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Visualizzazione dei post da giugno, 2020

Don Giovanni Barbareschi: la forza più grande della Resistenza

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Don GIovanni Barbareschi (1922-2018) Educato in una famiglia antifascista era logico  che io mi mettessi dalla parte della Resistenza, mi schierassi al fianco di coloro che si opponevano ad una mentalità, ad un modo di fare, alla Repubblica di Salò, al regime fascista. In tanti abbiamo detto di no e il nostro no era convinto. Vorrei però mettere in evidenza che la forza più grande della Resistenza non è stata quella "armata", bensì quella di tutte le persone che si opponevano con un gesto, con una mentalità, con un rifiuto: la vera Resistenza fu una resistenza morale e ad essa noi preti abbiamo dato una testimonianza autentica. Don Giovanni Barbareschi da Francesco Provinciali; Don Gioovanni Barbareschi: sacerdote partigiano "ribelle per amore", Il Ticino 8 maggio 2020 

Spike Lee: Sconfiggere la violenza e il razzismo

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Spike Lee Già da piccolo, mia madre mi aveva insegnato che non tutti i neri   sono uguali né la pensano allo stesso modo. Quindi nel mio film Da   5 Bloods. Come fratelli   ho messo in scena un gruppo in cui ognuno è diverso dall'altro. Era necessario per tenere in piedi la storia. E d'altra parte anche la comunità afroamericana ha le sue contraddizioni…Il mio film ha un prologo e un epilogo guidati da due individui fondamentali: Muhammad Ali e Martin Luther King che si sono pronunciati contro la guerra immorale del Vietnam rendendola impopolare e pagando prezzi molto pesanti per questo. Nel film la speaker di Radio Hanoi che dà la notizia dell'assassinio di King evidenzia queste contraddizioni nella truppa afroamericana….Oggi è esplosa la violenza e il razzismo…Bisogna fare oggi un grande lavoro   per risollevare l'America. Lo spero e prego.                                                                                                                            

Mariapia Bonanate: L'Africa, un volano per la vecchia Europa

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Mariapia Bonanate  in Africa “Il futuro dell’Europa e del mondo passa  dall’Africa. Culla dell’uomo dalle sue origini, lacerata da secolari martiri, è lo scenario di una lotta fra il bene e il male il cui esito avrà una ricaduta non soltanto sul Sud, ma anche sul Nord del mondo. Da un lato le tante guerre che la crocifiggono, dall’altro la straordinaria ricchezza umana della sua gente, le eccezionali potenzialità e capacità di sogno delle nuove generazioni. E in particolare delle sue meravigliose donne. Un continente diventato con la sua crescita umana, il suo sviluppo economico e la ricchezza culturale, un volano per la vecchia Europa. L’Africa è il nostro domani.” Mariapia Bonanate da Mariapia Bonanate e Francesco Bevilacqua, I bambini della notte, Il Saggiatore

Moreno Orazi: La nuova frontiera del dialogo

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La nuova frontiera del dialogo  è il dialogo tra le generazioni, è spendersi attraverso esso  per ricomporre un corpo sociale che  tende  a tener separate  le sue componenti vitali. Questa è la frontiera  del dialogo oggi. Moreno Orazi  

Donatella Moretti: Canto alla vita

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Donatella Moretti Ho voluto insierire nel mio ultimo album   "Donatella Moretti 2020" la canzone Canto alla vita , scritta da Josh Groban per spronare alla vita le persone che soffrono. Penso che dovremmo trattare molto meglio la nostra vita. E' l'unico dono che abbiamo e lo dobbiamo amare di più, così come imparare   a usare il nostro tempo un po' meglio. E poi rispettare di più la natura.                                        Donatella Moretti  Da Fernando Fratarcangeli,Intervista a  Donataella Moretti, Raropiù aprile maggio 2020

Silvano Lancerotto: "Una piccola storia"

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Silvano Lancerotto Voglio raccontarvi una piccola storia che sicuramente ha influito sulle mie scelte ideali, che conosco da sempre ma che in questa fase della mia vita mi preme dentro. Mio nonno, insieme ad un suo figlioletto, stava partecipando ad uno sciopero di braccianti agricoli nelle campagne della bassa veneta, nell’Italia del nord, all’inizio degli anni venti, quando sotto una grande quercia ancora esistente, veniva ucciso da un agguerrito proprietario terriero. Mia nonna Maria, detta la “riccia”, si trovò da sola ad accudire 7 bambini in condizione di estrema povertà, vivendo un lunghissimo periodo di dolore e di grandi sacrifici senza tuttavia trasmettere ai figli alcun sentimento di rivalsa. Un suo figlio, mio zio, di nome Libero, alla fine della seconda guerra mondiale, cercò e trovò l’assassino, ma ne ebbe pietà vedendolo povero e con la famiglia allo sbando. Se ne andò risparmiandogli la vita. Non perdonando, certo, ma facendo prevalere nel suo animo

