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Visualizzazione dei post da 2018

Michele Serra: Quale comunione tra gli uomini?

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Michele Serra Il cattolicesimo sociale ed ecumenico è un luogo non solo spirituale, anche politico di enorme utilità, benefico per tutti. Ma la religione è usata come un'arma di discriminazione e di chiusura da molti altri; con speciale lena da figuri della destra più paurosa, quella identitaria, nazionalista e pan-cristiana che vorrebbe riaprire la guerra contro i Mori. Ho imparato che dire "cattolico" e dire "agnostico" significa abbastanza poco: ci sono cattolici gretti e impauriti, cattolici generosi e aperti, ed è così anche tra gli agnostici. Mi piace l'idea che la vera comunione possa essere tra gli uomini di buona volontà, di qualunque credenza essi siano.  Michele Serra

Lev Tolstoj: L'amore

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Lev Tolstoj (1828-1910) L'amore impedisce la morte. L'amore è vita. Tutto, tutto ciò che io capisco,  lo capisco solamente perché amo.  È solo questo che tiene insieme tutto quanto.  Lev Tolstoj.

Nel rapporto con i giovani

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Giovani dell'Accademia Vivarium Novum - Frascati La cosa più importante è che i giovani non solo siano amati , ma che sappiano di essere amati. Chi sa di essere amato ama, e chi è amato ottiene tutto, specialmente dai giovani. Giovanni Bosco

Maria Romana De Gasperi: IMPAREREMO A SENTIRE IL DOLORE DI QUELLI CHE FUGGONO!

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Maria Romana De Gasperi “Naufragio al largo della Libia: oltre 100 morti”. Com’è strano l’animo umano: se qualcuno grida sulla stra spiaggia che sta per annegare, tutti ci sentiamo responsabili quando non fosse possibile salvarlo. Questi morti affogati invece pare non ci commuovono…Così la scomparsa di un barcone nelle acque del nostro mare viene letta   come una notizia negativa, ma senza trasporto…E’ la piaga del nostro secolo, è la sfida alla nostra umanità. Maria Romana De Gasperi Avvenire. 22 settembre 2018 Maria Romana De Gasperi, Quando impareremo a sentire il dolore di quelli che fuggono?

Brandly James: Cercare la propria identità

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Brandly James E da poco passato in TV la serie “I Medici: Lorenzo il Magnifico” . Un lavoro dignitoso e bene interpretato che ci ha mostrato anche la radice violenta nelle lotte per il potere che si scatenarono nel Rinascimento. Fra i protagonisti Giuliano dei Medici, interpretato ottimamente dall’attore inglese Brandly James    che ha subito da subito il fascino della nostra Storia e della citta di Firenze. In un’intervista ha rivelato che questo lavoro impegnativo sulla figura di Giuliano, un giovane complesso e dalle grandi idealità, lo ha portato a interrogarsi profondamente e a cercare la propria identità. Un impegno che ha apportato una vera crescita a livello personale, perché, come afferma “ ho imparato a osservarmi meglio, giudicando meno gli altri, uscendo da una sorta di bolla nella quale volevo costringermi. Nessuna ossessione o ambizione, però se vuoi lavorare bene la priorità deve essere questa, a qualsiasi livello.”

Riscopriamo il valore "alto" della politica

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Ho semre avuto un forte interesse per i problemi sociali, le ingiustizie, la povertà, lo sfruttamento sul lavoro, il razzismo ecc. Ritengo l'agire politico il terreno privilegiato per intervenire contro queste forme di disagio, pur sapendo che sulla politica si concentrano interessi economici e ambizioni di potere che ne hanno svilito il ruolo "alto" che le compete. Stefano Talamonti da Insieme per l'Albania,  da In dialogo per un mondo più unito Atti del Convegno a castelgandolfo dal 31 maggio al 1 giugno 1997

