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Visualizzazione dei post da 2023

"In bocca al lupo"

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Ebbene sì, dire "IN BOCCA AL LUPO" è uno degli auguri più belli che si possa fare ad una persona! Indica protezione e amore, quell'amore  della madre-lupo che prende con la sua bocca i propri figlioletti per portarli da una tana all'altra per proteggerli dai pericoli esterni. Esprime la speranza che tu possa essere protetto e al sicuro dalle malvagità che ti circondano. In bocca al lupo significa quindi "che lo spirito del lupo sia con te e ti protegga dai pericoli della vita " come la lupa protegge i suoi cuccioli tenendoli in bocca. Da oggi in poi, ogni qualvolta qualcuno ci dirà “in bocca al lupo” non risponderemo più "crepi il lupo" ma "grazie di cuore".

"La felicità è in noi" di Lamartine

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Alphonse de  Lamartine (1790-1869)  “Mia madre pur soffrendo molto la povertà, disprezzo sempre la ricchezza. Quante volte mi ha detto più tardi, mostrandomi con un gesto i limiti di confini dei nostri giardini e campi di Milly: - E’ molto piccolo, ma sufficiente quando sappiamo proporzionarvi i nostri desideri e le nostre abitudini. La felicità è in noi, e non ne avremo di più estendendo i confini dei nostri prati e delle nostre vigne. La felicità non si misura a canne, come la terra, ma secondo la rassegnazione del cuore… poiché Dio ha voluto che i poveri ne avessero quanto i ricchi.” Lamartine

FRANK CAPRA: Fraternità e coraggio nei suoi film

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“Lo Stato dell’Unione” con Spencer Tracy e Katharine Hepburn  Il regista americano Frank Capra (1897-1991) molto amato dal pubblico di tutto il mondo per le sue favole ricche di umanità ma anche di forte critica al potere politico – per la qualcosa fu tacciato in patria di essere una spia sovietica – era convinto che “il genere umano aveva bisogno di vedere rappresentate le sue verità: che l’uomo in fondo in fondo è buono, un atomo vivente di divino, che essere amorevoli verso gli altri, amici o nemici che siano, è la più nobile virtù e che i film devono essere fatti per dire queste cose, per far da barriera contro la violenza e la brutalità, per guadagnare tempo nell’opera di smobilitazione dell’odio.”  Era solito affermare la frase “un uomo, un film” per dire che l’unità dell’opera cinematografica è nel regista. Se un regista vende la sua ispirazione per soldi, l’opera d’arte è compromessa.  Per le sue idee, nonostante i grandi successi, non fu molto amato a Hollywood e molti

Lao Tzu: Per esserci pace

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Statua di Lao Tzu Per esserci pace nel mondo, deve esserci pace nelle nazioni Per esserci pace nelle nazioni deve esserci pace nelle città Per esserci pace nelle città, deve esserci pace tra vicini Per esserci pace tra vicini, deve esserci pace in casa Per esserci pace in casa, deve esserci pace nel cuore Lao Tzu

Guido Gozzano: Natale

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  Guido Gozzano - Consolati, Maria, del tuo pellegrinare! Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei. Presso quell'osteria potremo riposare, ché troppo stanco sono e troppo stanca sei. Il campanile scocca lentamente le sei. - Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio? Un po' di posto per me e per Giuseppe? - Signori, ce ne duole: è notte di prodigio; son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe Il campanile scocca lentamente le sette. - Oste del Moro, avete un rifugio per noi? Mia moglie più non regge ed io son così rotto! - Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi: Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto. Il campanile scocca lentamente le otto. - O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno avete per dormire? Non ci mandate altrove! - S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove. Il campanile scocca lentamente le nove. - Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella! Pensate i

Mio padre avrebbe voluto cancellare la parola guerra

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  La parola "guerra" andrebbe eliminata dal linguaggio umano  in quanto esprime l'atto più disumano che si possa compiere!  Mandare esseri umani ad ammazzare altri esseri umani. Capite l'assurdo?  Mio padre era partito dall'Italia convinto che andava in Albania a difendere la patria.  Sul campo si rese conto che erano stati lì inviati per togliere la patria agli Albanesi e ai Greci...e pianse amaramente quando vide morire la maggior parte dei suoi compagni... Fu salvato da un emoragia allo stomaco per cui fu inviato dalla trincea all'ospedale da campo e poi in convalescenza in  Italia .  Da quel momento  la guerra fu per lui   dolore e strazio  di fronte a una carneficina di esseri umani... e per tutta la sua vita cerco di rintracciare quai pochi militari che la furia distruttrice della geurra non aveva annientato: per ogni compagno ritrovato erano abbracci e lacrime senza alcun pudore.. Pasquale Lubrano Lavadera

Chiara Lubich: E' Natale un'altra volta!