Ezio Bosso salvato dalla musica

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Il Maestro Ezio Bosso “Scendono le gocce di pioggia, prima una carezza sul viso, poi un martellare fitto nel quale perdersi, senza più pensieri, nella magia di un tempo che si dilata”. E’ uno dei brani musicali, Rain, in your black eyes, con il quale Ezio Bosso, 41 anni, è ritornato alla ribalta, dopo essere uscito dal buio che lo ha sigillato dentro il corpo per sei mesi. Immobile, in uno spazio totale,escluso dalla vita degli altri, a causa della malattia che ha interrotto la sua attività di compositore e direttore d’orchestra di fama internazionale, autore di colonne sonore di film come Io non ho paura . “La musica” dice “quando ero prigioniero del mio corpo, mi ha aiutato a guardare avanti, a scoprire dimensioni sconosciute dell’esistenza. E’ stato come un ricongiungermi a fatti che non conoscevo, scoprire parti della mia identità più autentica…Oggi l’idea principale che sta alla base del mio lavoro è l’attenzione all’uomo. L’esperienza musicale è sempre un’av

Walton Goggins: Che la casa racconti la nostra storia

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Walton Goggins e sua moglie Nadia Volevamo io e mia moglie Nadia per la nostra casa un living in cui si provasse piacere semplicemente stando seduti e osservando gli oggetti attorno…Ci siamo trasferiti quando Nadia era al sesto mese di gravidanza, la volevamo bohémien e comoda, ma senza vincolarci a stili precisi…Abbiamo scelto tutto da soli. Tra noi due io sono quello che va a caccia, non è raro vedermi guidare verso casa con mobili sul tetto o che spuntano dal mio van. Mia moglie è brava ad accostarli o a scartarli se non si armonizzano tra loro. Vogliamo che la nostra casa   rifletta come siamo e racconti la nostra storia, i libri che leggiamo, i posti dove siamo stati, le persone che abbiamo incontrato. L'insieme degli arredi   si costruisce come un gruppo di amici, uno alla volta.                                                                                   Walton Goggins  (attore e regista)  Da Luicia Bocchi, C'era una volta in America, incontro con W

Albert Camus:I Muti

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Strappare quella famiglia povera al destino dei poveri, quello di sparire dalla storia senza lasciare tracce. I Muti. Erano e sono più grandi di me. Robert Camus da Il primo Uomo - Bompiani

Roberto Fabbrini: Se ascolti il silenzio

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 Procida: Marina Chiaiolella  di Vittorio Pandolfi Se ascolti il silenzio tutto appare più chiaro: basta ascoltare. Roberto Fabbrini

Judith Jordà: La ricchezza più grande

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Poter parlare con persone nuove e dialogare: è la ricchezza più grande che possiamo avere tutti. Per me dialogo significa amore, tutti noi possiamo essere amore, l'esistenza stessa è amore. Studio lingue e mi piace sempre di più poter parlare, ascoltare, sapere cosa pensa l'altro. Però vedo che la società si chiude, non ascoltiamo chi ci parla...siamo proiettati verso i nostri interessi  e non ascoltiamo nessuno Dobbiamo, invece, coltivare questo desiderio di dialogo, questo fiore e salvarlo dall'aridità. Gli occhiali con cui puoi vedere il mondo sono molto vari: è un piacere provare a vedere il mondo con occhiali diversi Judith Jordà da Atti del Convegno Umanesimo dialogo e fraternità eredità di Chiara Lubich, 1-3 aprile 2011. foto: da Città Nuova  1-1-2014 Dialogo tra gli uomini di Roberto Catalano

Cesare Pavese: Nel ricordo di sua nipote Maria Luisa Sini

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Cesare Pavese (1908-1950) Ho vissuto per due decenni con mio zio, Cesare Pavese, eppure lo consideravamo un poco un perditempo, un fafioché come si dice qui in Piemonte, non proprio un gigante delle lettere…A quel tempo c'era meno attenzione al prossimo, eravamo usciti dalla guerra, si viveva in modo più aspro e gli scrittori non erano delle star, guadagnavano anche pochino…Tra noi e lui c'era una sorta di paratia, non per cattiveria, eravamo fatti così…Mi viene ancora in mente lo zio che si riferisce   ai fogli del diario sul suo tavolo e ci ripete: "Questa è una cosa molto importante, non dovete toccare per nessun motivo,"…Come vorrei ora risentire la sua voce, Naturalmente ricordo come parlava, e non era per niente forbito, usava un italiano normale lineare, con qualche vocabolo in dialetto. Discorrendo con noi in famiglia non faceva mai l'intellettuale. Peccato che la sua voce non sia presente in nessun archivio…come sarebbe bello riascoltarla.        