Andare incontro al prossimo

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          Quante volte chiamano alla nostra porta? Puó essere il postino, un vicino di casa, l’amico di un nostro figlio, o anche uno sconosciuto…   Cosa vorrá?   Sará prudente aprire, lasciar entrare a casa qualcuno che non conosciamo? Ebbene, l’ IDEA DI QUESTO MESE, ci invita ad accogliere ogni ospite inaspettato.       Tutte la comunitá sono invitate a superare le paure, le divisioni, le false sicurezze, per andare incontro al prossimo. Infatti, ogni giorno si presentano situazioni con diversi “vestiti”: le sofferenze quotidiane, le difficoltá che suscita la propria coerenza, le sfide per le scelte importanti della vita, ma soprattutto quelle sofferenze legate ai volti dei fratelli e delle sorelle che incontriamo sul nostro cammino.      E qui troviamo un invito personale a far tacere i rumori per riconoscere ed ascoltare quella voce dell’amore, l’unico capace di liberarci delle nostre paure e portarci ad aprire la porta del cuore. Claude Larrique     

Chiara Lubich: L'amore è come il fuoco

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Liliana Cosi nella Scuola di danza classica a reggio Emilia  “É necesario far tacere tutto in noi per scoprire la voce dentro. Ed é necesario estrarre quella voce come un diamante dal fango: pulirla, mostrarla e offrirla nel momento opportuno, perché é amore e l’amore va dato; é come il fuoco che brucia quando viene comunicato alla paglia o al legno, altrimenti si spegne. L’amore deve crescere in noi e straripare” . Chiara Lubich      

Mamma Africa

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Delia, una signora italiana proprietaria di un bar, racconta:  “Un caldo pomeriggio di domenica, seduti sul marciapiede c’erano alcune madri con i loro figli affamati.  Li invitai a passare e gli dissi che gli avrei dato gratuitamente qualcosa da mangiare ai bambini. Loro si vergognavano per non avere soldi, ma io insistetti, e finalmente accettarono.  A partire da quel momento, il mio bar é diventato il bar degli immigranti, la maggior parte dei quali é musulmana.  Molti iniziarono a chiamarmi   ‘mamma Africa’.  I miei vecchi clienti, a poco a poco, si andarono perdendo, in modo che la piccola sala dedicata alle partite dei pensionati é diventata quella dei bambini, dove possono studiare e giocare, con la comoditá che le mamme possono cambiare i pannolini al bimbi, oppure si é trasformata in un’aula per le lezioni di italiano. Io non ho fatto una scelta in realtá, ma tutto é nato da una necessitá, quella di non guardare dall’altra parte. Grazie a loro ho avuto contatto con

Nostalgia

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Massimiliano Varrese nel Docufilm MI-Ka-El «La nostalgia è un luogo mobile che appare e scompare sulle carte della fantasia ma sta ben saldo  nel cuore di ognuno di noi» (J. Saramago). Composta da “nóstos ” (ritorno) e “algos” (dolore, sofferenza), la nostalgia esprime il “dolore del  ritorno” o meglio la sofferenza provocata dal desiderio di rivivere emozioni e/o esperienze passate. Con questa parola - entrata nel vocabolario nel XVII secolo - il medico svizzero J. Hoferr (1662– 1752) descrive la patologia diffusa tra i soldati che, costretti ad arruolarsi, accusavano il “sintomo” della mancanza della ’propria’ casa. Nel tempo il sintomo si è trasformato in un sentimento, ma è  rimasto intatto e presente nel cuore dei migranti che lasciano casa, famiglia, patria e terra per una  prospettiva di vita meno precaria e senza guerra. È presente e viva, la nostalgia, anche nel cuore di  tanti, giovani e meno giovani, costretti a lasciare la propria ‘casa’ alla ricerca di lavor

L'amore ci spinge ad agire

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  Chiara Lubich (1920-2008)    “L’amore agisce, ci suggerisce come rispondere nelle situazioni e con le opzioni che  si presentano. L’amore ci insegna a distinguere: ‘questo va bene, lo faccio; questo non va bene, non lo faccio’ . L’amore ci spinge ad agire, cercando il bene dell’altro.   Non siamo guidati dal di fuori, ma da una voce interiore”. Chiara Lubich