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  Chiara Lubich (1920-2008)   E’ Natale un’altra volta. Ritorna come un balsamo sulle nostre ferite la festa della vita e della pace, proprio in un momento in cui spirano impetuosi venti di guerra e le nubi del terrorismo incutono ovunque paura. Ma a partire da questo Natale bisogna che la pace torni a trionfare, perché essa è vita, mentre la guerra è morte.    Perché l’umanità continui a vivere, e a vivere meglio, bisogna rimettere in moto la pace non come un’idea accanto alle altre, ma come l’idea fondamentale  della convivenza tra gli uomini, come la legge prima della famiglia umana che, senza di essa, non è più una famiglia … Chiara Lubich   da Città Nuova n. 24, 2003

DESIDERIO DI SCUOLA

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  Una scena della fiction di RAI  Un professore Una riflessione dopo aver visto la fiction UN PROFESSORE su RAI 1 In questi giorni mi ritorna forte un desiderio di scuola e sempre più comprendo che la scuola dopo la famiglia è stata, e spero lo sia ancora, l esperienza più autenticamente umana vissuta nell'adolescenza... Ho scoperto in quegli anni la bellezza dell'amicizia, l importanza di incontrare docenti che ti aiutano a capire il mondo e a viverlo, che sanno rapportarsi con adolescenti che non sempre vivono con serenità le trasformazioni in atto nel loro corpo e nella loto mente, ma soprattutto ho sperimentato che l aiuto vicendevole è il bene più grande, e che veramente siamo tutti uguali, pur se ciascuno ha i suoi talenti, chi uno, chi due chi tre. Si è la scuola che ti dà la possibilità di capire che una struttura sociale se deve svolgere bene il suo servizio pubblico è necessario che ci siano delle regole condivise per evitare che essa precipiti nel d

ANNA MARIA ORTESE: Come sopravvive un paese

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  Anna Maria Ortese (2014-1998)   «Un paese, come non deve mancare di corsi d’acqua, di sorgenti, di nuvole, deve avere cura, o consentire la crescita, di anime, coscienze, grazia, linguaggi puri, ombre azzurre, altissime: o perirà. Si asciugherà il suolo, se mancano acque e foreste; si perderà la nazione, se mancano anime e coscienze. Se non sarà legittima qualsiasi forma di profondità e di coscienza, il paese più forte perirà. È stata questa la mia massima esperienza»."   Anna Maria Ortese da Anna Maria Ortese, Corpo Celeste, Adelphi 1997

Piero Taiti: LA FORZA DEL DIALOGO

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  Piero Taiti (1940-2022) Ricordiamo l'amico Piero Taiti, pioniere del Dialogo con persone di convinzioni non religiose, promosso dal Movimento dei Focolari.  Piero Taiti nasce a Prato il 30 aprile 1940, laureato in Medicina e Chirurgia nel 1965, si specializza in Malattie Nervose e Mentali nel 1969, poi consegue la laurea in Filosofia nel 1982. È considerato tra i pionieri dei servizi Riabilitativi in Italia. Sposato con Manuela, ha due figli. Assetato di giustizia sociale negli anni della contestazione si impegna in politica attivamente nel Partito Comunista Italiano. Questa sua appartenenza gli procura una scomunica da parte del vescovo della sua città. Un fatto che segna una rottura e una forte critica nei confronti della gerarchia ecclesiastica e conseguentemente un allontanamento dalla pratica religiosa. ... Nel 1983 viene invitato da alcune sue colleghe “focolarine” al primo congresso di Umanità Nuova tenutosi al PalaEUR. Piero raggiunge Roma direttamente da Milano dove pr

Chiara Lubich: Sconfiggere la povertà

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Chiara Lubich (1920-2008) Sentiamo più che mai attuale il messaggio che Chiara Lubich inviò nel maggio del 2007,  ai partecipanti al Convegno “Dialogo su coscienza e povertà” promosso dal “Centro per il dialogo con persone di convinzioni non religiose” del Movimento dei Focolari. Lo riproponiamo integralmente: "Carissime e carissimi, vi do il mio cordiale benvenuto a questo ottavo convegno a Castelgandolfo, per il quale avete scelto l’impegnativo titolo: “Dialogo su coscienza e povertà”. Con queste tre parole voi avete evidenziato i valori e gli ideali di cui l’umanità ha oggi grande bisogno. Nessuna persona responsabile può infatti sottrarsi all’affascinante imperativo di togliere la povertà sulla terra e di alleviare i dolori e le sofferenze che ne conseguono. Il fatto che finora non si sia riusciti a risolvere questo grosso problema rappresenta un lato oscuro, una tenebra, che paralizza il progresso umano e ci induce quindi a porvi rimedio con vigore. Qu

Catherine Belzung e Michel Teboul: In dialogo sulla BIOETICA

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Catherine Belzung e Michel Teboul Riceviamo da Tours(Francia) la trascrizione di un interessante dialogo tra Michel Teboul e Catherine Belzung sul tema della Bioetica . Catherine, di fede cattolica, è Docente di “Biologia delle emozioni” all’Università di Tours, Michel, ateo ,è medico ginecologo-ostetrico alla Maternità di Lilas (93) e responsabile del Centro di Ortogenia dell’Ospedale Broussais (Parigi 14°). Il dibattito si è svolto in un incontro promosso a Tours dal “Gruppo del dialogo con persone di convinzioni non religiose” del Movimento dei Focolari. Nel testo vengono indicate le affermazioni di Catherine e di Michel. Le altre parti sono, indifferentemente, dette dall’uno o dall’altro. Introduzione Per cominciare, qualche parola per spiegare ciò che vogliamo fare: non un dibattito appassionato sulla bioetica, ma portare la nostra esperienza su come si possa dialogare in modo costruttivo e rispettoso quando, in un campo così coinvolgente da un punto