Stephen Markley: IL dolore e l'angoscia che crea la violenza

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Stephen Markley La violenza per la mia generazione è parte della vita. Quante volte da ragazzi abbiamo visto venir giù le Torri? La mia prima memoria pubblica   è però Columbine, sono i visi degli autori del massacro…Era l'anno in cui entravo alla high school. Avevamo una sola cosa in testa. Chi sarà il ragazzo che ci sparerà? In America , questa è un'esperienza possibile ovunque. Arriva uno da chissà dove e spara. Uccide. Quando scrivo di violenza, non faccio altro che esprimere quello che ho assimilato fin  dall'infanzia. Scrivo di violenza perché la prendo sul serio, per ricordare il dolore e l'angoscia che crea.     Stephen Markley Da Roberto Festa, il mio Ohio a stelle e strisce di sangue, intervista a Stephen Markley, Il Venerdì 22 maggio 2020

Derio Olivero: Potevo non esserci più

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Come ho vissuto la pandemia   da facebook Derio Olivero

Kekko Silvestre: Vorrei che le mie canzoni parlassero di voi

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Kekko Silvestre dei MODA' Non amo raccontare   troppo come è nata una canzone o a cosa mi ispiravo: non mi importa come e perché ho provato quelle emozioni, importa che anche voi le abbiate provate uguali. Vorrei che le mie canzoni parlassero di voi come di me, che le possiate sentire vostre come io le sento mie. Kekko Silvestre Come un pittore   video da Kekko Silvestre, MODA' Come un pittore Sperling &  

Massimo Recalcati: Una Scuola chiusa è evidente che non è una Scuola

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Massimo Recalcati Una Scuola chiusa è evidente che non è una Scuola. La Scuola dovrebbe sempre portare con sé la cifra dell'apertura come sua cifra fondamentale. Ci stiamo forse illudendo che la tecnologia possa garantire una didattica efficace rispetto alla vita reale della Scuola? Se pensiamo che la Scuola non sia solo trasmissione arida del sapere, ma trasmissione di cultura della cittadinanza, di pensiero critico, di desiderio di sapere, la definizione di DIDATTICA A DISTANZA non può che apparire come una drastica contraddizione in termini o, come nel caso dei bambini, una pura astrazione. IL rischio che percepisco è quello di un adattamento passivo a una situazione che contraddice   l'essenza della vita stessa della Scuola. Non esiste trasmissione didattica del sapere se non attraverso una relazione umana. La vita della scuola non si esaurisce solo nell'apprendimento, poiché l'apprendimento accade sempre e soltanto entro una rete di relazioni e di i

Ottone Novosel: Il dialogo, una sfida sempre aperta

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Croazia. In dialogo per un'iniziativa di Sportmeet Ci siamo resi conto che , nonostante i risultati positivi del dialogo, nei vasti territori della ex Jugoslavia e non solo,   esistono cicatrici profonde nella convivenza, nella collaborazione, specialmente nei rapporti interetnici e umani. Pertanto abbiamo pensato di creare in Croazia una nuova rete informativa, abbinata alle esigenze  del nostro ampio territorio, dove si parlano lingue più o meno simili e mirata ai giovani che maggiormente usano questi nuovi mezzi di comunicazione, per educarci sempre più alla cultura del dialogo...Una rete informativa  non fine a se stessa  ma che promuova anche rapporti diretti per conoscerci di persona. Ottone Novosel (Krizevci, Croazia) da AAVV; Verso una cultura del dialogo, dagli atti del Convegno tenutosi al Centro Mariapoli diu Castelgandolfo  nell'aprile del 2011 promosso dal centro del dialogo con persone di convinzioni non religiose del Mov. Dei Focolari 

PLLAV: Il porto della mia isola

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PLLAV, IL porto della mia isola, tempera 2004