Guidati dall'amore

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     un momento costruttivo di una lezione all'aperto   Si osserva spesso che alcune persone si attaccano a molteplici leggi e norme che sembrano legarle a ció che tante volte diviene un eccessivo rigore inutile; e d’altra parte ci sono quelli che si sentono ´piú liberi´ nel loro quotidiano.       Su questo punto, Paolo di Tarso dice che non si tratta di “non osservare la legge”, ma piuttosto di attingere alla sua radice ultima e piú stimolante, lasciandosi guidare dall’amore. Infatti, scrive: “Tutta la legge é riassunta pienamente in questo precetto: ´amerai il tuo prossimo come te stesso’ ”.       Nell’amore troviamo la libertá e la responsabilitá: dobbiamo amare tutti, amare per primi, amare l’altro come noi stessi, persino coloro che sentiamo come nemici.   L’amore ci spinge ad essere persone responsabili in famiglia, sul lavoro e in tutti gli ambienti.   Cosí potremo costruire rapporti nella pace, nella giustizia e nella legalitá.       La legge dell’amore é

Winston Graham: Poldark

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AidanTurner e Eleanor Tomlinson protagonisti della fiction Poldark Tratta dall'odissa inglese "Poldark" dello scrittore Winston Graham, pubblicata in Italia da Sonzogno, è passata di recente sui nostri teleschermi la fiction omonima  diretta da Edward Bazalgette e William Mcgregor e spledidamente interpretata da una schierra di valenti attori inglesi tra i quali ricordiamo i protagonisti Aidan Turner e Eleanor Tomlinson.  Siamo in Cornovaglia alla fine del XVIII secolo, in una società dominata dall'alta borghesia e da spinte monarchiche che ignorano i diritti umani e quei principi di libertà uguaglianza e fraternità che di lì a poco avrebbero sconvolto il mondo.  Una storia d'amore, di riscatto e giustizia sociale  che va riscoperta in un epoca come la nostra in cui  la meritocrazia tenta di imporre le sue ferree leggi di profonda disuguaglianza, con l'affermazione di uno sfrenato capitalismo  che vuole oscurare  le storiche conquiste dei dirit

Björn Larsson: La letteratura offre libertà

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Björn Larsson La letteratura a cui penso è molto simile alla mia visione del mare: sono luoghi dov’è possibile immaginare e sperimentare altre vite, altri mondi, altri pensieri. Entrambe le esperienze sono esercizi di libertà, una libertà cui aspiro fin da bambino… La libertà assoluta è assurda, non esiste. Forse può esistere se si trascorre la vita in solitudine, ma se si sceglie di vivere in coppia, in famiglia, in società è impossibile essere del tutto liberi. D’altronde la vera libertà ha senso solo nel rapporto con gli altri…Non ho mai scritto per soldi, per moda o per sedurre   i lettori. L’urgenza di scrivere ha altre ragioni. Sono un uomo felice ma da sempre vivo una disperazione ontologica per come va il mondo. Penso ogni giorno a tutto il male che ci circonda e non so come porvi rimedio. L’unico contributo che posso dare agli altri è scrivere libri che parlino ai lettori…La letteratura offre libertà. Non deve essere uno specchio della vita concreta bensì proporre un’alt

Oltre la critica faziosa, i risentimenti e le gelosie

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don Emilio Matarazzo (1928-1978) con i giovani del suo Liceo Come nella vita di famiglia la pace e la prosperità scaturiscono dalla comprensione, dalla concordia e dal sacrificio comune così nella vita di un paese il benessere di tutti nasce dalla collaborazione di ognuno…Tutti devono sentirsi impegnati per migliorare le condizioni di vita del paese. E questo certo non si fa con la critica faziosa e ingiusta, con i risentimenti e le gelosie, bensì con il consiglio sereno e costruttivo, con la rinunzia e il sacrificio personale, in una parola mettendo il bene della comunità al disopra delle posizioni di gruppo o di persona. Don Emilio Matarazzo  (fondatore del Centro la Pace di Benevento)

Pasternak: Si può essere atei e nello stesso tempo...

