Rosenberg: Come smorzare la rabbia

Marchall Roenberg (1934-2015)


Mi  è stato chiesto: “Ma non vi sono forse circostanze in cui la rabbia è giustificata? Non è forse necessaria una giusta indignazione davanti all’incurante, sconsiderato inquinamento dell’ambiente, ad esempio?”
La mia risposta è questa: sono fermamente convinto che nella misura in cui sosteniamo l’idea che esistano azioni sconsiderate o azioni scrupolose, persone avide o persone virtuose, contribuiamo alla violenza che c’è su questo pianeta. Invece di essere d’accordo o meno su quello che le persone sono quando uccidono, violentano, inquinano l’ambiente… credo che serviremmo meglio la vita se ci concentrassimo sui nostri bisogni.
Ritengo che ogni tipo di rabbia sia un risultato di un modo di pensare che aliena dalla vita e che provoca violenza. L’essenza della rabbia è un bisogno che non viene soddisfatto. La rabbia quindi è preziosa se la utilizziamo come un campanello d’allarme per svegliarci, per accorgerci che abbiamo un bisogno che non viene soddisfatto…La piena espressione della rabbia richiede la piena consapevolezza del nostro bisogno.
La rabbia tuttavia, assorbe la nostra energia dirigendola verso la punizione delle altre persone, anziché verso la soddisfazione del nostro bisogno.
Anziché provare una giusta indignazione vi suggerisco di connettervi empaticamente ai vostri bisogni personali o a quelli degli altri. Questo può richiedere molto esercizio, per mezzo del quale, più e più volte, sostituiamo consapevolmente alla frase “Sono arrabbiato perché loro…” quest’altra “Sono arrabbiato perché ho bisogno di….”
Marchall B. Rosemberg

da Marchall B. Rosenberg, Le parole sono finestre, oppure muri, Edizioni Esserci


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