Redi Hasa: Edificare ponti con la musica
Redi Hasa |
Quando
studiavo al conservatorio di Tirana, l'Albania cadde nella guerra civile, che
provocò violenze e miseria. L'aria era irrespirabile, tutti avevano paura
di uscire e io smisi di andare a scuola. Studiavo a casa col violoncello
prestatomi dal Conservatorio. Partii per l'Italia portando con me il
violoncello e di fatto rubandolo dal conservatorio.. Pensavo di
restituirlo...oggi resta per me emblema di libertà e di speranza.
Fu per me
molto difficile lasciare l'Albania. I miei genitori sacrificarono tutto...Sbarcai
a Bari nel 1998 e fui ammesso al conservatorio di Lecce dove ho terminato
gli studi. Poi la mia carriera ha preso il via.
Cerco nella
musica un suono personale che nel timbro si avvicina in modo
entusiasmante e commovente alla voce umana...Mi piace stabilire nessi tra
Bach e la musica arcaica e polifonica albanese, navigare fra i repertori
delle due sponde adriatiche ed edificare ponti fra i Balcani e il sud d'Italia.
Lavoro
spesso con altri musicisti e questo ha arricchito la mia esperienza.
Redi Hasa
intervista a Redi Hasa musicista fuggito dall'albania a cura di Leonetta Bentivoglio la Repubblica 27 agosto 2020
Commenti