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Boris L. Pasternak  (1890-1960) Si può essere atei, si può non sapere se Dio esista e per che cosa, e nello stesso tempo sapere che l’uomo non vive nella natura, ma nella storia, e che, nella concezione che oggi se ne ha, essa è stata fondata da Cristo, che il Vangelo è il suo fondamento.  Ma che cos’è la storia? E’ un dar principio a lavori secolari per riuscire a poco a poco a risolvere il mistero della morte e in avvenire a superarla.  Per questo si scoprono l’infinito matematico e le onde elettromagnetiche, per questo si scrivono sinfonie.  Ma non si può progredire in tale direzione senza una certa spinta. Per scoperte del genere occorre una attrezzatura spirituale e in questo senso, i dati sono già tutti nel Vangelo.  Eccoli. In primo luogo l’amore per il prossimo, questa forma suprema di  dell’energia vivente, che riempie il cuore dell’uomo ed esige di espandersi e di essere spesa.  Poi le ragioni essenziali dell’uomo d’oggi, senza le quali egli non è pensabile, e

Maria Joao Pires: SE VOGLIAMO SALVARCI

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L'artista Maria Joao Pires La grande pianista  Maria Joao Pires ha annunciato che ha smesso di fare concerti per dedicarsi all'educazione dei ragazzi. In un'intervista concessa a Giusebbe Videtti per Robison lei tra l'altro afferma: "L'istruzione è l'unica risorsa che il genere umano ha per salvarsi. Ho sempre pensato che sia indispensabile investire nelle scuole, l'ho sentito come un dovere. Viviamo in um mondo sempre più materiale in cui i valori traballano, le tradizioni sono trascurate, la storia dimenticata, le arti relegate ad una élite o strumentalizzate a fini commerciali. Dobbiamo aprire gli occhi e rendercvi conto che questo ci condurrà al disastro. Investire sulle scuole e sui bambini vuol dire lavorare per un mondo popolato da cittadini consapevoli...Lavoro oggi con i più piccoli, mi sono inserita in un progetto che aiuta i bambini svantaggiati. Per adesso insegno a cantare in coro, è importantissimo che i bambini abbiano di nuo

Fedeltà nell'amare

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               Siamo consapevoli di non essere a volte molto stabili nel nostro impegno, seppur sincero, di amare i fratelli, ma sappiamo che la fedeltà è qualcosa di caratteristico dell’amore che ci aiuta sempre, al di là delle nostre capacità. Con questa gioiosa certezza possiamo alzare lo sguardo del nostro limitato orizzonte e rimetterci ogni giorno in cammino.       Avere uno sguardo di amore verso l’umanità fa anche emergere un meraviglioso disegno di fraternità.  E ci sono numerosi maestri che hanno testimoniato la loro fiducia nell’amore manifestandola con atti concreti, e soprattutto, con l’esempio della loro vita. Questi grandi maestri ci hanno svelato che la vocazione di ogni uomo e di ogni donna è quello di contribuire all’edificazione di rapporti di accoglienza e di dialogo.       Come vivere l’IDEA DI QUESTO MESE?      Chiara Lubich invitava ad avere un cuore di madre: “Una madre accoglie sempre, aiuta sempre, spera sempre, tutto copre. (.). Se noi avessimo

Fortunatamente ci sono i libri...

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Josè Saramago (1922-2010) Fortunatamente ci sono i libri. Possiamo dimenticarli su uno scaffale o in un baule, lasciarli in preda alla polvere e ai tarli, abbandonarli nel buio delle cantine, possiamo non posarvi lo sguardo per anni e anni, ma a loro non importa, aspettano tranquillamente, chiusi su se stessi perché nulla di ciò che contengono si perda, il momento che arriva sempre, quel giorno in cui ci domandiamo, Dove sarà quel libro che insegnava a cuocere la creta, e il libro, finalmente convocato, compare.   Josè Saramago

Religiosità laica

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Norberto Bobbio (1909-2004) un pensatore laico di profonda religiosità Sembra che l'amore preesista alla religione e alla fede. Io per esempio concepisco la religiosità come l'esperienza originaria da cui hanno origine le religioni, e le religioni come l'insieme dei riti e delle pratiche liturgiche di un credo religioso. La religiosità è legata al sentimento del limite della vita e al suo mistero. Questo è, penso, il frammento di verità di cui sono depositario. Un laico può vivere la dimensione senza approdare all'esperienza religiosa e senza aderire a nessun credo. La religiosità è per me l'esperienza del sacro, cioè l'esperienza della percezione di una soglia e di un significato della vita e del mondo inattingibili. Nel dialogo tra persone di fede religiosa e persone di convinzioni non religiose si prospetta la religiosità come un aprirsi all'esperienza dell'amore, come una propensione ed insieme come un'opzione di vita che cerca relazion