Albert Camus: La grandezza dell'arte

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Albert Camus (1913-1960) Ciò che mi ha aiutato a reggere alla malasorte, mi aiuterà forse ad accettare una sorte troppo favorevole. - E ciò che mi ha sostenuto è innanzitutto la mia grande concezione, la mia grandissima concezione dell'arte. Non perché per me sia al di sopra di tutto, ma perché non si separa da nessuno. Albert Camus da Albert Camus, Il primo uomo, Bompiani

"Gossip e sport" di Nicola Legrottaglie

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 Nicola Legrottaglie Fa piacere anche ai giocatori che la gente esprima loro affetto e simpatia; purtroppo attorno al mondo del calcio è stata creata una gigantesca fabbrica di cartapesta che ricorda molto Hollywood. Chi tra i miei colleghi mantiene un basso profilo, rispetto agli altri, vede immediatamente la differenza: riscuote subito maggiore affetto da parte della gente che dice: “E’ uno normale, una persona vera”. Perché i calciatori che cosa sono, marziani? Siamo tutti persone vere, abbiamo cominciato tutti allo stesso modo: un paio di scarpette, un pallone e un grande sogno. Però mostrare sempre il bomber con la ballerina, il centrocampista con la fuoriserie, il difensore con le meches, alla fine porta a una percezione distorta della realtà….Ritengo poi degradante per uno sportivo comparire sulla copertina dei rotocalchi scandalistici, mi sembra molto triste. Nicola Legrottaglie da Nicola Legrottaglie, Ho fatto una promessa, Edizioni Piemme 2010

ELSA MORANTE: La conoscenza

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Elsa Morante Elsa Morante nsce a Roma  il 18agosto 1912  ed è stata scrittrice, saggista, poetessa, traduttrice . Muore a Roma il25 novembre 1985. Questa sua frase sulla "conoscenza è folgorante: Solo chi ama conosce. Povero chi non ama. Elsa Morante  da Alibi, Longanesi, Milano

PIERO NUZZO: La povertà intorno a noi

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Mariapia Bonanate e due amiche filippine Siamo coscienti che povero non è soltanto chi non ha soldi, ma anche chi è costretto a chiedere soccorso perché inabile, non autosufficiente, in un momento di bisogno. Pensate a quanti intorno a noi si trovano nella condizione di dipendere dagli altri: nella famiglia, nell'ambiente di lavoro, nel vicinato. Alcune volte basterebbe un solo sorriso, un buongiorno non detto meccanicamente ma col desiderio di accogliere l'altro. Un semplice gesto di rispetto può diventare il primo passo verso l'incontro, lo scambio e il dialogo con l'altro, verso una serie di rapporti genuinamente umani. Un'azione concreta nelle piccole cose, nel quotidiano e con le persone vicine può costituire una rivoluzione silenziosa che deve iniziare prima di tutto dentro di noi. Piero Nuzzo da Piero Nuzzo, La coscienza e la dignità dell'altro, Atti del Convegno "Dialogo su coscienza e povertà", Castelgandolfo 2

DARIO FO: "La follia di politici divisi "

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Dario Fo (1926-2016) Coltivo la speranza che non prevalga la follia dei politici divisi da un odio atavico fra destra e sinistra. Spero che non mandino tutto all’aria solo per dispetto…Penso che nessuno voglia essere accusato di essere il responsabile della catastrofe in cui rischiamo di cadere davvero. Comunque questo è un momento epocale di grande svolta. Forse nascerà qualcosa di buono…Non ci vogliono leader, ma idee intorno alle quale unirsi. E questo i giovani l’hanno capito molto bene. Hanno capito che sono saltati tutti i luoghi comuni e le vecchie divisioni. L’unica grande divisone oggi è fra i poveri, di cui fanno parte gli studenti, i lavoratori, gli immigrati, insomma: tutti i cittadini senza privilegi, e i ricchi: ovvero la casta. Per questo la gente ormai disprezza la politica. Dario Fo ricece il Premio Nobel 1997 per la letteratura Da Federica lamberti Zanardi, Vista da Dario Fo l’Italia è ancora un “mistero buffo”, il Venerdì di Repubblica 25/11/2011

