L'idea del mese: L’amore reciproco
Rocca di Papa: Giovani per un mondo unito |
Alla
fine dei loro giorni, grandi maestri di sapienza, hanno pronunciato il loro
discorso di congedo. Consci della prossimità della morte, in quel momento
drammatico e solenne, era solito che facessero un lungo discorso di addio, per
dire ai loro discepoli cose importanti e affidare loro quelle parole che non
avrebbero dovuto dimenticare. È il loro lascito.
Perciò i
discepoli debbono preoccuparsi di continuare ad essere uniti al maestro,
mettendo in pratica quell’ereditá preziosa che hanno saputo assimilare vivendo
accanto a lui, nella prassi di ogni giorno.
Quando
questo lascito è l’amore, si è imparato che proprio è quell’amore
ciò che ci rende liberi, leggeri, per camminare senza il peso inutile dei
nostri attaccamenti, dei giudizi negativi, nella ricerca affannosa
dell’illusione di avere tutto e tutti sotto controllo. Nel nostro cuore ci sono
pure delle aspirazioni e dei progetti positivi che però non avrebbero
senso senza quel motore che è l’amore. Eppure in
circostanze dolorose della nostra vita, impareremo che dietro c’ è sempre
l’amore.
Il
frutto saporito per colui che si lascia inondare dall’amore è la
pienezza della gioia. Una gioia speciale che fiorisce anche in mezzo alle
lacrime e straripa il cuore per inondare il terreno circostante. Un
piccolo anticipo di illuminazione e di eternità.
Chiara Lubich nel proporci di vivere il dialogo ha sempre
sottolineato l'importanza di realizzare tra noi l'amore reciproco,
quell'amore che ci porta fuori di noi stessi per incontrare i fratelli, a
cominciare da coloro che ci stanno più vicino: nella nostra città, in famiglia,
in ogni ambiente della vita, quell'amore che crea reti di rapporti
positivi, punto di partenza di quel mondo nuovo che
tutti auspichiamo.
A
cura del
Centro del Dialogo con persone di convinzione non religiose
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