Benedetto Croce: La violenza

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Benedetto Croce (1866-1952) La violenza non è forza ma debolezza, né mai può essere creatrice di cosa alcuna, ma soltanto distruggerla. Benedetto Croce

Quando ci sentiamo deboli

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      Tutti noi costatiamo permanentemente le nostre fragilità fisiche, psicologiche e spirituali, e vediamo attorno a noi un’umanità spesso sofferente e smarrita. Ci sentiamo deboli ed incapaci di risolvere quelle difficoltà, persino per affrontarle, e ci limitiamo almeno a non causare danno a nessuno.       L’esperienza di Paolo di Tarso, al contrario, apre un orizzonte nuovo: riconoscendo ed accettando la nostra debolezza, possiamo donarci, cosí come siamo, per amore, e ció ci sosterrá  nel nostro cammino. Infatti, afferma: “Quando sono debole, è allora che sono forte” .       A questo proposito, Chiara Lubich ha scritto: “La nostra ragione si ribella di fronte a tale affermazione, poiché vede in essa una  flagrante contraddizione o semplicemente un azzardato paradosso.  Invece, questa affermazione esprime una delle verita più alte…” Siamo forti precisamente quando sperimentiamo piú debolezza. Infatti, il libero pensatore Mahatma Gandhi, diceva: "L’amore è la f

Zygmunt Bauman: Quando c'è vero dialogo?

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Zygmunt Bauman (1925-2017) Nel vero dialogo non ci sono sconfitti ma solo vincitori. Zygmunt Bauman da "Dialogo, dolore e..." a cura del Centro del dialogo con persone di convinzioni non religiose del Mov. dei Focolari, Marino 2017

Mariapia Veladiano: Che errore quei soldi agli studenti

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Mariapia Veladiano Quando si parla di scuola bisogna applicare mille prudenze perché ogni scuola è un mondo e solo chi proprio là vive e lavora può conoscere che cosa aiuta i ragazzi ad appassionarsi alla cultura, a vincere un’indolenza, magari ambientale, che potrebbe far pensare che, proprio no, studiare non vale la pena. Detto questo, l’idea di ricompensare la media dei voti con un premio in denaro è infelice. E’ un’idea non nuova e sbagliata…La misura del merito non è il voto. Già il voto in sé  ha mille pesi diversi da una scuola all’altra, da una sezione all’altra…Il merito è meravigliosamente altro…Santificare il voto vuol dire sposare la logica (aziendalistica) del risultato: o c’è o non c’è, in mezzo il nulla. Si può dire naturalmente che così va il mondo, che “fuori” nella realtà del lavoro sarà poi così. Ma è sbagliato, non crea né giustizia, né felicità e non piace a nessuno e, appunto, nella scuola bisogna mostrare che abbiamo valore al di là del risultato e che il m

Ermanno Olmi: Penso che sull'economia ci abbiano mentito

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Ermanno Olmi e sua moglie Loredana Detto Oggi, mi pare che le sorti del mondo dipendano solo dal denaro. L’economia degli Stati e quelle familiari non ce la fanno più a tenere dietro ai nostri sperperi. Jacques Delors ha dichiarato: “Apriamo gli occhi. L’Europa e l’euro sono sull’orlo di un precipizio”. Ma come, apriamo gli occhi? Fino a ieri ci dicevano che per diventare ricchi bisognava consumare . E noi ci abbiamo creduto: una vera e propria “dittatura della stupidità”. E allora giù, a spendere e spandere fino al piacere assurdo del superfluo. Tanto a pagare - col mutuo - c’è sempre tempo. Ma adesso quel tempo è arrivato e non sappiamo più come fare a saldare il cumulo assurdo del nostro debito. Dove trovare tanto denaro? Per non precipitare nel baratro del fallimento, ecco che per “salvarci” si parla di far ripartire di nuovo i consumi. Ma come, non ci hanno forse appena detto che abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità? Che abbiamo straconsuma

Insegnare: che cosa e a chi?

