono il semplice accordo delle parti in un tutto armonico, ma l’accadere, in quel paesaggio, in quei suoni, in quel volto, in quel corpo, di altro. Quelle cose o persone divengono trasparenti e in se stesse fanno sentire l’amore che le abita, sono finestre dai vetri ben puliti che guardano su panorami aperti. La bellezza che vuole solo essere consumata invece si limita a imitare questo modo, ma non è amore che si realizza bensì potere che consuma: la cosa dice solo se stessa, non è trasparente ma opaca, non vuole dare ma prendere. Nella mia vita ho sempre sentito la seduzione di entrambe, le ho conosciute entrambe, ma solo la prima mi ha rubato il cuore e me lo ha restituito più capace di amare, la seconda me ne ha rubato un pezzo e non me lo ha più restituito. Cercate la prima e resistete alla seconda, anche se il suo richiamo è più p

David La Chappelle: Cosa posso dare al mondo

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David LaChappelle Mi sono sempre chiesto, come artista cosa posso dare al mondo e mai il contrario. Vedo troppo buio intorno a me. Gli horror sono le cose più viste in tv. Sembra che non abbiamo fatto nessun progresso spirituale e morale da quando nell'antica Roma si assisteva alle torture dei condannati o ai combattimenti tra i gladiatori...Mia nonna mi scriveva tante lettere quando ero giovane. Una di queste fineva con queste parole: sii coraggioso. Lì per lì mi era sembrata una cosa da soldati, ma quando sono cresciuto ho capito il vero significato della parola coraggio che comprende l'onestà e il non nascondere la propria spiritualità. David LaChappelle intervista di Alessandra Roncato La Repubblica 28 giugno 2019

Tarkovskij: Dove la felicità?

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Andrej Tarkovskij (1932-1986) “Perché esploriamo lo spazio, quando non sappiamo quasi niente di noi stessi? Certo questi sono i risultati del progresso, ma li possiamo intendere in diversi modi; è difficile dire se il progresso sia un bene o un male. Possiamo soltanto constatare che il progresso storico ha portato a un tremendo conflitto tra lo sviluppo spirituale dell’uomo e le sue conquiste materiali. Il nostro tempo ha un carattere drammatico proprio per questa scissione tra lo spirituale e il materiale, direi anzi un carattere tragico, visto che siamo sull’orlo della distruzione atomica…Galileo e Einstein in qualcosa si sbagliavano, visto che la conoscenza della vita non aggiunge nulla alla nostra felicità… Andrej Tarkovskij  (da un intervista di Antonella Baglivo al regista russo del 1984)

David Beckham: Essere genitori

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David Beckham Essere genitori è difficile, vorresti che i tuoi figli si lasciassero guidare, ma devono trovare la loro strada. Noi speriamo solo che i nostri figli affrontino il mondo con la stessa passione con cui noi lo affrontiamo. Da persone gentili e rispettose.   David Beckham

"Una verità elementare" di Camus

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Albert Camus (1913-1960) Ci si chiede di amare o detestare questo o quel paese, questo o quel popolo. Ma siamo in tanti ad avvertire anche troppo bene le nostre somiglianze con l'umanità intera per accettare una scelta del genere. Il modo giusto per voler bene al popolo russo, riconoscendo quel che non ha mai cessato di essere, quel lievito del mondo di cui parlano Tolstoj e Gorkij, non è augurargli imprese degne di una grande potenza: è fare in modo da risparmiargli, dopo tutte le prove passate, un nuovo terribile tributo di sangue. E la stessa cosa vale per il popolo americano e l'infelice Europa. E' questo il tipo di verità elementare da non dimenticare mai. Albert Camus da Albert Camus, Questa lotta vi riguarda-Corrispondenza per "Combat" 1944-1947, Bompiani

Alcide de Gasperi: Quale differenza tra un politico e uno statista

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Alcide De Gasperi Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione. Alcide De Gasperi

Alessandro Serra: Verso l'infanzia

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Alessandro Serra Che cosa accadrebbe a un uomo adulto se in una bizzarra notte, camminanado per strada, incontrasse se stesso bambino? Riuscirebbe a sostenere quello sguardo?  La vita... un lento maturare verso l'infanzia. Alessandro Serra  da Venerdì di Repubblica 19 luglio 2019

Max Lobe: Abbattere i pregiudizi

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Max Lobe Con la letteratura ambisco cambiare la mentalità sul razzismo. Per vedere i risultati ci vorrà però del tempo. Gli stereotipi contro i neri in Europa non mi scioccano eccessivamente. Anch'io, in quanto nero, ne ho nei confronti dei bianchi. L'essere umano è prigioniero degli stereotipi. Bisognerebbe con l'abbattere i pregiudizi- Max Lobe  da Venerdì di Repubblica 19 luglio 2019

