Natalia Ginzburg: Gli scrittori non sanno tutto
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Natalia Ginzburg (1916-1991) |
Si pensa che
gli scrittori sappiano tutto, invece non è così. Meglio precisare subito di cosa
si è sicuri, e i dubbi, le incertezze: facilita il discorso. E' bene che
risulti evidente che mi muovo dentro certi limiti, ed è inutile cercarmi
altrove.
Non riesco a
stabilire quando sono autentica. Se siamo candidi o meno sono gli altri a saperlo: noi proprio no. Siamo contenti se
abbiamo la sensazione che ci hanno capiti, non quando ci attribuiscono qualità
che non possediamo.
Mi lega alla
vita i miei figli e lo scrivere. Il legame con i figli è così strano, tendiamo
a proteggerli come se fossero sempre piccoli, e ci capita anche di appoggiarci
a loro, è cosa sbagliata, però succede spesso.
Ho molte
paure. Ho paura di non potermi più esprimere, che mi venga tolta la libertà. Ho
paura di lasciarmi andare a delle vigliaccherie.
Non ritengo
di essere tanto modesta e nemmeno tanto ostinata, subisco molto le influenze, e
neppure mi ritrovo tanta fermezza.
Rimpiango di
Torino, la mia infanzia nelle strade, la mia infanzia non c'è più e neanche
quelle strade. Era una citta molto pulita e deserta. Ora non so.
Natalia Ginzburg
da Dicono di lei, Interviste di Enzo Biagi, Bur 1978
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