Raffaele Arigliani: La fatica di un bambino
Ricordo la fatica di un bambino
ad allacciarsi le scarpe, che puntualmente si scioglievano: mi colpì che il
genitore non intervenisse ma, sorridendo, aspettasse con pazienza. Infine il
sorriso radiosp quando finalmente ce l’aveva fatta “da solo”: con gli occhi che
gli brillavano corse a dare la mano al papà e continuarono la passeggiata.
Quel bimbo aveva ricevuto due
messaggi: ce l’ho fatta da solo, posso avere fiducia in me.
Ma vi è un altro messaggio meno
esplicito, che gli rimarrà nel cuore: mio padre aveva fiducia che ce l’avrei
fatta! E se lui, che ai miei occhi è un gigante, ha fiducia in me, io posso
averla in me stesso.
Questa certezza, insieme al
“calore della mano” che l’aspettava per continuare la passeggiata, lo accompagneranno.
Raffaele Arigliani
traduzione francese
Je me souviens de la difficulté d'un enfant pour lacer ses chaussures, qui régulièrement se délaçaient: je fus frappé du fait que son père n'intervenait pas mais, souriant, attendait avec patience. Enfin le sourire radieux quand finalement il y était arrivé "tout seul": avec les yeux qui brillaient il courut donner la main au papa et il continuèrent la promenade.
Cet enfant avait reçu deux messages: je l'ai fait tout seul, je peux avoir confiance en moi.
Mais il y a un autre message moins explicite, qui restera dans son cœur: mon père était confiant sur ma capacité d'y arriver! Et si lui, qui à mes yeux est un géant, a confiance en moi, je peux avoir confiance en moi-même.
Cette certitude et la "chaleur de la main" qui l'attendait pour continuer la promenade, l'accompagneront.
Raffaele Arigliani
da Raffaele Arigliani, L'adolescente e il gruppo, Città Nuova, n.8 2007
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