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Paola Mastrocola Quando leggiamo a chi ci è vicino quel che ci piace o ci emoziona, noi stiamo insegnando. E ne siamo felicemente consapevoli. Non abbiamo fatto nessun corso di didattica e non sappiamo affatto che quel che stiamo facendo è insegnare, lo facciamo e basta, perché ci sembra naturale farlo, e l'unico impulso che seguiamo è il profondo desiderio che l'altro partecipi alla nostra gioia interiore, che la condivida. Insegnare è entrare in classe e dire: sentite che bello questo brano. Se poi quel brano non l'abbiamo trovato ieri per caso solo noi, e non piace solo a noi, ma è un brano famoso, noto a tutti, che viene da un tempo passato e che anche le generazioni passate hanno amato e, per questo amore, tramandato...allora ancora meglio, siamo doppiamente felici: perché condividiamo qualcosa che è già stato prima di noi, condiviso e dunque appartiene a tutti. In questo caso condividerlo vuol dire percepire il tempo che scorre e capire di far parte di un mo

Il rischio

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" Pensa che si muore e che prima di morire tutti hanno diritto  a un attimo di bene. Ascolta con clemenza. Guarda con ammirazione le volpi, le poiane, il vento, il grano. Impara a chinarti su un mendicante,  coltiva il tuo rigore e lotta  fino a rimanere senza fiato.  Non limitarti a galleggiare,  scendi verso il fondo  anche a rischio di annegare.  Sorridi di questa umanita' che si aggroviglia su sé stessa . Cedi la strada agli alberi. " Franco Arminio 

Convinzioni dverse in famiglia

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Qual'é la forza stabilizzante nella nostra famiglia in cui abbiamo fede e convinzioni diverse? Detto semplicemente: l'amore e la tolleranza, perché penso che esse siano alla base di ogni rapporto. Noi, fin dall'inizio ci volevamo molto bene e sapevamo di voler creare una famiglia. Mia moglie è credente, invece io sono - usando le parole della Scrittura - "Tommaso l'incredulo". La tolleranza è molto importante perché ci sia armonia tra noi. Sono molto contento che mia moglie  non mi costringa a qualcosa che io non sento. Da parte mia, rispetto la sua fede...Viviamo in un quartiere che si chiama Petrzalka, e attorno a noi abbiamo molte famiglie numerose. Anche a noi, due anni fa, è nata la quinta creatura. Dorotka è nata con la sindrome di Down. Ed è proprio lei la nostra grande chance per aprirci al mondo. Mia moglie è sostenuta da Dio - io no. Ma ho quell'amore che mi aiuta a superare i momenti difficili della vita. Lubos Vlcek da Lubos

Jordi Illa: SPAZI CONCRETI PER IL DIALOGO

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Jordi Illa Più che nuove definizioni di dialogo, occorrono spazi concreti in cui esso possa praticarsi, ed ancora di più, nei quali possiamo allenarci. In questo modo saremo capaci, non soltanto di comprendere come parlano gli altri, ma di mettere in pratica le capacità comunicative di ciascuno in un clima di reciproco rispetto. Soltanto se pratichiamo il dialogo in maniera frequente e sistematica - soprattutto con quelle persone che la pensano molto diversamente da noi - possiamo allenarci per fare della comunicazione uno spazio di crescita e arricchimento mutuo e per fare dei conflitti non un problema, ma un'opportunità per trasformare la realtà sociale. Jordi Illa da Jordi Illa, Allenarsi per il dialogo, Atti del Comvergno "Dialogo su coscienza e povertà" Castelgandolfo 25-27 maggio 2007

Il dialogo non è proselitismo

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Chiara Lubich (1920-2008) Il dialogo è un arricchimento reciproco, è un volersi bene, è un sentirsi già fratelli, è un creare già la fraternità universale…Il dialogo è vero se è animato dall’amore vero. Ora l’amore è vero se è disinteressato, se no non è amore, è egoismo. Se ci fosse un interesse nell’amare, esso sarebbe un dialogo costruito senza amore, quindi non sarebbe un dialogo, sarebbe un'altra cosa: proselitismo. Proselitismo deve stare fuori dalla nostra porta, non può esserci altrimenti non c’è il dialogo. Chiara Lubich da Atti del Convegno "Dialogo su coscienza e poverta" Castelgandolfo 25-27 maggio 2007