Luigino Bruni: La gratuità

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  “La gratuitá é una dimensione che puó accompagnare qualunque azione. Ma essa non é ció che intendiamo per “gratis”, ma tutto il contrario, poiché la gratuitá non é un prezzo paragonabile a zero, ma un prezzo infinito, a cui si puó solo rispondere con un altro atto di gratuitá”. Luigino Bruni

Chiara Lubich: DARE

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Chiara Lubich (1920-2008) “Durante tutta la nostra vita siamo invitati a dare. Dare ai poveri, a chi ti chiede, a chi ha bisogno di un prestito. Dare da mangiare all’affamato, dare dei vestiti a chi ha freddo. Dare gratuitamente… All’istinto egoísta di accumulare si oppone la generositá; all’interesse per le proprie necessitá, la cura dell’altro; alla cultura del possedere, quella del dare" Chiara Lubich

Jesse Spencer: Mettere l'anima nel proprio lavoro

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L'attore Jesse Spencer  Fin da ragazzo a scuola non mi sono mai perso in chiacchiere, anche quando più tardi mi sono dedicato alla recitazione...Bisogna sapere quello che si vuole e mettere l'anima nel proprio lavoro. Questa passione la sento tutti i giorni. Jesse Spencer Ever since my school days, I never wasted time with small talk, even when I later turned to acting... You have to know what you want and put your whole self into your work. I feel this passion every day. Jesse Spencer intervista di Alessandra De Tommasi per Vanity Fair 24 giugno 2016

Filippine: Bukas Palad

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      Uno dei quartieri soccorsi dall'iniziativa Bukas Palad U n’iniziativa nata nelle Filippine nel 1983. In quel momento la situazione politica e sociale del Paese era molto difficile e tanti cercavano una soluzione positiva. Fra loro, un gruppo di giovani decise di contribuire in un modo originale: tolsero dai loro armadi tutto ció di cui non avevano bisogno.   Vendettero i vestiti e con il ricavato diedero inizio ad un’azione sociale dal nome Bukas Palad, che nella lingua locale significa “A mani aperte” . Dare gratuitamente, é stato da allora il motore di questa attivitá.   Poi si sono aggiunti alcuni medici che hanno offerto il loro contributo professionale in modo disintiressato, e tanti altri che hanno saputo aprire il cuore, le braccia e le porte.   Cosí é nata e continua a svilupparsi tuttora una grande azione sociale in favore dei piú poveri che é   viva in alcune cittá delle Filippine. Il risultato piú importante é che sono riusciti a rendere protagonisti di quest

Maria Montessori: La libertà del bambino

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Bambini in libertà  disegnano all'aperto La libertà del bambino deve avere come limite l’interesse collettivo: come forma ciò che noi chiamiamo educazione delle maniere e degli atti. Dobbiamo quindi impedire al fanciullo tutto quanto può offendere o nuocere agli altri, o quanto ha significato di atto indecoroso e sgarbato. Ma tutto il resto, ogni manifestazione avente uno scopo utile, qualunque essa sia e sotto qualsiasi forma esplicata, deve essergli non solo permessa, ma deve venire osservata dal maestro…Stimolare la vita, lasciandola però libera di svolgersi, ecco il compito primitivo dell’educatore. E in tale compito delicato una grande arte deve suggerire il momento, e limitare l’intervento, affinché non perturbi e non devii, anziché aiutare l’anima che nasce alla vita e che vivrà di forze proprie.   Maria Montessori da Maria Montessori, Educazione alla libertà, a cura di M. Luisa Leccese Pinna Edizioni Laterna 1986, p. XXIII

Ilaria Occhini: La prima battuta

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Ilaria Occhini "Non mi abituerò mai a pronunciare la prima battuta. Cerco di modulare, ritmare, impostare. Ma ogni volta è morire"  Ilaria Occhini da La bellezza quotidiana, Rizzoli 2016

Entrare nella cultura dell'altro

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Chiara Lubich (1920-2008) Entrare nella cultura dell’altro, capirlo e lasciare che si esprima finché l’hai compreso dentro di te, e quando l’hai compreso allora sì che potrai iniziare il dialogo con lui.                                                                     Chiara Lubich

L'amore è come le dighe

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Paulho Coelho So che l'amore è come le dighe : se lasci una breccia dove possa infiltrarsi un filo d'acqua , a poco a poco questo fa saltare le barriere . E arriva un momento in cui nessuno riesce più a controllar e la forza delle barriere . Se le barriere crollano , l'amore si impossessa di tutto .  Paulho Coelho  Sulla Sponda del Fiume Pedra