ANDREA SEGRE: Creiamo anticorpi culturali

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Andrea Segre Riportiamo alcuni passi di una interessante intervista al regista veneziano Andrea Segre: Il Veneto ha perso l’occasione di essere un incredibile laboratorio di intercultura…Ha prevalso la paura. Hanno vinto ragionamenti così: : “La mia vita sta cambiando,  colpa dell’altro. Non so cosa sarà il futuro. Le mie certezze si sbriciolano, dipende dai nuovi arrivati.” Non accetto l’atteggiamento di certa politica che consapevolmente alimenta dolori e ansie del “popolino”. Dobbiamo tutti abituarci a questi cambiamenti…Siamo ancora in tempo per cambiare…La paura è perdente. E’ fondamentale la società civile attiva, che permette alle comunità  di dotarsi di anticorpi, evitando il pericolo della xenofobia…Non possiamo frenare i processi di immigrazione…Un alleato speciale per creare anticorpi è la  cultura, l’economia da sola non basta: l’economia è interazione non integrazione…La sfida dei prossimi anni sarà quella di ridefinire un welfare globale, nel nome di diritti glo

Calcio: Non possiamo rimanere indifferenti

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Si comprano calciatori a peso d’oro, venti milioni di euro e altro. Un società siffatta non è sana, come non è sana la forte e scandalosa differenza tra gli stipendi. C’è chi guadagna   20 mila euro al mese e chi arriva a stento a mille euro. Chi va in pensione con 25 mila euro all’anno come gli insegnanti e chi riceve cifre dieci volte tanto. Tutti i lavori sono importanti compreso quello che riguarda l’istruzione. Non credo che il lavoro di un insegnante di scuola materna sia meno importante di quello di un dirigente pubblico o di un calciatore. E invece nella nostra società l’insegnamento viene spesso considerato infimo lavoro di ripiego. Non vogliamo limitare la libertà di nessuno, ma la libertà senza la fraternità è vana. Ed è proprio la fraternità che ci impone una riflessione seria su queste differenze ingiuste che schiacciano   le persone, dividono e feriscono la compagine sociale.  Speriamo che dopo questa pandemia qualcosa cambi.

Donatella Moretti: Non facciamo violenza sulla natura

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Donatella MOretti Rispettare di più la natura. La canzone   Terra persa l'ho scritta con questo desiderio. E' una preghiera laica ricca di solennità nella facciata orchestrale diretta dal maestri Luigi De Angelis. Amo la campagna, la natura i suoi fiori specialmente quando si avvicina la primavera…Soffro nel vedere questa terra sempre più violentata.                                                                                                  Donatella Moretti  (cantante e cantautrice)   Da F ernando Fratarcangeli, Donataella Moretti, Raropiù aprile maggio 2020 il brano Terra Persa è nel nuovo albun "Donatella Moretti 2020"

SIMONE CRISTICCHI : Abbi cura di me

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Simone Cristicchi Simone Cristicchi ha raccontato la sua vita al giornalista Massimo Orlandi. Ne è nato un libro  Abbi cura di me ( San Paolo) che è anche il titolo di una sua canzone. Adesso chiudi dolcemente gli occhi e stammi ad ascoltare Sono solo quattro accordi ed un pugno di parole Più che perle di saggezza sono sassi di miniera Che ho scavato a fondo a mani nude in una vita intera Non cercare un senso a tutto perché tutto ha senso Anche in un chicco di grano si nasconde l'universo Perché la natura è un libro di parole misteriose Dove niente è più grande delle piccole cose È il fiore tra l'asfalto, lo spettacolo del firmamento È l'orchestra delle foglie che vibrano al vento È la legna che brucia che scalda e torna cenere La vita è l'unico miracolo a cui non puoi non credere Perché tutto è un miracolo tutto quello che vedi E non esiste un altro giorno che sia uguale a ieri Tu allora vivilo adesso come se fosse l'

Saper accogliere l'altro

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      Nell’IDEA DEL MESE scorso, dicevamo dell’importanza di coloro che hanno imparato dagli insegnamenti dei loro maestri e desiderano continuare il cammino iniziato da loro.  Succede che hanno conosciuto il loro stile, la loro vicinanza concreta nei confronti degli altri, persino di quelle persone giudicate in modo negativo e dai quali occorre mantenere una certa distanza.        Pertanto,  essi sono inviati come loro ´ambasciatori´, in modo da continuare l’opera inconclusa. E una loro caratteristica è, per esempio, l’ospitalitá, con l’apertura del cuore di fronte ad un ospite inatteso.  Anche oggi, soprattutto nelle culture che conservano un forte senso comunitario, l’ospite è sacro anche quando è uno sconosciuto, e gli viene offerto comunque il posto migliore.       Dunque, il discepolo che comincia e si avvia sulla strada del maestro, deve lasciarsi accogliere come ospite, pronto ad accettare i riguardi da parte  degli altri, con umiltá. Deve offrire gratuitamente cura